capitolo trentaquattro

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ASTORIA POV

Una sera ero al lago nero, per distaccare un pò la mente e stare da sola. Avevo indosso una felpa verde e dei jeans a zampa.

Dire che ero arrabbiata con Draco era dire poco.
Flavia non si vedeva da quasi un mese, non era normale. E conoscendo suo padre una parte di me era certa che non se la stesse passando bene, anzi, l'opposto.
Avevo provato a mandarle delle lettere, ma tutte erano senza risposta.
Ero preoccupata, la conoscevo da quando eravamo bambine, non volevo che le accadesse qualcosa di male, soprattutto se dovuto a suo padre.

Alcuni suoi atteggiamenti a volte erano strani. Quando stava con Higgs, era sempre giù di morale, metteva i pantaloni anziché la gonna, e metteva sempre il maglione anziché la camicia. Anche d'estate.
C'erano delle volte in cui trovavo la piastra per arricciare i capelli accesa, ma i suoi capelli erano sempre perfettamente lisci.
La cosa mi aveva insospettito, ma quando si lasciarono lei sembrava un'altra persona.
Era felice, sorrideva, era solare e gentile, come lo era prima di Higgs.

Era tornata la vecchia Flavia.

Con la sola differenza che non si era fidata più di nessun ragazzo dopo Higgs; Lui le aveva fatto perdere la voglia di vivere, la voglia di andare avanti.
Nonostante non me lo dicesse direttamente, io avevo capito che lui la trattava male. Sapevo che la costringesse a farlo; sapevo che era violento con lei; sapevo che non perdeva occasione per sminuirla ogni volta che poteva;

Come se già suo padre non lo facesse abbastanza.

Avevo provato a convincerla a lasciarlo, ma lei non voleva, non poteva.

Chi vorrebbe stare con uno così?

Un giorno però mi diede ascolto, perché stavolta lui aveva davvero superato il limite: l'aveva obbligata a farlo, e poi l'aveva picchiata ripetutivamente, come fosse un oggetto.

Che schifo.

Lei l'aveva lasciato il giorno seguente, ma lui non si dava per vinto, e la convinsi ad andare dal preside e da allora lui le dava meno fastidio.

Era riuscita ad andare avanti, a essere di nuovo veramente felice, soprattutto da quando stava con George; era davvero più felice, e nonostante le circostanze, io credevo che fossero fatti l'uno per l'altra.

E sapere che probabilmente era stato Draco a mandarla da suo padre mi mandava su tutte le furie.

Ma una parte di me non riusciva a odiarlo.

Perché si comportava così?

Non riuscivo a odiarlo perché avevo visto la sua parte debole. Quella che non mostrava a nessuno.

Si mostrava sempre quello stronzo, forte, e apparentemente senza sentimenti.

Ma sapevo che non era così e qualche settimana fa ne avevo avuto la conferma, quando passammo tutto il pomeriggio al lago nero a mangiare stuzzichini di frutta che aveva preparato lui.

Sapeva essere dolce quando voleva.
Sapeva essere premuroso.
Sapeva essere diverso da quello che gli altri credevano che fosse.

Era questo che mi piaceva di lui.

Lo avevo sempre visto come il fratello della mia migliore amica, impossibile da raggiungere.

Credevo mi odiasse: quando d'estate andavo da Flavia, per tenerle compagnia lui trovava sempre occasione per prendermi in giro.

Ed io non ero da meno, ci presi gusto alla fine.

Le cose avevano inziato a cambiare col tempo: a volte rimanevamo soli, e iniziavamo a parlare anche di cose serie, senza insultarci o battibeccare.

𝐑𝖾𝗐𝗋𝗂𝗍𝖾 𝐓𝗁𝖾 𝐒𝗍𝖺𝗋𝗌 || 𝐆𝖾𝗈𝗋𝗀𝖾 𝐖𝖾𝖺𝗌𝗅𝖾𝗒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora