Avevo sviluppato un'ossessione per quei plum cake. Mentre degustavo l'ultimo della confezione, a colazione, domandai a mia madre: "Dove hai comprato tutti questi dolci che ci sono in frigo?"
"Ma come? Papà non te l'ha detto?"
Masticai più lentamente. "Detto cosa?"
"Deve essersene dimenticato. Qualche giorno fa abbiamo trovato una scatola, vicino alla porta, piena di cibo." disse, mentre sistemava alcune stoviglie nel cassetto, allineandole con precisione tra di loro.
Smisi all'istante di mangiare.
Lei si accorse subito del mio cambio di espressione. "Che c'è?"
"C'era scritto qualcosa su quella scatola?"
"No. Era solo bene impacchettata. Credevamo fosse un regalo, non è così?"
"Si. Si, è così." annuii, facendomi pensierosa. Doveva essere per forza come diceva. Quella persona misteriosa che mi inviava enigmi minacciosi non avrebbe avuto motivo di inviarmi qualcosa del genere. E se fosse stato cibo avvelenato probabilmente mi sarei sentita male giorni fa ormai.
Mi alzai da tavola, andando a prepararmi per la scuola. Ignorai l'occhiata perplessa di mia madre. Ero sicura che se avessi tentennato soltanto un istante mi avrebbe riempita di domande.
Quando arrivai a scuola, la prima cosa che notai fu l'auto di Tyler immacolata. Le portiere splendevano, in esse più nessuna traccia di rossetto.
"Vedo che sei riuscito a pulirla!" esclamai, girando attorno alla macchina. Lui era appoggiato sul cofano, di spalle a me. Mi bastò qualche passo per rendermi conto che non era solo; attaccata alla sua bocca, c'era niente che meno di Charlotte. Si staccò dalle sue labbra, ancora umide della loro saliva, e si voltò verso di me.
Non ebbe il tempo di rispondere. Non glielo diedi. Strinsi la cinghia del mio zaino, appeso su una spalla, e attraversai il parcheggio.
Quel bacio mi aveva turbata più di quanto potessi aspettarmi, più del bacio che si erano scambiati al locale. Forse perché, nel secondo, a differenza del primo, sembrava realmente coinvolto.
Ma ciò che mi turbava maggiormente era quanto impatto avesse avuto su di me quella scena. Quel suo coinvolgimento con lei mi aveva fatta sentire adombrata, oscurata, come una nuvola che sostava proprio su di me, appassendo ogni germoglio avessero potuto creare i pezzi abbandonati del mio cuore.
Mentre salivo gli scalini che portavano all'ingresso di scuola notai Wesley, seduto su una panchina, che guardava davanti a sé, in direzione di Tyler e Charlotte, o quasi. I nostri sguardi si incrociarono per qualche brevissimo secondo. Fui la prima a distoglierlo, proseguendo dritta per la mia strada.
In classe, la voce di Brianne, spiccava su tutte le altre. Era su di giri quando entrai.
"Erano proprio qui!" disse, tenendo in mano un cofanetto di cioccolatini chiusi da un adorabile fiocco rosso. "Dove mi siedo sempre io."
"Non si è firmato neanche questa volta?" le chiese Melanie, incuriosita.
"Purtroppo no." sospirò. "Non riesco a pensare ad altro da quando ho trovato quella rosa." ammise.
"Come te lo immagini?"
Brianne fissò i cioccolatini con aria sognante. "Bellissimo e romantico. Forse con gli occhi chiari? E i capelli un po' lunghi?"
Descrisse completamente l'opposto di ciò che era Zack: capelli corti e scuri, occhi marroni, tanto scuri da sembrare quasi neri.
"Questa storia mi intriga sempre di più." commentò Josh.

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Dal primo istante
RomanceIn questa storia sono presenti scene esplicite, consiglio la lettura ad un pubblico maturo e consapevole Tra Beverley e Tyler non scorre buon sangue. Ma non è sempre stato così, almeno per lei. È cominciato tutto quando l'ha rifiutata senza scrupol...