014 // "calciatore finito"

329 9 0
                                    

"Mhm, perché lo pensi?" Mi sedetti in macchina e Pedri sorrise.

"Non so, forse hai avuto una brutta giornata a scuola. Puoi averne una sai?" Mi disse mentre metteva in moto l'auto e io allacciavo la cintura di sicurezza.

"Lo spagnolo è sempre divertente quando la signora Lopez è al telefono da qualche altra parte, ma non in classe. Non so nemmeno cosa abbiamo imparato quest'anno..." provai a dire mentre mi voltavo dal finestrino e lui mi baciò immediatamente. Non ricambiai il bacio perché mi prese un po' alla sprovvista.

"Ma che diavolo" chiesi mentre lui si allontanava di nuovo da me.

"Vedi quello dietro di me?" Mi disse senza interrompere il contatto visivo, guardai dietro di lui fuori dal finestrino e vidi un ragazzo vestito di nero con una macchina fotografica in mano. Esattamente puntata su di noi.

"Uh huh" mi voltai a guardarlo. "È interessante quello che hai fatto"

"Cosa, hai appena perso?" Sorrise e finalmente si voltò verso il volante.

"Zitto e guida" gli colpii il braccio e lui sorrise ancora mentre finalmente metteva in moto l'auto. Finalmente arrivammo alla scuola di Thiago.

"Lo prendo io" gli dissi e lui sorrise.

"Salve, vorrei prendere Thiago Messi" mi avvicinai alla signora all'ingresso. La scuola di Thi aveva uno strano sistema per cui dovevi lasciare una firma che attestava che eri andato a prenderlo.

"Sì, a proposito di questo, tu sei sua sorella. I genitori non sono qui, giusto?" Mi chiese. Guardai la sua targhetta. Jelanie era il suo nome.

"Oddio, che cosa ha fatto?" Sorrisi leggermente e lei inspirò bruscamente.

"Beh, ha pugnalato con una penna una ragazza di nome Julia, ha detto che era, beh..." Fece una pausa e io mi coprii la fronte con la mano destra.

"Ha detto che Leo Messi è, uhm. Un calciatore finito."
Espirò profondamente e io scossi la testa.

"Sì, gli parlerò, dov'è?" Le dissi e lei annuì. I suoi capelli castani volavano perché annuiva in modo così aggressivo.

"Nell'ufficio del direttore" indicò un'altra porta.
"Prima firmi qui, per favore"

"Va bene" dissi.

"Grazie mille, buona giornata" mi disse.

"Grazie" le sorrisi prima di dirigermi verso l'ufficio del direttore. Bussai alla porta prima di aprirla.

"Salve, signora Messi, è un piacere rivederla." Il direttore mi tese la mano.

"Anche per me è un piacere rivederti. Posso passare a prenderlo?" Indicai Thiago e lui annuì.

"Penso che tu abbia già sentito quello che è successo, vero?" Mi chiese e io annuii, mentre le mie labbra si dividevano in una linea sottile.

"L'ho fatto"

"Beh, spero che avrai una lunga conversazione con lui.
Perché la situazione deve cambiare" Accarezzò la testa di Thiago che mi guardò con rabbia.

"Non ci sarà una telefonata a mio padre, vero?" Chiesi e strizzai un po' gli occhi.

"Visto che hai diciotto anni e sei della famiglia, non ci sarà. Ma se dovesse succedere di nuovo, dovrò fare una telefonata."
Sorrise un po' e io annuii con gratitudine.

"Grazie mille, buona giornata. Andiamo Thiago" gli dissi e presi la mano di Thiago mentre si alzava.

Uscimmo dalla scuola e tutti i bambini erano già andati via. Non appena le porte dietro di noi si chiusero, mi inginocchiai davanti a lui.

𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora