capitolo cinquant'uno

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Quando la mattina successiva mi svegliai, George era già andato via.
Gesto plausibile, dato che la Umbrige diventava sempre più rigida.
In compenso però, quando mi misi a sedere, trovai un biglietto sul comodino.

"Odio non poterti dare il buongiorno di persona, ma alla mia sopravvivenza ci tengo.
Rimedieremo;)
                                                     -G♡"

Sorrisi come una cretina scuotendo il capo divertita. Rimasi col sorriso per tutto il tempo in cui mi preparai. Incredibile come bastasse un bigliettino del cazzo per farmi sorridere in quel modo. Infatti la cosa non passò inosservata alle mie compagne di stanza, che mi sfotterono per tutta la mattina.

<< Siete due sceme! Finitela!>> esclamai facendo il medio a entrambe.

<< Già la sento, la canzone della marcia nunziale>> esclamò Astoria scoppiando a ridere.

Io arrossì violentemente, mentre Viola le dava corda.

<< Io vedo pure il riso a fine cerimonia!>> esclamò quest'ultima.

<< E finitela!>> esclamai, scagliando contro entrambe due cuscini.
Ben gli stava.

Loro risero un altro po e poi si zittirono, così da permettermi di finire di prepararmi.
Avevo già indossato prontamente la divisa, così mi rimanevano solo i capelli. Mi posizionai davanti allo specchio, e iniziai a spazzolarli indecisa se fare una coda o meno. Alla fine optai per farla: Presi i miei capelli legandoli in una coda alta, ma elegante, lasciando due ciocche ribelli libere dalla presa dell'elastico,  che mi circondavano il viso elegantemente.
Soddisfatta del risultato ottenuto, presi le mie cose e scesi le scale del dormitorio, per poi giungere alla sala grande, una volta superata la sala comune.

Era una mattina di fine marzo: era piuttosto soleggiata,  tra qualche giorno sarebbe arrivati aprile con le sue giornate soleggiate. E ne ero entusiasta. Non mi piaceva l'inverno.

Cazzo! Anche il compleanno di George si avvicina quindi...

Ironia della sorte,George avrebbe fatto il compleanno l'uno aprile. Sarebbe un giorno normalissimo, se non che quel giorno è classificato come il giorno degli scherzi, nel mondo babbano.
Molto ironico, visto e considerato che sia lui che Fred avrebbero fatto degli scherzi la propria vita. Letteralmente. La faccenda del negozio ne era una prova.

Dovevo pensare a cosa regalargli, e organizzargli qualcosa.. Non avrei preso sottogamba il suo compleanno.
Annualmente i gemelli facevano una grande festa per il loro compleanno,  ma quest'anno  era diverso. Volevo organizzare qualcosa solo per me e George. Qualcosa di speciale, che gli sarebbe piaciuto.
Era come se volessi ringraziarlo per tutto quello che aveva fatto per me in quei mesi, e ovviamente festeggiare il suo compleanno tra noi due.
Lui c'era sempre quando ne aveva bisogno. Sia quando non stavamo insieme, sia quando ci eravamo fidanzati. Ed io non
lo avrei mai ringraziato abbastanza.

Lasciai il dormitorio, attraversando l'enorme sala comune. Successivamente raggiunsi la Sala Grande, ma prima di entrarvi, qualcuno mi prese dal polso trascinandomi dentro una stanza.
Stavo per urlare, quando focalizzai il soggetto che mi aveva trascinata in quello stanzino.

<< Shh! Sono io, cretina>> Disse George,posando una mano sulla mia bocca per non farmi urlare.
Appena la rimosse potei riprendere parola.

<< Beh mi hai fatto prendere un infarto!>> esclamai, portandomi una mano all'altezza del cuore.

<< Esagerata!>> disse prendendomi in giro. In risposta gli tirai uno spintone.

𝐑𝖾𝗐𝗋𝗂𝗍𝖾 𝐓𝗁𝖾 𝐒𝗍𝖺𝗋𝗌 || 𝐆𝖾𝗈𝗋𝗀𝖾 𝐖𝖾𝖺𝗌𝗅𝖾𝗒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora