Adam uscì dalla cucina, guardandosi attorno confuso. "Ma che è successo?!"
Spalancai la porta d'ingresso, correndogli dietro. "Wes, aspetta!" urlai.
Wesley si fermò, girandosi lentamente. I suoi bellissimi occhi azzurri erano pieni di lacrime.
"Wes..." mormorai.
"Cosa vuoi, Beverley?"
"Mi dispiace." riuscii a dire soltanto.
"Non sai quanto dispiaccia a me." disse. "Ho sperato che la nostra storia avesse un lieto fine con tutto il mio cuore."
Una brutta sensazione mi torse lo stomaco. "Cosa vuoi dire?"
"Ho aspettato, dicendomi di darti il tempo di cui avevi bisogno, settimane, affinché mi dicessi due parole così semplici per me... ma non per te a quanto pare. Ma non posso spendere tutta la mia vita a rincorrerti."
Serrai la bocca. Inspirai a fondo. "Hai ragione."
Wesley corrugò la fronte. "Soltanto questo?"
"Non posso darti quello che cerchi, Wes. Tu non sai quanto ci abbia pensato in queste settimane. Da quando hai detto di amarmi, non ho fatto altro. Ci sono stati giorni in cui mi sono sentita così sbagliata... in cui avrei voluto soltanto essere un'altra persona..." mi si incrinò la voce.
Wesley annuì. "Va bene così. O almeno, cercherò di farmelo andare bene. Prima o poi. Passerà anche questa..."
Feci un passo nella sua direzione ma mi bloccò con una mano. "No, ti prego. Ho bisogno... ho bisogno di prendere le distanze. Vederti mi fa soffrire in una maniera che non pensavo neanche possibile."
"Capisco." dissi semplicemente. Indietreggiai, tornando verso casa di Adam a testa china. Quest'ultimo era sulla soglia della porta; dietro di lui Jayden. Quando fui vicina, abbassarono lo sguardo. Nessuno dei due disse niente. Andai a sedermi sul dondolo che c'era nella sua veranda, rannicchiandomi su me stessa.
"Avete sentito ogni cosa, vero?" domandai, tenendo lo sguardo fisso davanti a me.
"Si." mormorò Jayden. "Se avessi saputo che era lì dietro di noi..."
Scossi la testa. "Tu non c'entri niente Jay, sarebbe successo comunque in un modo o nell'altro."
"Non devi sentirti sbagliata o voler essere un'altra persona, Bev." aggiunse Adam. "Wesley stesso non si sarebbe mai innamorato di te se lo fossi stata. È solo ferito al momento. Purtroppo, quando succedono queste cose nessuno dei due può fare niente..."
"Tu sai sempre dire la cosa giusta." osservai, accennando un sorriso. "Vi ringrazio ragazzi... però vorrei rimanere qualche minuto da sola, ho bisogno di schiarirmi le idee."
Adam annuì, trascinando Jayden dentro casa.
Rimasi in silenzio, da sola con la mia mente. Vedere Wesley in quello stato, con quegli occhi che tante volte avevo visto brillare per la felicità, lacrimare, era stato un colpo al cuore. Una parte di me era consapevole che non avrei cominciato ad amarlo improvvisamente. Tuttavia, non ero ancora pronta ad affrontare quella verità.
Trascorsi quella notte in bianco, girandomi e rigirandomi sul divano di Adam. Ero rimasta lì, mentre il sole sorgeva e diventava alto nel cielo; mentre i ragazzi si risvegliavano e andavano a fare colazione.
"Vuoi almeno un caffè?" offrì Adam.
Afferrai la tazza, tenendola con entrambe le mani. Mi sentivo debole, esausta.
"A cosa pensi?" mi domandò, accovacciandosi sul tappeto, ai piedi del divano.
"Ho paura... di essere stata delusa troppe volte, che non riuscirò mai più ad innamorarmi." gli confidai. "Forse, se avessi conosciuto Wesley prima... le cose sarebbero andate diversamente. Non posso fare a meno di pensare che sia così."
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Dal primo istante
RomanceIn questa storia sono presenti scene esplicite, consiglio la lettura ad un pubblico maturo e consapevole Tra Beverley e Tyler non scorre buon sangue. Ma non è sempre stato così, almeno per lei. È cominciato tutto quando l'ha rifiutata senza scrupol...