capitolo sedici

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I giorni passarono da quel giorno, e probabilmente l'unica cosa positiva era che io ed Harry avevamo fatto progressi e che probabilmente quel pomeriggio sarebbe stata la volta decisiva per porre in parte fine a quell'incubo. Per il resto nulla era cambiato: sulla questione george ero ancora più confusa che mai ed non sapevo a quale parte di me dare ragione e soprattutto che cosa fare.

Era una delle prime mattine di febbraio, e dopo aver seguito le lezioni mattutine e aver pranzato, ero diretta nei sotterranei, per la lezione con Piton e speravo davvero che avrebbe funzionato. Una parte di me pensava che se fosse stato così magari sarebbe stato tutto più semplice.
Arrivai e trovai già Piton e Harry all'interno, pronti per iniziare. Piton ci spiegò che per avere successo dovevamo mettere tutti noi stessi e crederci fino in fondo. Un elemento che poteva aiutare era pensare a qualcosa che ci dava la forza di affrontarlo, perché era come se stessimo per raggruppare una piccola parte di Voldemort, dentro una sfera. Annuì alla fine del suo discorso e una volta che l'incantesimo fu levato ci posizionammo e quella sensazione cercò ancora una volta, di avere la meglio. La respinsi con tutta la forza che avevo in corpo, motivandomi pesando all'unica cosa che aveva occupato la mia mente: George. Pensai che forse, se ci fossimo riusciti , le cose sarebbero state più facili e avrebbe potuto funzionare. Questo mi consente di respingere quell'energia che cercava di invadermi quasi del tutto. Anche Harry si stava impegnando molto, lo percepivo. Dopo svariati minuti che eravamo concentrati a respingerla, sentimmo il professore pronunciare un incantesimo e d'improvviso quell'energia svanì quasi del tutto: C'è l'avevamo fatta!.
Ero esausta, ma molto più leggera. Alzai lo sguardo e vidi una strana sostanza dentro la sfera di un colore verdognolo.
<<C'è l'abbiamo fatta professore?>> chiese Harry
<<Si, quello che vedete lì dentro è una piccola ma essenziale parte dell'anima di Voldemort, che vi impediva di stare vicini, e quindi anche la parte che gli consente di controllarvi a pieno >>
Io ed Harry esultammo ,increduli di avercela veramente fatta.
<<Non cantate vittoria troppo presto , una parte è ancora dentro di voi, quindi necessiterete di esercizi di legillments, ma la parte più difficile è andata>> disse il professore con il suo solito tono apatico ma noi eravamo al settimo cielo: c'è l'avevamo fatta davvero, era incredibile.
Il professore poi ci congedò ed erano quasi le quattro del pomeriggio. Usciti di lì ero là persona piu felice di tutta Hogwarts.

Mi diressi subito verso la mia sala comune per dare a tutti la notizia. Una volta arrivata, entrai e vidi che tutti mi guardavano. Dopo un momento di silenzio, feci un sorrisone e esclmai:
<<C'è l'abbiamo fatta!>>
Tutti applaudirono, e Viola venne subito ad abbracciarmi e dopo di lei anche Astora, Draco, Theodore e Blaise. Ero al settimo cielo, finalmente tutto sarebbe stato più semplice.
<<Quindi sei fuori pericolo?>> mi chiese Astoria
<<Per la maggior parte si, ma dovrò fare altre lezioni>>
<<Almeno il peggio è passato>> disse Blaise
<< Si, è credo che possiamo farcela>> dissi sorridente.
Dopo quel momento di euforia, io e Viola ci ricordammo di avere lezione, così salutammo tutti e ci diressimo verso l'aula di Difesa contro le Arti Oscure, con I Grifondoro. Arrivati in classe presi posto e Viola si sedette accanto a me, iniziammo a chiacchierare, quando la Umbrige fece il suo ingresso.
Quel giorno era l'anniversario di morte di Cedric Diggory, ucciso da Voldemort, ma pochi credevano a questa versione della storia. Ci fu richiesto di fare un momento di silenzio in sua memoria e infatti stettimo in silenzio per un minuto.
<<Che tragico incidente il suo>> disse la Umbrige, una volta terminato il minuto
<<Non è stato un incidente>> disse Harry alzandosi
<< Si invece, signor Potter, e chiunque dica il contrario é solo un gran bugiardo!>> esclamò con il suo tono irritante
<< No, è stato ucciso da Voldemort, lui è tornato>> disse harry
<< No, questa è una bugia>> esclamò la Umbrige, così mi alzai anfh'io
<< Ha ragione Harry, lui è tornato davvero>> esclamai
<<ORA BASTA TUTTI E DUE ---esclamò--- Stasera vi voglio nel mio ufficio>> dichiarò prima di annunciare la pagina della lezione di quel giorno.
Una volta che la lezione fu terminata, mi alzai, lamentandomi con Viola di quella racchia della Umbrige. La salutai, e andai verso il suo ufficio. Una volta arrivata vidi Harry fuori dalla porta, lo salutai e bussamo.
Il rospo ci fece entrare , era tutto così schifosamente rosa che mi veniva la nausea.
<<Sedetevi>> ordinò e ci fece accomodare in un tavolino con due fogli e una penna.
<<Dovreste scrivere "Non devi dire bugie" >>
<<quante volte>> chiese harry
<< Affinché il messaggio penetri>> disse.
Presi la penna e feci per intingerla nell'inchiostro, ma non c'era.
<<professoressa , non ci ha dato l'inchiostro>>
<<Oh non vi servirà l'inchiostro>> disse.
Io un po sconcertata inziai comunque a scrivere. Non avevo nemmeno finito la prima frase quando inziai a sentire un forte dolore alla mano. La guardai e vidi impresa la frase che stavo scrivendo e mi fu tutto più chiaro: l'inchiostro era il nostro sangue.

𝐑𝖾𝗐𝗋𝗂𝗍𝖾 𝐓𝗁𝖾 𝐒𝗍𝖺𝗋𝗌 || 𝐆𝖾𝗈𝗋𝗀𝖾 𝐖𝖾𝖺𝗌𝗅𝖾𝗒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora