030 // "Perché aspettare?"

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"Eccoci qua", sorrisi mentre mi sentivo dire. "Lionel
Messi al Paris Saint Germain, ci siamo" mi presi in giro e bussai alla mia porta. Strano.

Per fortuna le uniche cose che mi escono di bocca sono
merda, quindi spero che sia 'Lionel Messi resta al Barca, ecco qua'

All'improvviso ho sentito delle voci dietro la porta e ho
aggrottando le sopracciglia.

"Ehi, Athen" Pedri aprì la porta all'improvviso e mi baciò. Mentre avevo gli occhi chiusi sentii qualcosa sui miei occhi. Poi Pedri mi coprì le orecchie e i sensi più importanti di tutti erano spariti. Fantastico.

Che cosa stava facendo?

"Che diavolo sta succedendo Pedri?" Gli avvolsi il braccio intorno alla vita e lui mi guidò verso il divano.

"Siediti qui" mi disse e mi fece sedere. Mi lasciò la vita solo quando fu sicuro al cento per cento che fossi seduta.

"Ok, aspetta un attimo" mi disse e io aspettai sul divano. Lo sentii bisbigliare con mio padre dietro di me.

All'improvviso qualcuno tolse le bende e quando guardai alla mia destra vidi la porta chiudersi. Guardai Pedri e lui aveva un enorme sorriso stampato in faccia.

"Hai appena cacciato Leo?" Un piccolo sorriso si fece strada sulle mie labbra mentre alzavo il dito indicando la porta.

"L'ho fatto" si sedette accanto a me. Guardai in avanti verso la tv e vidi grandi lettere bianche sullo schermo.

Riunione del 2020 con la squadra del Barça.

Aggrottai le sopracciglia e mi voltai a guardarlo. Lui
tirò fuori il suo telefono e premette play.

Era un piccolo documentario sul nostro primo incontro
e le foto e i video che avevamo fatto quando eravamo
fuori. Ha tagliato tutto insieme e poi alcuni video
quando festeggiavo quando lui segnava un gol. O di noi ad Atene.

Ho guardato tutti i 15 minuti con un enorme sorriso stampato in faccia, fino a quel momento in cui la mia faccia ha cominciato a farmi male.

Non appena finì, mi voltai a guardarlo.

"Grazie mille" borbottai mentre mi sedevo sulle sue ginocchia per abbracciarlo. Avvolsi le gambe attorno al suo busto e le braccia attorno alle sue spalle.

"Non è niente" Il sorriso era chiaramente 'udibile'. "Ho ancora qualcosa per te"

"Stai zitto, perché" mi coprii la bocca sorridendo e
lui mi tolse la mano dalla bocca.

"Non coprirti il sorriso" Mi guardò.

"No, in realtà mi sento in colpa per il mio regalo se mi hai regalato questo e anche un'altra cosa" ho detto e lui ha scosso la testa.

"Non mi importa, potresti anche non farmi nessun regalo e sarei comunque felice" Si aggiustò i capelli.

"In realtà mi sento in colpa" sorrisi e mi alzai. "Adesso
regalo" decisi e sorrisi mentre anche lui si alzava.

"Ok" Mi guardò con sospetto e io lo guardai passare davanti a me. "Dov'è?"

"Al piano di sotto" sorrisi e fu il mio turno di passare davanti a lui. Scesi le scale e fui seguita da lui.

"Perché ho paura?" Chiese Pedri e io mi girai.
Rimasi immobile non appena arrivammo al piano di sotto del garage. Guardai con orgoglio la mini verde e quando mi girai si coprì gli occhi.

"Athen" gemette. "Che cosa hai fatto?" Guardò di nuovo l'auto. "Non è questo che intendevi, vero?"

"Sì, è così" sorrisi e lui scosse la testa, appoggiando le mani sui fianchi.

"Sei così stupida" guardò la macchina. Mi avvicinai
verso di essa e aprii la portiera. Mi sedetti dentro e lo guardai.

"Allora, almeno in macchina sto bene?" Sorrisi e
e afferrai il volante.

"Hai sempre un bell'aspetto" Lui sorrise e si limitò a guardare l'auto. Uscii dall'auto e sbattei la portiera. Mi misi in piedi davanti a lui e lui mi guardò dall'alto in basso.

"Ti piace?" Chiesi, il mio sorriso non si poteva nascondere grande com'era ormai.

"Sei così stupida" rispose lui scuotendo la testa.
"Mi piace" Mi sollevò e mi baciò. "Grazie"
Borbottò.

"Non c'è di che" sorrisi e lo baciai di nuovo.
Poi si avvicinò e si sedette all'interno.

"Ora mi sento in colpa per il tuo regalo" disse ridendo mentre si allontanò di nuovo dall'auto.

"Noo, fammi vedere per favore" lo pregai e lui annuì.
Poi salimmo in camera mia e lui mi coprì gli occhi con le mani.

"Ok, stai qui" Mi coprì ancora gli occhi con le mani.
con le mani.

"Ok, puoi guardare" Mi lasciò andare e si mise in piedi accanto a me. Appena ho aperto gli occhi ho visto che
sopra la mia scrivania c'era una maglia dell'Argentina appesa al muro. Un grande dieci con il nome
MARADONA. Mi avvicinai e vidi che era
era firmata.

"Non è possibile" mi voltai e abbracciai subito Pedri.

"Hai detto che la volevi, quindi l'hai avuta. Mi sembra giusto, no?" Mi guardò, con le braccia incrociate e un grande sorriso sul viso.

"Non... come hai fatto a prenderla?" Ho sorriso.

"Magia di Pedri" Lui rise e scrollò le spalle.

"Dovremmo provare un po' di magia Pedri più tardi, giusto?" Sorrisi avvicinandomi a lui.

"Oh, perché aspettare?"

𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora