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Ultima partita di football prima dell'inizio delle vacanze natalizie e della fine del trimestre. Il tempo era volato, senza che me ne fossi neanche accorta.

I ragazzi erano in trepidazione. Entrarono in campo più carichi e orgogliosi che mai, pronti a concludere quell'anno solare gloriosamente.

Mentre si mettevano in posizione, vidi Wesley voltarsi a cercarmi. Quando mi individuò, alzò un angolo della bocca. Piegai le labbra in un piccolo sorriso.

"Cosa era quello?" chiese Jayden, al mio fianco.

"Che ci fai tu qui?!" esclamai. "Dovresti stare sugli spalti, con il resto degli studenti."

"Ti sembro uno studente come gli altri?" ribatté.

Scossi la testa, agitando i pon-pon.

"Ci sono problemi in paradiso?" domandò.

"Cosa te lo fa pensare?" corrugai la fronte.

"Mh... fammi pensare... il fatto che sembravi quasi a disagio quando vi siete guardati? Quello che gli hai fatto non si può considerare neanche sorriso, lo chiamerei più smorfia. Non è esattamente il modo in cui mi comporterei con la ragazza che mi piace."

Strinsi i pon-pon sul petto. "Tu e tuo fratello avete la stessa delicatezza." commentai.

"Alla fine condividiamo lo stesso dna."

"Non abbiamo ancora avuto occasione di parlare, dopo il ballo... tutto qua."

"Parlare di cosa, esattamente? È rimasto svenuto per metà serata da quel che ricordo."

"Si, beh... prima che mi crollasse letteralmente addosso mi ha detto di amarmi." sussurrai.

Jayden spalancò gli occhi. "Oh wow." disse. "Fa sul serio il ragazzo."

Mi mordicchiai il labbro inferiore, tenendo lo sguardo fisso davanti a me.

"E tu?" domandò.

"Io cosa?"

"Lo ami?"

Sospirai. "Non lo so..." ammisi. "Sicuramente provo qualcosa per Wesley. È una persona molto importante per me... ma non so se si tratti di amore..."

Era un periodo piuttosto intenso per me in ambito di emozioni. Acciuffarle e riordinarle non era così semplice.

Delle urla acchiapparono la mia attenzione. Seguii nuovamente la partita: in quel momento Tyler era in possesso di palla e stava correndo verso l'area di Meta.

"Touchdown!" strillò Jayden, alzando le braccia verso l'alto. Gli spalti scoppiarono in un boato. Agitammo i pon-pon, facendogli sentire un caloroso tifo.

"Quello è mio fratello!" urlò Jayden, fiero.

Tyler esultò, vittorioso. I compagni di squadra lo accolsero in un abbraccio affettuoso. Adam in particolare, lo baciò sul casco. Per una frazione di secondo i nostri occhi si incrociarono. Il suo sorriso si allargò. E di nuovo qualcosa prese vita nel mio stomaco, svolazzando come un insetto impazzito.

Quando ripresero la partita, gli avversari sembravano decisamente più agguerriti. Come se avessero preso quei punti come incentivo per dare il loro massimo. Rimanemmo con il fiato sospeso a lungo.

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