048 // "Sono contento"

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"Se ci pensi Riverdale, la nuova stagione, è una vera merda" ho detto la mia opinione e lui ha aggrottato le sopracciglia.

"Veronica è ancora tosta, non fraintendermi, ma cos'è quel cavallo gigante" parlai della serie e lui inclinò la testa di lato.

"Beh, ok, hai ragione." Aprì di nuovo la bocca.
"Se vogliamo essere onesti, ora ho qualcosa da confessare."

"Portalo dentro"

"In origine avrei voluto giocare per il Real Madrid" disse e la mia mascella cadde.

"Dici sul serio?" Chiesi e lo schizzai.

"Sono serissimo" sorrise e scosse la testa. Allora aprii la bocca per dire qualcosa.

"Le api sono un'ottima cosa" guardai Pedri. "Ronaldo è
sopravvalutato" scherzai e lui mi spruzzò con l'acqua.

"Certo che Athen MESSI direbbe questo" saltò un po' nell'acqua.

"L'ho detto e lo confermo" dissi incrociando le braccia. Si avvicinò a me e mi abbracciò.

Mi tirò in un abbraccio stretto e io alzai lo sguardo su di lui.
"Possiamo tornare indietro?"

"Là dietro o?" Indicò la spiaggia e io scossi la testa.

"Al giorno in cui ci siamo conosciuti" dissi e lui fece un respiro profondo.
"E sì, andiamo" mi sciolsi dall'abbraccio e tornammo indietro. Gli infilai di nuovo la maglia e mi sedetti tra le sue gambe. Mi appoggiai al suo petto.

"Pedri posso chiederti una cosa?" Lo guardai e lui annuì.

"Sí Amor" Mi baciò la testa e io guardai le stelle.

"Cosa vuoi fare nel tuo futuro?" Chiesi e lui espirò profondamente. "So che lo si chiede da bambini, ma cosa vuoi? Siamo ancora giovani e in realtà non abbiamo idea di cosa vogliamo fare"

"Continuerò a giocare a calcio" Fece una pausa perché doveva pensare. "Avrò una famiglia in futuro, prima o poi. Ma non ora"

"Quindi vuoi dei figli?" Chiesi e alzai di nuovo lo sguardo su di lui. Ci guardammo negli occhi e lui annuì.

"Non ora e non nei prossimi due anni, ma prima o poi sì" spiegò e guardò l'oceano. Era calmo, quasi senza onde e senza alcun rumore.
Solo noi, le stelle e l'oceano.

"Interessante" sussurrai.

"Non vuoi avere figli?" Chiese.

"Non lo so. Sento che i bambini sono una cosa buona, ma allo stesso tempo non voglio nemmeno immaginare che dolore sia" aggrottai le sopracciglia mentre spiegavo. Sentii la maglia bagnata appiccicarsi alla mia schiena.

"Cosa vuoi dire?"

"Non devi preoccuparti di questo, ma sento che non è una bella sensazione avere un umano letterale che cresce dentro di te." Dissi e lui annuì alle mie parole.
"E poi anche spingerlo fuori?"

"Quindi non vuoi figli?" Mi chiese e io inclinai la testa di lato.

"È così, ho una fissa. Non voglio figli se non sono in tre." Sorrisi e i suoi occhi si allargarono.

"Niente figli o tre?" Ripeté quello che avevo appena detto.

"Exactement" dissi con accento francese e lui alzò le sopracciglia.

"È un dato interessante, ma non posso darti torto. Tre è un numero perfetto." Ci guardammo negli occhi per un secondo prima che io guardassi l'oceano.

"Vedi?" Borbottai.

"A proposito, siamo invitati dai miei genitori" mi disse e io mi girai velocemente.

"Siamo cosa?" Chiesi.

"Invitati a cena dai miei genitori" ripeté e io scossi la testa.

"Come oggi?" Chiesi. La mezzanotte era già passata da un pezzo. Si limitò ad annuire con la testa. Poi sentii squillare il mio telefono e aggrottai le sopracciglia guardando lo schermo.

"È Thiago" alzai lo sguardo verso Pedri prima di accettare la chiamata.

"Thi?" Chiesi. "Perché sei sveglio?"

"Athen mi manchi" giuro di averlo sentito singhiozzare.

"Stai piangendo Thiago?" Pedri mi guardò in modo strano appena lo dissi.

"No" rispose e io annuii anche se non poteva vedermi.

"Senti Thiago, torno a casa tra una settimana. E se facessimo qualcosa insieme? Solo noi due." Ho proposto e Pedri ha alzato il pollice.

"Ok, ti aspetto" disse.

"Aspettami" ripetei. "Ciao e vai a dormire adesso"

"Ciao"

Riattaccò e io gettai di nuovo il telefono sull'asciugamano.

"Quando vuoi tornare?" Pedri me lo chiese all'improvviso e io guardai l'acqua. Potevo vedere il riflesso della luna sull'acqua.

"Non lo so" feci una pausa. "Vuoi tornare indietro?"

"No, se non vuoi" rispose Pedri e io scrollai le spalle.

"Dimmelo e basta" gli urtai un po' la gamba e lo sentii inspirare bruscamente.

"Faccio quello che vuoi, non mi interessa"

———

"Sono nervosa" sussurrai a Pedri in macchina.

"Non dovresti esserlo" mi guardò rapidamente. "C'è anche Fer"

"Sì, non lo vedo da troppo tempo." Sorrisi, battendo le mani in silenzio mentre guardavo Pedri guidare.

"Domani c'è la partita e porteremo le cose che abbiamo vinto al Camp Nou" Pedri cambiò argomento e io lo guardai.

"Dovrei esserci, eh?" Mi strinsi le labbra e guardai fuori dal finestrino.

"Sì, devi esserci. Ti voglio lì" mi disse e io annuii.

"È un ordine?" Chiesi con il sorriso sulle labbra, alzando un po' la voce.

"Sì" rispose, ma non riuscì a nascondere il ghigno che aveva sul volto.

"Ok, allora ci sarò" borbottai.

"Sono contento"

𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora