082 // "solo per te"

99 4 0
                                    

"Ehi Athen" Xavi mi diede una pacca sulla schiena e mi abbracciò. Lo guardai confusa perché mi avesse chiamato mentre gli altri si allenavano.

"Che c'è Xavi?" chiesi mentre lui faceva un passo indietro rispetto a me.

"Oh, ehm" si grattò la nuca con un piccolo sorriso. "Ti chiederei un favore"

"Oh" dissi e lui scosse la testa. "Non è niente di male, è solo che non voglio spendere soldi in più e pensavo che forse ti piacerebbe fare questo" disse e io lo fermai.

"Dimmelo e basta" dissi e i suoi occhi si allargarono, mentre guardava il pavimento e poi di nuovo verso di me.

"Potresti... occuparti in qualche modo di Pedri, sta piangendo tutto il tempo e chiamare Gavi e qualcuno che lo aiuti non sarebbe male. Quel povero ragazzo non riesce ancora a camminare bene e ha bisogno di aiuto a casa, ma non voglio mandare lì un estraneo che lo mandi a quel paese. Sai com'è Pedri, si infastidisce facilmente con la gente, soprattutto se è ferito.
Quindi, per favore, salvaci" spiegò e a quella richiesta mi cadde la mascella.

"Torna indietro, cosa" chiesi con un piccolo sorriso sul viso.

"Potresti per favore..." ricominciò, ma lo interruppi.

"Sì, quella parte l'ho capita" dissi semplicemente mentre guardavo il pavimento, pensando alla sua richiesta.

"Fammici pensare" borbottai e lui annuì.

"Sì, certo, pensaci" mi diede una pacca sulla spalla.
"Pensaci molto Athen, il più possibile" disse e io annuii di nuovo mentre andavo in tribuna. Mi sedetti e mi assopii, pensando all'idea di Xavi.

È una cattiva idea, dovrei aiutare Pedri e non far pagare il Barca ancora di più o devo far pagare loro ancora di più.

Sono sicura che sarà molto divertente occuparsi di un ventenne che sa badare a se stesso ma è infortunato e non può farlo.

Sinceramente non vedo l'ora.

"Xavi" borbottai e mi avvicinai a lui dopo che l'allenamento era finito e lui era lì a parlare con suo fratello.

"Sì, Athen, ci hai pensato?" Mi chiese mentre apriva le braccia vedendomi.

"Ci ho pensato" gli sorrisi mentre mi trovavo a circa un metro davanti a lui.

"E tu cosa ne pensi, lo farai?" Mi chiese, sperando che la mia risposta fosse affermativa.

"Posso farlo, certo. Solo per te, però" lo indicai e lui si mise subito a ridere.

"Oh, grazie mille Athen, come posso ringraziarti?"
Mi tirò in uno stretto abbraccio e io scrollai le spalle dopo che mi ebbe lasciato andare.

"Potresti provare a comprare mio padre, non so" risi e le sue labbra si schiusero in una linea sottile.

"Cercheremo di fare tutto il possibile. Grazie mille, di nuovo" Mi accarezzò la testa e mi sorrise come un pazzo.

"Solo per te, come ho detto" gli indicai mentre iniziavo a camminare all'indietro.

"Grazie, ti mando subito un messaggio" disse e formò un telefono con le mani.

"Ok" sorrisi e mi voltai, mi diressi verso la mia macchina e appena aprii la portiera ricevetti già una notifica. Era il messaggio di Xavi.

'Pedri ha tutto ciò che gli serve a casa, se potessi andare lì adesso e controllarlo sarebbe bello'

Ho espirato profondamente quando ho visto il messaggio, questo significa solo più lavoro, non importa. È sempre meglio che stare a casa e non fare assolutamente nulla.

Andai di nuovo a casa di Pedri, per l'ottava volta questa settimana. Sbattei la portiera dell'auto e mi avvicinai alla porta.

Bussai una volta e poi sentii una voce gridare.
"Vieni dentro" Davvero bravo Pedri, a lasciare la porta aperta mentre sei letteralmente una star. Hm

"Ehi Pedri" dissi mentre entravo e chiudevo la porta dietro di me.

"Athen? Che c'è?" Mi guardò, era seduto sul divano a guardare la tv.

"Mi manda Xavi, vuole che mi occupi di te" gli spiegai e mi sedetti davanti a lui.

"Cosa?" Chiese curioso e proprio in quello stesso istante il suo telefono cominciò a squillare. "Aspetta" disse alzando il dito e portandosi il telefono all'orecchio.

La telefonata durò alcuni minuti che passai a guardare fuori dalla finestra. Mentre si salutavano guardai di nuovo Pedri.

"Interessante, e Xavi voleva chiederti qualcosa?" Si chinò un po' in avanti e io gli feci un semplice cenno di risposta.

"C'è qualche problema?" Chiesi e lui scosse la testa mentre faceva un respiro profondo e girava la testa dall'altra parte.

"Stai bene?" Chiesi poi. Pedri mi guardò rapidamente e poi distolse di nuovo lo sguardo.

"No" borbottò e inspirò bruscamente.

"Mi fai il favore di portarmi qualcosa da mangiare?" Chiese e vidi le sue braccia stringersi mentre le teneva sopra le gambe.

"Cosa vuoi?" mi alzai in piedi.

"Prendi la mia carta di credito dal portafoglio e prendimi qualsiasi cosa che non sia un fastfood" indicò con la testa il suo portafoglio di pelle nera e io annuii. Non lo metterò nemmeno in dubbio.

"Torno subito" borbottai e mi diressi verso la porta d'ingresso.

"Sì, sì..." Disse e poi chiusi la porta, andai di nuovo in macchina e andai a prendere del cibo cinese. Tornai a casa e glielo diedi. Dopo di che non feci nulla di speciale e alla fine tornai a casa.

𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora