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"Chi l'ha fatto entrare in casa mia?!"

"Scusa fratello, sono stato io. Non pensavo fosse un problema." disse Josh.

"Avanti, Bev, scendi dal tavolo. Ti riporto a casa." Ryan allungò una mano verso di me, avanzando verso il bordo del tavolo.

"Come hai fatto a sapere dove fossi?" domandai con voce stridula.

"Tua madre mi ha detto che eri ad una festa con dei compagni di classe, ho fatto due più due e ti ho trovata." rispose, in tono ovvio.

"Sei andato a casa mia!?"

"Ti stavo cercando..."

"Io non voglio più vederti, devi stare lontano da me e da casa mia!"

"Non sai quello che dici. Sei ancora scossa da tutto ciò che è successo e per giunta ubriaca. Avanti, scendi." insistette, abbassando la mano su una mia caviglia.

Tyler, accanto a noi, si accese la sigaretta che aveva tra le labbra.

"Io so perfettamente quello che dico!" ribattei. "Non ho preso un brutto voto a scuola, che sono ancora scossa. Mi hai tradita, ti ho visto con i miei occhi e poi hai detto tutte quelle cose... non posso credere che tu abbia il coraggio di rivolgermi ancora la parola dopo tutto quello che mi hai fatto."

"Mi dispiace se ho detto quelle cose... ero arrabbiato, sono sicuro che riuscirai a perdonarmi... io ti amo, lo sai."

Scoppiai a ridere. I ragazzi seguivano la scena come se fosse la puntata della loro serie tv preferita.

"Tu non mi ami, non l'hai mai fatto. E neanche io. L'unica cosa che hai sempre amato di me sono i miei soldi. Anzi, i soldi della mia famiglia teoricamente."

Ryan divenne rosso in viso. "Non sai quello che stai dicendo."

"Non mentirmi. Ho letto alcuni messaggi che ti sei scambiato con quel tuo amico, mentre eravamo in vacanza, dove ti lamentavi con lui di quanto parlassi di cose inutili e dicevi che, se non fosse stato per la spa che ci aspettava la sera, non avresti neanche accettato di venire con me." raccontai tutto senza battere ciglio.

Josh sbarrò gli occhi.

"Adesso ti credi invincibile, eh? Circondata da questa gente che credi voglia essere tua amica, con quel vestito ridicolo indosso... ma già immagino quanto piangerai quando ti volteranno le spalle, quando tornerai a casa da sola e tale rimarrai."

Sollevai un piede e gli schiacciai con forza la mano che aveva tenuto stretta attorno alla mia caviglia tutto il tempo.

Strillò dal dolore, ritraendola di scatto. "Sei impazzita?!"

Adam scoppiò a ridere.

Si portò la mano al petto, massaggiandosela.

Mi abbassai, sedendomi sul tavolo. Scivolai giù, mettendomi in piedi. "Sai fare solo questo." gli dissi. "Prima cerchi di manipolarmi con le tue solite stronzate che non convincono neanche te stesso e quando ti accorgi che non abbocco più mi insulti. Dovresti cambiare modalità, dopo un po' diventi scontato e ripetitivo."

Ryan arrivò ad un palmo dal mio naso. Sentivo il suo respiro caldo sulla mia guancia. Gonfiò il petto, stringendomi contro al bordo del tavolo. "Giuro che-"

"Stai esagerando." Disse proprio Tyler. Una nuvola di fumo gli uscì dalle labbra mentre parlò.

"Infatti." concordò Josh. "Non sai mai controllarti."

Adam comparì alle sue spalle. Gli parlò accanto all'orecchio. "Pensavi che scherzassi, l'altra mattina?"

Tyler e Josh si lanciarono uno sguardo confuso.

Dal primo istanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora