capitolo trentasette

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GEORGE POV

Non riuscivo a crederci.
Lei si faveva del male e io non ne ne ero mai accorto?

Ha detto che non lo faceva da quando si era lasciata con Higgs, ma come avevo fatto a non accorgermene allora?

E io che pensavo fosse solo una ragazzina vizata.

Che idiota.

La strinsi a me in quell'abbraccio, accarezzandole l'interno coscia, nel punto dove aveva la cicatrice.

Con la mano libera le accarezzavo i fianchi, la schiena, i capelli. Come fosse la cosa più preziosa che mi fosse mai capitata tra le mani. E oggettivamente lo era.

<< Mi sei mancato da morire George>> mormorò, alzando lo sguardo sul mio.

I suoi occhi azzurri oceano penetrarono nei miei occhi castani, provocandomi strane sensazioni allo stomaco.

Spostai la mano libera sulla sua guancia, posando la mia fronte contro la sua.

<< Anche tu, Rapunzel, non sai quanto>> risposi, provocandole un sorriso a causa del soprannome.

Mi persi a osservare il suo viso perfetto: potevano passare anche anni, ma ero certo che lei sarebbe rimasta perfetta ai miei occhi.

Lei mi spostò una ciocca di capelli rossi dalla fronte, facendomi sorridere come un ebete.

Sono fottuto quando fa così.

Spostai una mano dalla guancia, al suo fianco, portandola più vicina a me, spostando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.

Il desiderio di tastare di nuovo il loro sapore mi invase.

<< Sai ... c'è una cosa che mi è mancata più di tutte>> sussurrai, leccandomi il labbro inferiore.

Lei assunse un espressione divertita sul viso, spostando lo sguardo alle mie labbra.

<< Cosa?>> chiese innocentemente.

<< Questa.>> risposi, prima di fondarmi sulle sue labbra, stringendo i suoi fianchi in maniera quasi possessiva.

La mia lingua ben preso incontrò la sua, e il bacio divenne in poco tempo pieno di passione e desiderio.

Mi sembrava di riprendere a respirare.

Sentivo una delle sue mani spostarsi, dalla mia guancia al mio collo, e l'altra posarsi nei miei capelli.

Strinsi la presa nei suoi fianchi, portando le mani sotto il suo maglione venendo a contatto con la sua pelle sensibile, accarezzandola con il pollice, disegnando cerchi immaginari.

Lei si aggrappò a me, stringendo la presa nei miei capelli, rendendo il bacio sempre più carico di desiderio e lussuria.

Nessuno dei due aveva intenzione di separarsi dalle labbra dell'altro. Erano come una droga per me: una volta testato il sapore, ne volevo sempre di più.

Era meglio della droga.

Percorsi la sua gamba scoperta con una mano, provocandole dei brividi, mentre le nostre lingue continuavano quella danza frenetica, senza stancarsi.

Arrivato nel suo interno coscia, appena sotto la cicatrice che mi aveva mostrato qualche minuto prima, strinsi la presa approfondendo quel bacio sempre di più.

La presa nei miei capelli da parte sua aumentò, provocandomi un ansimo, cosa che fece anche lei.

Con la mano posizionata nella sua coscia, percorsi anche il suo interno, andando a toccare nuovamente quella cicatrice, accarezzandola con il pollice con cura.

𝐑𝖾𝗐𝗋𝗂𝗍𝖾 𝐓𝗁𝖾 𝐒𝗍𝖺𝗋𝗌 || 𝐆𝖾𝗈𝗋𝗀𝖾 𝐖𝖾𝖺𝗌𝗅𝖾𝗒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora