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In questo capitolo sono presenti scene di violenza, consiglio la lettura ad un pubblico maturo e consapevole.

Wesley mi aiutò a sollevarmi. Ero ancora in stato di shock. I suoi occhi percorsero tutto il mio corpo, pieni di spavento e preoccupazione.

A due metri da noi, Tyler aveva immobilizzato Ryan per terra. Un ginocchio sulla sua cassa toracica, una mano attorno al collo.

Insieme a loro c'era Brianne. Si copriva la bocca con il palmo della mano. Gli occhi sbarrati.

"Ley?" mi riscosse Wesley. Mi sfiorò il viso quasi impercettibilmente. "Va tutto bene adesso." mi rassicurò, stringendomi a se con attenzione, come se temesse che potessi disintegrarmi tra le sue braccia da un momento all'altro.

"Posso stringere ancora." sibilò Tyler. "Ma non lo farò. Voglio che tu rimanga cosciente e che senta ogni cosa che ti farò."

"Tyler, il telefono. Prendigli il telefono." gli ricordò Wesley.

Con la mano libera,Tyler frugò nelle tasche dei suoi pantaloni ancora slacciati. Trovò il telefono. Lo lanciò a Wesley, che fece a tempo a liberare le braccia e afferrarlo al volo. Me lo passò, così che potessi sbloccarlo dalla password. Quando la digitai però, il telefono diede errore.

Scossi la testa.

"Hai cambiato la password, idiota?" sbottò Wesley.

Ryan sghignazzò. Quella sua espressione malvagia mi fece venire il voltastomaco.

"Dimmi la combinazione." gli ordinò Tyler.

Ryan non parlò. Continuò a stringere sul suo polso, provando a liberarsi dalla sua presa attorno al collo. Era sempre più rosso in viso, gli occhi sembravano minacciare di uscirgli dalle orbite.

"Dammi la combinazione." ripetè. Sollevò il busto, così da poter esercitare più forza attraverso la gamba con cui gli comprimeva il petto. Ryan tossì. Trascorsero lunghi minuti in cui resistette, tacendo. Poi si arrese. Gli dettò numero dopo numero.

"Mi fai un po' meno ribrezzo quando collabori." commentò Tyler.

Wesley cancellò il video dalla galleria e dal cestino.

"Anche dalla chat di Rachel." sussurrai.

"Ce ne sono da altre parti?" si rivolse direttamente a Ryan.

"Rispondi!" Tyler gli strattonò il collo.

"No." disse con un filo di voce.

"Bene." fece. Allentò la presa, lasciandolo andare. Ryan si rovesciò, reggendosi sui gomiti. Tornò a respirare lentamente mentre cercava di sollevarsi in piedi.

Tuttavia, non fece a tempo. Wesley si avventò su di lui, colpendolo con un calcio. Ryan rotolò sul cemento, gemendo dal dolore. Gettò la testa indietro, espirando.

"Reagisci!" gli gridò contro. "Alzati, maledetto!"

Ryan si tenne un fianco, alzandosi da terra a fatica. Barcollò quando Wesley gli sferrò un altro colpo, sullo zigomo.

"Aspetta." lo fermò Tyler, ponendo una mano tra i loro corpi.

Wesley lo guardò come se fosse impazzito. "Cosa? Non ho nessuna intenzione di fermarmi. Non lo lascerò andare finché non avrà la faccia così rovinata che neanche lui stesso riuscirà a riconoscersi." disse, a denti stretti.

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