capitolo trentacinque

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FLAVIA POV

Era metà marzo e un giorno, dopo pranzo, mia madre entrò nella mia stanza con aria frettolosa.

Non mi ero nemmeno degnata di vestirmi.

<< Prepara le tue cose, ti porto a King's Cross, veloce, prima che torni tuo padre dal ministero.>>

Mamma io ti amo.

Non me lo feci ripetere due volte.

Era stato un mese infernale in quella casa: gli atteggiamenti violenti da parte di mio padre erano all'ordine del giorno. Un giorno era un calcio, un giorno uno schiaffo, un'altro un colpo di bastone.
Mia madre mi aveva aiutata a curarmi, in modo che le ferite non facessero così male.
Passavo la maggiorparte del tempo in biblioteca, dove riuscivo a staccare la mente , a immergermi nella lettura così tanto da scordarmi di tutto il resto.
Il tempo rimanente lo passavo ad aiutare mia madre con le faccende domestiche: la aiutavo a cucinare, a innaffiare le piante, a pulire casa.
Mio padre era sempre a casa, voleva assicurarsi che non fuggissi; Ma oggi doveva andare al ministero per questioni urgenti, ma non mi aspettavo un gesto simile da parte di mia madre.
Ma nonostante le innumerevoli distrazioni, la sua mancanza non mancava mai. Anzi, mi stava divorando.
Mi mancavano le sue labbra carnose dal gusto paradisiaco, i suoi occhi color nocciola, che sapevano ammaliarmi, il suo viso meraviglioso, i suoi abbracci capaci di farmi sentire al sicuro, i suoi baci di cui non mi stancavo mai. Mi mancava lui.
Mi mortificavo per non avergli scritto nemmeno una lettera, ma non potevo, mio padre aveva siggillato la guferia e nemmeno mia madre aveva la chiave.
Sapere che l'avrei rivisto tra qualche ora , era sufficiente per farmi scordare di tutto il resto.

Balzai giù dal letto come una cavalletta, mi levai il pigiama e infilai i primi jeans che mi capitarono sotto gli occhi, e un maglioncino nero.
Aprii l'armadio e presi qualche vestito, e li infilai nello zaino di fretta, senza preoccuparmi di piegarli. Andai in bagno e recuperai la spazzola, lo spazzolino, gli elastici e anche la piastra, che in quel mese era stata protagonista delle mie giornate.

Infilai tutto nello zaino e infilai le scarpe e una volta pronta scesi di sotto.

<<Sono pronta mamma>> avvisai la donna davanti a me, che indossava il solito completo nero.

<< Forza, prendimi la mano>>

Le presi la mano ma prima che potesse fare altro, la fermai.

<< Mamma>>

<< Si?>>

<<Grazie.>> risposi.

La donna mi sorrise e con in un battito di ciglia ci smaterializzammo a King's Cross.

Giunta lì, io e mia madre ci avviammo verso il binario giusto: 9 ¾.
Arrivammo davanti a quel muro, e io corsi in direzione di esso e l'Hogwarts Express si palesò davanti ai miei occhi.
Mi girai verso mia madre e le sorrisi, felice di tornare finalmente a casa.

<< Tu cosa farai?>> Le chiesi, guardandola nei suoi occhi azzurri.

<<Sopravviverò, ora và, prima che il treno parta>> mi incintò e io annuì alle sue parole.

Prima di andarmene però, mi gettai nelle sue braccia e l'abbracciai forte.

<< Grazie >> mormorai.

𝐑𝖾𝗐𝗋𝗂𝗍𝖾 𝐓𝗁𝖾 𝐒𝗍𝖺𝗋𝗌 || 𝐆𝖾𝗈𝗋𝗀𝖾 𝐖𝖾𝖺𝗌𝗅𝖾𝗒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora