avviso
in questo capitolo saranno presenti scene di violenza. Se siete sensibili vi consiglio di saltare quella scena e andare direttamente alla prossima.
buona lettura🫶🏻
Chiusi gli occhi, immaginando di essere altrove, con chiunque altro. Tuttavia, la mia forza di volontà non era tanto forte. La realtà in cui mi trovavo in quel momento era tanto cruda e oppressiva da poter essere sovrastata facilmente.
"Si può sapere che ti prende?!" sbottò Ryan, sollevandosi su un gomito. Fino a pochi secondi prima era impegnato a baciarmi il collo mentre con le mani mi palpeggiava ovunque. "Mi sembra di star baciando un manichino, non reagisci a niente!" si lamentò. "È per ciò che è successo a Rachel?" domandò. "Non capisco perché tu sia così turbata, voi due non eravate neanche più amiche."
"Oggi non ho pranzato." mi giustificai. Non avevo fame ma poteva essere una scusa plausibile. "Ho mal di stomaco, scusa."
"Non ho pranzato neanche io con tutto il trambusto che c'è stato a scuola." disse. "Vado a vedere se trovo qualcosa da mettere sotto ai denti, okay? Magari ti riprendi."
Si alzò dal letto, infilò le ciabatte e uscì dalla sua stanza.
Quando mi accertai che stesse effettivamente scendendo giù per le scale afferrai il suo telefono. Il cuore mi palpitò contro al petto per l'agitazione. Lo sbloccai, entrando nella galleria. Andai su video, scorrendo tra i numerosi file che aveva. Quando lo trovai, lo cancellai. Essendo un iphone, sapevo che avrei dovuto eliminarlo ufficialmente dal cestino.
Pigiai sulla cartella e inserii di nuovo la password."Cosa stai facendo?!"
La voce di Ryan mi spaventò a tal punto che il telefono mi cadde di mano, schiantandosi sulle mattonelle.
Ryan appoggiò il piatto che teneva in mano, con due toast al suo interno, sulla scrivania e si precipitò a raccogliere il telefono. Non provai neanche a mentire, avrei soltanto peggiorato la situazione.
Ero stata incosciente.
"Che sciocco che sono stato! Sapevo di non potermi fidare di te!" tuonò, profondamente infuriato. "Guarda cosa hai fatto! Per colpa tua si è pure rotto lo schermo!" gridò, piazzandomi il telefono ad un centimetro dal viso. Aveva gli occhi iniettati di sangue.
Mi spinse con forza, prendendomi alla sprovvista. Persi l'equilibrio, cadendo per terra. Andai a sbattere con la testa contro allo spigolo del comodino.
"Adesso me lo ricomprerai. Hai capito?!" continuò a strillare, standomi addosso. Il suo petto saliva e scendeva, rapidamente. "Ci eri quasi riuscita, stupida ragazzina. Hai sprecato l'unica occasione che avevi." rise, deridendomi. "Sei spacciata." sibilò.
Riuscii ad alzarmi da terra nonostante il dolore lancinante alla testa. Lui mi strattonò per un gomito. "Tu non andrai da nessuna parte. Ho intenzione di punirti, per questo."
Presa da un istinto primitivo, afferrai il piatto abbandonato sulla scrivania e glielo scagliai contro. Poi corsi di sotto, rischiando di rotolare giù per le scale. Lui mi seguì. Ero quasi arrivata alla porta quando riuscì ad afferrarmi per i capelli.
"Dove pensavi di scappare?" disse, a denti stretti. Con l'altra mano mi prese per il collo, stringendo così forte da farmi mancare il respiro.
In quel preciso momento pensai di non avere più scampo. Tante volte mi ero chiesta come sarei morta, in che modo, quanti anni avrei avuto, se felice e soddisfatta o il contrario. Ma mai avrei pensato in quel modo, intrappolata tra le mani di una persona che aveva fatto parte della mia vita, che mi era stata accanto e che aveva persino affermato di amarmi.
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Dal primo istante
RomanceIn questa storia sono presenti scene esplicite, consiglio la lettura ad un pubblico maturo e consapevole Tra Beverley e Tyler non scorre buon sangue. Ma non è sempre stato così, almeno per lei. È cominciato tutto quando l'ha rifiutata senza scrupol...