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canzoni per il capitolo:
you're somebody else - Flora Cash
home - Edith Whiskers
iris - the goo goo dolls (si, è praticamente la colonna sonora di questa storia.)

Tyler mi fece guidare ancora la sua auto.

Quella volta partimmo, tenendo comunque una marcia bassa e stando cauti.

"Non prendertela a vizio, è stata un'eccezione questa!"

Lo ignorai. "Sono stata brava?"

"Discreta, sei ancora troppo rigida. Hai bisogno di fare pratica."

"E tu mi aiuterai in questo." dissi, sfoggiando un sorriso.

"Che sporcaccioni che siete, parlare di certe cose dove chiunque può sentirvi... vi meritate un po' di privacy, ragazzi!" esclamò Jayden, infilandosi con la testa nel mio finestrino.

"Guida, Jayden! Stavamo parlando della mia guida!" sbottai, schiacciandogli la faccia con il palmo della mano, spingendolo indietro.

Lui scoppiò a ridere, divertito dalla mia reazione.

Scossi la testa, imbarazzata.

"Stupido." Lo insultò Tyler.

"Oh, rilassatevi! Siete troppo tesi. Secondo me vi farebbe bene veramente quel tipo di pratica, ne avete decisamente bisogno." disse, salendo nei sedili posteriori.

"Oh, non starò qua ad ascoltare questo discorso!" agitai le mani.

Lui sghignazzò ancora.

"Come è andato il pranzo di famiglia?"

"Uh! Molto bene." esclamò Jayden. "Katharine è una brava donna."

"Credo che tuo padre se lo meriti."

"Abbiamo anche saputo che ti stai sentendo con Michael."

La saliva mi andò di traverso. Iniziai a tossire. Tyler mi guardò perplesso. "Cosa?!"

Jayden annuì. "Ce l'ha detto lui."

"Si può sapere perché al vostro pranzo di famiglia parlate di me?!"

Scrollò le spalle. "Sei un argomento comune."

"Beh, trovatevene un altro! E comunque, non ci stiamo sentendo." borbottai. "Gli ho solo scritto che mi aveva fatto piacere vederlo, il giorno che l'abbiamo incontrato al ristorante, visto che non abbiamo avuto occasione di salutarci!"

Tyler continuava a lanciarmi occhiate fugaci, pensando che non me ne accorgessi.

"Ti incuriosisce? È un bel ragazzo, no?"

Rimasi interdetta davanti a quella domanda. "Emh... si, non è male." ammisi senza troppi problemi. Michael era piuttosto carino: biondi capelli corti, occhi dolci e scuri e un adorabile sorriso che non spariva mai ogni qualvolta ci incontravamo e parlavamo.

"Tutto bene fratello? Stai correndo un po' troppo." osservò.

Effettivamente, Tyler ci stava dando piuttosto dentro con il pedale dell'acceleratore.

"Tutto benissimo." rispose lui, con un tono di voce piatto.

"Ma non mi incuriosisce in quel senso." proseguii. "So che volevi arrivare lì." dissi, assottigliando lo sguardo.

"Accidenti, gli spezzerai il cuore."

"Perché dici così? Ti ha detto qualcos'altro?"

"No, beh... non che non sia palese. Andiamo, tesoro, ti ha lasciato il suo numero di telefono. E non certo per parlare di quanto sia stato piacevole incontrarvi al ristorante. Scommetto che dopo ha cercato di mandare avanti la conversazione."

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