053 // "Ti voglio bene"

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"Allora, cosa volete fare oggi, voi due?" Ci chiese papà mentre io e Thiago eravamo al telefono.

"Non so, esplorare questo posto." Proposi io e Thiago pensò che fosse una buona idea e annuì.

"Potresti venire con me, ho alcune cose da fare e potresti dare un'occhiata al campo di allenamento." Papà aveva un'idea migliore e Thiago mi guardò all'istante.

"Ottima idea, ci sto." Thiago si alzò e posò il telefono sul letto.

"Sì, anch'io" mi alzai anch'io. Misi il telefono in tasca ed entrambi seguimmo papà.

———

"Hija vieni, mi assento, siediti con Thiago. Tornerò tra circa due ore. Fai quello che vuoi" Papà mi diede una pacca sulla spalla mentre già scompariva.

"Thiago, uhm ti do una palla e tu puoi andare a giocare, ok? Io vado da qualche parte" dissi e iniziammo a camminare verso il campo.

"Dove stai andando?" Chiese e afferrò un pallone che si trovava casualmente in giro.

"Devo parlare con Gavi. Sarò veloce, però" gli accarezzai la testa. Lui rispose con un rapido cenno del capo e io infilai velocemente le mie airpods. Premetti play e partì 'House of Ballons' di The Weeknd.

"Se mi guardi negli occhi
non riconosci il mio volto"

Entrai nel tunnel dove c'erano gli spogliatoi.

"Ora sei nel mio mondo
puoi restare, puoi restare"

Scesi e all'improvviso vidi qualcuno che apriva una delle porte e usciva. Guardai la persona e non era altri che Pedri.

"Se fa male respirare, aprite una finestra"

Gli passai accanto, ma all'improvviso mi afferrò il braccio.

"Ma tu mi appartieni"

Guardai i suoi capelli bagnati da cui l'acqua gocciolava sulla sua maglia bianca. "Athen?" Chiese socchiudendo gli occhi.

"Oh, tu mi appartieni"

"Pedri." Mi alzai in piedi e lo guardai
con sicurezza. Ci fissammo senza interrompere il contatto visivo per circa due minuti.

"Oh, la tua mente vuole andarsene"

"Cosa stai..." Cercò di dire, ma distolse lo sguardo alla sua sinistra prima di voltarsi di nuovo verso di me.

"ma non puoi andartene"

"Cosa ci fai qui?" Mi chiese e io scrollai le spalle.

"Leo ha delle cose da fare" risposi.

"Questa è una casa felice"

"Ah, capisco" Annuì e deglutì. "Vuoi parlare?"

"Siamo felici qui"

"Certo" interruppi la musica e tirai fuori le mie airpods, mentre lo seguivo negli spogliatoi.
Poi si sedette su una panchina e lo stesso feci io.

"Ti sono mancato?" Si mise a ridere appena si sedette.
"Vuoi uscire di nuovo con me o cosa?"

"Sì, certo" dissi con aria di scherno.

"No, lo faresti davvero?" Alzò il sopracciglio sinistro.

"Cosa dovrei fare?" Chiesi mentre spegnevo il telefono. Mi guardò con un sorriso sulle labbra.

"Lo Sai" rise e si sistemò i capelli.

"Non mi piace affatto la sicurezza che hai acquisito" sorrisi, mi stava piacendo questa conversazione, ma non era così.

𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora