032 // "Ufficialmente"

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"Mi hai chiamato perché?" Pedri chiese e io lo guardai mentre affondavo di più nel sedile dell'auto.

"Non credo che funzioni più, tra noi" dissi infine e vidi i suoi occhi allargarsi appena.

"Ti amo ancora, ma nelle ultime settimane sei stato strano e ora non ne ho bisogno" gli spiegai. "Ho solo bisogno di una pausa tipo Pedri"

"Ah" fu l'unica cosa che disse e io annuii. "Ok"

"Arrivederci" dissi velocemente e uscii dall'auto. Cominciai a camminare verso la mia auto e appena entrai tirai fuori il telefono.

Mandai un messaggio a Thiago e poi mi guardai intorno. La macchina di Pedri era ancora nello stesso punto. Mi guardava scuotendo la testa. Cosa diavolo voleva dire?

"Cazzo" borbottai e poi gli mostrai il dito medio. Lui scosse di nuovo la testa e io ne avevo abbastanza.

Ho messo in moto la macchina e sono tornata a casa. Durante il tragitto ricevetti una telefonata da Thiago. Accettai e, dato che il mio telefono era collegato all'auto, lo sentii molto chiaramente.

"Athen" fu l'unica cosa che disse.

"Thiago" dissi anch'io e poi svoltai in un bosco a caso. Parcheggiai l'auto nel mezzo e guardai il mio telefono.

"Vi siete davvero lasciati?" Chiese Thi. Alzai di nuovo lo sguardo e vidi delle persone a caso che passavano davanti alla mia macchina.

"Sì" borbottai e lui rimase in silenzio per qualche
secondi. "Stai bene?"

"Sto meglio di quanto pensassi" aggiunsi e lui fece un piccolo suono.

"Eh, questo è un bene, voglio dire" disse e io risi per il modo in cui lo disse.

"Ti vengo a prendere? Vuoi andare da qualche parte?" Misi di nuovo in moto l'auto e ripresi la strada.

"Voglio dire, potrei andare da McDonald's, ma..."

"Sto arrivando, devo solo prendere una cosa e poi torno subito a casa, ok?" Glielo dissi mentre mi voltavo e guidavo verso casa di Natalie.

"Bene, ti aspetto, mamma e papà sono andati a fare la spesa. Tanto sono a casa da solo" rispose lui.

"Bene, non fare niente di stupido. Arrivo subito. Ciaoo" sorrisi mentre avevo già il dito sul pulsante di riaggancio.

"Ciao Athen" Riattaccò per primo e io ridacchiai scuotendo la testa.

Poi accesi la radio a volume più alto e mi misi a sentire la musica che c'era. Pochi minuti dopo ero già entrata nel suo vialetto. Sbattei la porta dell'auto e andai a bussare alla sua porta.

"Ciao" Drea aprì la porta e l'abbracciò.

"Ehi, dov'è Natalie?" Chiesi e lei indicò il divano.

"Ehm, Lisandro è con lei" disse e io le passai davanti.

"Bene, ciao" dissi e mi avvicinai al divano.

"Oh Athen, ciao, sei sicuramente qui per via del sai, vero?" Mi chiese e io annuii.

"Sembra così tranquillo" sorrisi guardando Lisandro.

"Lo è, Drea puoi darle il pacco?" Natalie glielo chiese e lei annuì.

"Seguimi" disse, io mi alzai immediatamente e salimmo al piano di sopra, nella camera da letto di Natalie. C'era un pacchetto del suo tavolo.

"Grazie mille" dissi e lo presi in mano. L'ho portato in macchina e poi andai a prendere Thiago.

Appena entrai nel vialetto vidi la porta d'ingresso aperta e Thiago che usciva. Sbattei la portiera dell'auto e gli sorrisi.

"Ehi Thi" lo salutai e aprii la porta del sedile posteriore, dove c'era il pacco.

"Ehi" disse e guardò quello che stavo facendo. "Che cos'è?"

"Non è niente, roba personale" sorrisi mentre lo portavo in casa e lo mettevo in camera mia. Lo nascosi sotto il letto, in modo che papà non lo trovasse, e poi tornai alla macchina.

"Allora, sei pronto?" Glielo chiesi e lui si avvicinò alla macchina.

"Certo che sì" rise.

"Bene" accesi la macchina e mi diressi verso il McDonald's.

"Stai bene?" Mi chiese all'improvviso.

"Sto bene" risposi e poi guardai il carburante. Stavo per finire, quindi era meglio accostare a una stazione di servizio.

"Io..."

"Sì, è tutto a posto, non preoccuparti" disse e io lasciai l'auto appena vomitai nel distributore. Feci il pieno ed entrai per pagare.

Tornai alla macchina e Thi aveva le sopracciglia
aggrottate. "Da quando sai come funziona?"

"Di cosa stai parlando Thiago?" Lo guardai e poi ripresi a guidare sulla strada.

"Beh tu... ho dimenticato quella parola" Scosse la testa.
"È quello che hai appena fatto. Te l'ha insegnata papà?"

"Sì, papà" sorrisi un po' e poi il mio sorriso svanì dopo qualche secondo.

"Ok, allora posso prendere un happy meal?" Chiese eccitato.

"Certo, puoi prendere quello che vuoi" lo guardai.

"Grazie mille Athen" annuii e sorrisi.

La giornata continuò come tutte le altre fino al momento in cui arrivammo a casa. Appena mettemmo piede in casa fummo accolti da papà, mamma, Mateo e Ciro seduti sul divano. Si guardavano l'un l'altro. Mamma e papà sul divano separato.

Sai che se la tua famiglia si siede in questo modo, vuol dire che nulla di buono.

"Ma che cazzo" sussurrai sottovoce.

"Sedetevi per favore, tutti e due" indicò mamma davanti a sé. Facemmo come aveva detto e mi sedetti accanto a Thiago sul bordo.

"Abbiamo parlato, molto, e abbiamo deciso che andremo a Parigi" esordì papà e io sentii lo stomaco rivoltarsi. Nel mio petto c'era un vuoto doloroso.

"Ufficialmente?" Chiesi. Papà aprì le labbra in una linea sottile.

"Ufficialmente." Alzò lo sguardo verso gli altri e io scossi la testa.

Non può succedere proprio adesso.

𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora