070 // "Peggio per te"

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"Che ne pensi?" Chiese Lars non appena si sedette nel letto con me.

"Non è stato poi così male" borbottai e lui spense le luci. "A parte il fatto che Pedri era letteralmente lì"
Dissi e appoggiai la testa sul cuscino.

"Non lo sapevo, ok? Se lo avessi saputo, avrei fatto qualcosa" borbottò Lars e io scossi la testa.

"È andata bene, io e Pedri abbiamo parlato di Thiago e dei miei fratelli" sussurrai.

"Thiago era così cattivo con me" disse Lars ridendo un po'. "Quando eravamo a Parigi"

"Sì, è solo perché Thiago si è abituato alla presenza costante di Pedri. Non gli piace molto che le cose cambino" spiegai e lui annuì.

"Beh, sì, in qualche modo è comprensibile" Lars ruppe il contatto visivo e guardò il soffitto. "Pensi che si abituerà mai a me?"

"Non per ferire i tuoi sentimenti, ma non credo che lo farà" risposi sottovoce. "Lui e Pedri avevano un rapporto molto stretto e non so se l'hai visto, ma una volta ha fatto una festa per lui. Una volta hanno fatto un pigiama party e mi hanno cacciato dalla mia stanza. Quindi no, non credo che Thiago si comporterà mai più così con qualcuno"

"E i tuoi genitori?" Chiese, sperando in una buona risposta.

"Beh, con mio padre hai già fallito perché amava Pedri più di me. Ad esempio giocavano insieme, andavano agli allenamenti insieme, giocavano insieme nel tempo libero. Anche la mamma voleva bene a Pedri perché la aiutava sempre a cucinare quando poteva. Si occupava spesso anche di Ciro quando era ancora piccolo"
borbottai, ripensando a quei tempi. "Ma io e Pedri ci siamo frequentati a lungo, è ovvio che non ti apprezzeranno come hanno fatto con Pedri il primo mese che ci siamo frequentati.
Sarà una cosa lenta, ma ti ameranno in men che non si dica" cercai di farlo sentire meglio dopo avergli detto che tutta la mia famiglia ama Pedri.

"Beh, credo che dopo questo mi metterò a piangere per addormentarmi, buonanotte" disse e io risi un po'.

"Buonanotte" mi voltai dall'altra parte.

Appena mi svegliai guardai l'ora. Oggi era il giorno in cui sarei andata a Parigi e diciamo che sono eccitata. Il mio volo è solo alle 19 e in questo momento sono le 11 del mattino. Ho ancora abbastanza tempo.

Lars oggi era al lavoro fino alle 15 e poi mi porterà direttamente all'aeroporto. Ho deciso di mandare un messaggio a Gavi, dovrebbero aver già finito gli allenamenti.

Gli ho scritto se poteva uscire e mi ha risposto abbastanza velocemente.

'Vai già a casa mia'

Così mi preparai e andai a casa sua, entrai perché mi aveva dato le chiavi una volta e le avevo ancora nel caso avesse avuto bisogno di qualcosa.

Mi sedetti sul divano e aspettai che Gavi tornasse a casa. Dopo circa 10 minuti sentii la porta aprirsi.

"HEY ATHI" urlò Gavi appena mi vide sul divano. Sorrisi girando la testa per guardarlo.

"Ehi Gavi" sorrisi e mi alzai per abbracciarlo. Poi sedette la sua borsa e io lo guardai per un attimo.

"Sei emozionata di tornare?" Mi chiese e poi mi passò davanti per andare in cucina a prendersi un bicchiere d'acqua.

"Beh, per vedere la famiglia, sì" annuii con la testa e lui mi guardò per un secondo prima di sorseggiare la sua acqua.

"Tornerai per la partita contro il Manchester United, vero?" Mi chiese e io guardai il soffitto mentre pensavo.

"Sì, certo" dissi sorridendo e lui fece un cenno di assenso con la testa. Poi tornammo al divano e quando ci sedemmo lui si rivolse subito a me.

"Pedri mi ha raccontato di ieri" borbottò e mise a sedere l'acqua sul tavolino.

"Cosa ti ha detto" chiesi mentre mi appoggiavo allo schienale.

"Non sapevo che Pedri si frequentasse di nuovo" alzò le mani in segno di difesa.

"Nessuno ti sta incolpando, non preoccuparti" risi un po'.

"Non pensavo che Nicole fosse il suo tipo, però" aggiunsi e lui scrollò le spalle.

"Com'è?" Gavi chiese e io gettai la testa all'indietro prima di tornare a guardarlo.

"Beh, è ancora molto infantile, e non dico che sia una cosa negativa" alzai il dito per chiarire.
"È anche molto volenterosa, ma in qualche modo il suo ego è più basso del suolo" spiegai e Gavi sollevò le sopracciglia.

"L'ego di Pedri è come se fosse da qualche parte sopra il tetto.
Come cazzo hanno fatto a combinarsi e come ha fatto a conoscerla?" Gavi aveva molte domande a cui purtroppo non potevo rispondere.

"Non ne ho idea, è quello che sto dicendo, sono completamente opposti. È come se tenessero insieme due calamite con lo stesso lato." Lo spiegai e lo feci con le dita.

"Aspetta" Gavi si alzò e andò a prendere due di quelle classiche gomme da cancellare blu e rosse. Un lato è blu e uno è rosso. Poi prese anche una penna e sulla prima gomma scrisse nicole sul blu e Athen sul rosso.

Sulla seconda ha scritto Pedri sul blu e Lars sul rosso. Poi le tenne in mano e mostrò le due parti con gli stessi colori che si toccavano.

"Questo rapporto tra voi va bene, come il tuo e quello di Lars e quello di Pedri e Nicole. Ma questo ovviamente non va bene, come se non potesse funzionare. Ma se li giri dall'altra parte" disse mentre i lati di Pedri e Athen si toccavano.

"Sai spiegare abbastanza bene, hai mai pensato di fare l'insegnante?"

"Non evitare le cose che ti ho appena mostrato, sto ancora aspettando una reazione."

"Gavi, per favore, smettila. Anche tu devi accettare il cambiamento" dissi e gli diedi una pacca sulla spalla.

"Peggio per te"

"Che diamine vuol dire?" Chiesi.

"Niente, niente"

𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora