011 // "Dramma"

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"Hai baciato Pedri?" Chiese Natalie mentre entravamo nella classe di teatro.

"È stato per vendetta, ok? Mi ha detto che stava giocando con me, così ho ribaltato il gioco." Ho parlato con le mani. Lo faccio spesso in silenzio, non so perché, ma è meglio di così.

"Non pensi che sia strano che tu l'abbia baciato?" Chiese Natalie mentre entravamo nella stanza della signora Gomez.

"No, sto solo scherzando" mi burlai delle sue parole e lei scosse la testa in disaccordo con me.

"Dovresti smetterla" mi disse e ci sedemmo sulle nostre poltrone.

"Hala Madrid" urlò di nuovo Jose e io feci un respiro profondo, ma tutto questo finirà mai.

"Zitto Rodriguez" Diego si colpì la nuca e Jose la strofinò subito dopo.

"Comunque, perché dovrei smettere?" Le sorrisi mentre si sedeva accanto a me nell'ultima fila. Siamo noi a decidere dove sederci a ogni lezione. È l'unica cosa che mi piace di questo corso.

"Perché finirà in modo caotico, i media lo scopriranno, sai quanto gli piace odiarti" Alzò un dito e iniziò a contare. "Letteralmente Leo e Anto. Thiago, Mateo e Ciro"

"Perché stai nominando tutta la mia famiglia?" Aggrottai le sopracciglia e lei scosse la testa alzando le mani in aria.

"Sai come reagiranno. Cose come questa vanno sempre male." Mi disse e io sgranai gli occhi.

"Si tratta solo di affari, manterrò la serietà." Le dissi e lei annuì, senza sembrare troppo orgogliosa.

"SILENZIO" Entrò la signora Gomez e io sobbalzai un po'. La odio, come odio quasi tutti gli insegnanti qui.

"Abbiamo preparato tutti un cliffhanger perfetto per poterli interpretare con un partner. I primi sono Diego e Athen, venite." Ci indicò e ci incamminammo verso l'ingresso. Odio doverlo fare con Diego, è simpatico ma è un po' troppo.

"Dimmi, che diavolo hai fatto?" Diego si è subito calato nel suo ruolo.

"Non ho fatto niente, te lo assicuro." Alzai le mani in segno di difesa.

"Ho sentito quello che tutti in città hanno detto di te. Sei proprio come Helen" Mi indicò avvicinandosi.

"Patrick, chi è Helen. Che cosa hai fatto?" Pronunciai la parola "tu" in modo esagerato.

"Ok basta, basta. Non voglio sentire queste stronzate. Voi due non fate così, ok?" La signora Gomez disse arrabbiata e io mi limitai a scrollare le spalle mentre io e Diego ci guardavamo negli occhi.

Tornai a sedermi e guardai Natalie che mi guardava in modo strano. "Che cazzo è successo?" borbottai e lei scrollò di nuovo le spalle.

"Era solo una questione personale" disse Diego e la signora Gomez ricevette una telefonata. Si avvicinò al telefono e lo accettò.

"Oh sì, ehi, Drea, come stai..." Uscì e chiuse la porta dopo di sé.

Guardai Natalie confusa. "Che cazzo sta succedendo?" dissi ridendo e lei annuì.

"Non ne ho idea" mi disse Natalie incrociando le braccia e appoggiandosi alla sedia.

"Athena" Diego era improvvisamente accanto a me e mi tamponò.

"Diego" sorrisi perché lui odiava il soprannome. Anche lui sa che io odio il soprannome Athena.

"Che cosa hai fatto?" Mi chiese e io lo guardai in modo strano.

"Perché?" Chiesi con un leggero sorriso che mi apparve sul viso.

"È solo che non parliamo da molto tempo. Natalie ti sta rubando a me" Lui rise un po' e Nat scosse la testa mentre si allontanava verso qualcuno.

"Non come se ti appartenessi" sorrisi allontanandomi da lui. Lui allora mi afferrò la mascella e mi costrinse a guardarlo in faccia.

"Lo farai presto" sorrise mentre tornava al suo tavolo e Natalie tornava da me.

"Che cazzo è successo?" Nat chiese e io ero ancora sotto shock.

"Non ne ho la più pallida idea" risi. "Drea non è tua sorella?" All'improvviso mi venne in mente.

"Oh mio Dio" Si coprì la bocca spalancata con la mano. "Perché la signora Gomez dovrebbe chiamare mia sorella?"

"Non sono come amiche?" Chiesi e sorrisi quando il suo viso si abbassò.

"Sono amiche?" Chiese a voce alta e io annuii. "Come fai a saperlo?"

"Beh... più o meno... non lo so" mi lasciai sfuggire un'occhiata profonda mentre entrambe scoppiavamo a ridere. Improvvisamente ci fermammo quando sentimmo suonare la campanella.

"È stata fuori per un'intera lezione?" Indicai la porta e improvvisamente la signora Gomez entrò con un enorme sorriso stampato in faccia.

"Ok, potete andare, arrivederci" ci salutò e uscimmo dalla classe. Il teatro era l'ultima lezione della giornata, per questo ci salutammo in fretta e uscii dalla scuola.

"Athena, ciao" Diego si avvicinò a me e mi mise un braccio intorno alle spalle.

"Ti odio" gli dissi e lui si passò i capelli neri e soffici.

"Woah, perché così seria?" Sorrise ma guardò in avanti mentre continuavamo a camminare.

"Come sarebbe a dire perché così seria. Odio essere chiamata Athena. Lo sai" gli dissi e lui si avvicinò di più a me, ma non mi guardò negli occhi.
"E che diamine è successo in classe?"

"Rilassati, tuo padre ti sta prendendo?" Ci fermammo vicino alla strada.

"No, e se la tocchi di nuovo ti rompo quella cazzo di mascella" Ci girammo e vidi Pedri appoggiato alla macchina, con la testa leggermente inclinata verso il basso, il che significa che mi stava guardando. Non in quel momento, stava fissando Diego.

"Ah, il nuovo e favoloso Pedri Gonzalez" Diego tolse la mano e si avvicinò a Pedri. "Perché starboy" fece una pausa. "Sei geloso?" Un ampio sorriso apparve sul suo volto.

"Come posso essere geloso se lei non è nemmeno tua?" Gli disse Pedri, senza alcuna emozione sul suo volto. Sorrisi incrociando le braccia. Mi stava piacendo questo dramma.

"Ne sei sicuro?" Si avvicinò a Pedri.
"Perché se non sono io, allora chi?" Chiese, questo ragazzo è troppo sicuro di sé. Di sicuro ha un bell'aspetto ma....

"Togliti di dosso, cazzo!" Pedri lo spinse indietro e lui fece un piccolo passo indietro. Diego ama provocare, ma non farebbe mai a botte. Almeno lo spero.

"È quello che pensavo" borbottò Diego e Pedri canticchiò le sue parole. Si avvicinò a me e ora mi mise un braccio intorno alla testa e mi tirò più vicino, dandomi un lungo bacio sulle labbra. Quando poi si staccò, guardò Diego mentre tornava alla sua auto e mi apriva la portiera.

I miei occhi erano sicuramente spalancati. Cosa diavolo è successo, no, scusate, cosa diavolo sta succedendo.

"Sei pronta a partire?" Si sedette al volante e mi guardò mentre faceva un movimento con le dita intorno alla console centrale.

"Mhm" canticchiai e lui tornò a guardare la strada.
"Ti dispiace se ti chiedo cosa diavolo era quello?"

"Cosa?" Mi guardò in modo strano e i miei occhi si allargarono.

"Come sarebbe a dire cosa?" Lo guardai confusa e lui si lasciò sfuggire una piccola risata mentre guardava di nuovo dritto davanti a sé.

"Non so di cosa stai parlando" borbottò.

"Mi stai prendendo in giro?" Chiesi e lui rise un po', di nuovo.

"No, non so davvero di cosa stai parlando" mi disse e guidò in direzione della scuola di Thiago.

"Perché sei qui?" Gli chiesi. "Dov'è papà?"

"Mi ha detto di venire a prenderti"

"Siete migliori amici o qualcosa del genere?" chiesi e lui mi guardò.

"Beh, siamo buoni amici di sicuro" borbottò.

"Fantastico"

𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora