092 // "Miami"

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"Hija" mi chiamò papà e io mi sistemai velocemente la maglia prima di scendere le scale.

"Sì? Andiamo già?" Chiesi e lui rispose con un cenno del capo.
Ho guardato fuori dalla porta e ho visto la macchina. Thiago, Mateo, Ciro e mamma erano già seduti lì dentro.

"Sì, sali in macchina" indicò l'esterno e io annuii guardando fuori. Mi sedetti in macchina e Mateo mi guardò.

"MIAMI" urlò, facendo sì che Ciro lo colpisse.

"Non urlare" disse e Mateo e Ciro iniziarono a litigare. Thiago aggiunse anche qualche discussione che portò me e la mamma a morire dalle risate per le stupide argomentazioni che si tiravano addosso.

"Cosa sta succedendo?" Papà chiese e io e mamma ridemmo ancora più forte.

"Anto guida e basta" disse ancora papà e mamma si girò di nuovo per guidare.

Quando arrivammo allo stadio io entrai, mentre papà andò a cambiarsi e non so nemmeno dove fossero i ragazzi e la mamma.

"Ehi, è un onore conoscerti, per favore chiamami David"
David Beckham si avvicinò a me.

"È un onore, Athen" dissi e pensai che volesse stringermi la mano, ma si avvicinò per abbracciarmi. Non feci altro che abbracciarlo a mia volta.

"Allora, com'è vivere da soli?" Mi chiese e si mise accanto a me. Mi mise una mano sulla schiena mentre ci avvicinavamo a un tavolo.

"Non vivo da sola, ma con il mio ragazzo" risposi e lui annuì con la testa e sorrise.

"Leo mi ha parlato di te e Pedri, molto" sorrise e io risi.

"È fantastico, ti ha raccontato anche le cose brutte?" Chiesi e David rispose semplicemente con un cenno del capo. Papà che svela i miei segreti, vedo.

"Beh, le relazioni sono difficili, no? Non sempre si riesce a farle funzionare. Ma voi due siete fantastici, ho anche visto un post su di voi ieri" mi spiegò.

"Sono contenta che abbiamo fatto funzionare le cose." Concordai.

"Tuo padre vi definisce anime gemelle, lo sapevi, non posso che essere d'accordo con lui, voi due siete fatti l'uno per l'altra." David continuò e io sorrisi ancora di più.

"Buono a sapersi" aggiunsi.

"Sì, ascolta Athen, ci vediamo dopo"

Poco dopo mi ritrovai seduta in prima fila in tutto lo stadio. Guardavo papà entrare in campo.

Guardai alla mia destra e vidi Speed. Sorrisi e decisi di andare da lui a salutarlo.

"Allora, che ci fa qui un fan di Ronaldo?" Chiesi e mi avvicinai a lui. Sul mio volto era visibile un sorriso smagliante.

"Ragazzi, questa è la figlia di Messi. Sei uscita da lui"
Si girò verso la telecamera e poi mi guardò di nuovo.
"Ehi oh mio dio" Mi abbracciò.

"Sì, beh, non parliamone" sorrisi un po' mentre lo guardavo, con il viso ancora pieno di gioia.

"Perché non sei a Barcellona? Che ci fai qui? Ragazzi, questa è la figlia di Messi." Si girò di nuovo verso la telecamera e io risi.

"Beh, sono qui perché, sai... Mio padre gioca, quindi è questo il punto" spiegai e lui annuì.

"Puoi firmare la mia maglia?" Chiese Speed e mi porse un pennarello. Risi un po' alla sua richiesta.

"La tua maglia di Ronaldo? Certo" ridacchiai e lui si girò. Gli ho firmato il retro della maglia e quando si è girato di nuovo gli ho restituito il pennarello.

"Posso avere il tuo numero?" chiese e guardò la telecamera e poi di nuovo me.

"Credo che il mio ragazzo ci stia guardando, quindi non credo che ne sarà felice" sorrisi e indicai la telecamera. Speed scosse la testa.

"Fanculo Pedri, fanculo quel figlio di puttana. Potrei batterlo in una rissa" disse Speed e finse di prendere a pugni la telecamera.

"Mi piacerebbe vederti provare" risi e lui si girò di nuovo verso di me.

"Quindi niente numero?" chiese, sembrava deluso. Mi sentivo quasi in colpa per lui.

"Puoi sempre mandarmi un messaggio su Instagram" dissi e lui tirò fuori il suo telefono. Lo guardò per un breve istante prima di rialzare lo sguardo su di me.

"Non mi segui" disse e anch'io tirai fuori il mio telefono.

"Fammi rispondere" dissi e cercai il suo nome.
"Qual è il tuo utente?"

"I show Speed" rispose immediatamente e io premetti il pulsante blu di follow-back. Poi ha alzato gli occhi dal telefono.

"Grazie mille. Ragazzi, la figlia di Messi mi segue. Seguitela, il suo Instagram è Athmessi, lasciate un follow. Oh mio dio" ha detto e si è avvicinato alla macchina fotografica. "Posso fare una foto?" Mi chiese.

"Certo" risposi e lui si mise accanto a me. Gli misi una mano sulla spalla e lui mi mise una mano sulla vita.

"Beh, grazie per la conversazione" sorrisi e lui si girò di nuovo verso di me.

"Grazie, è stato un piacere conoscerti" disse e si mise di fronte a me. "Posso abbracciarti?" Chiese con un enorme sorriso sul volto.

"Certo" dissi, e lui mi abbracciò. Feci di nuovo un passo indietro rispetto a lui.

Lo salutai con un cenno del capo e lo sentii urlare non appena avevo girato la testa in direzione di Thiago.

"Stai parlando con Speed?" Mi chiese e io sorrisi.

"Beh, ho sempre voluto conoscerlo" ridacchiai e lui si limitò a scuotere la testa.

All'improvviso tutti tacquero, concentrando l'attenzione sull'arbitro che aveva appena assegnato l'ultimo calcio di punizione.

L'ultima possibilità di vincere. Ovviamente papà tirerà.
Tutti aspettavamo l'unica e sola apertura della carriera di papà nella MLS.

L'inizio della fine.

Ha fatto un passo indietro e

Gol.

Certo, ce l'avrebbe fatta, chi non avrebbe creduto in Messi? Lionel Messi.

Ha festeggiato correndo verso di noi e abbracciandoci.

"Bueno" dissi e lui sorrise un po' guardandomi.

"Non male, eh?"

Aveva ragione, non è male. Almeno non per lui.

𝙏𝙍𝘼𝙏𝙊 / 𝙋𝙀𝘿𝙍𝙄 (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora