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Nel weekend rimasi a riposo, rintanata nella mia stanzetta, sotto alle coperte del mio letto. Wesley era passato a trovarmi e portarmi qualcosa da mangiare. Era rimasto con me senza fare troppe domande scomode, senza pretendere niente. Ci eravamo semplicemente goduti la nostra compagnia, con un film in sottofondo che avevamo presto dimenticato quando avevamo cominciato a baciarci. Fu triste doverlo salutare quando scese la sera e dovette tornare a casa sua.

Non gli avevo detto dell'ultimo bigliettino che avevo ricevuto, non avevo trovato il coraggio. Non volevo farlo preoccupare più di quanto si fosse già preoccupato in quell'ultimo tempo. Sembrava esser finalmente tornato di buon umore.

Lunedì ero tornata a scuola. Stavo sistemando delle cose dentro al mio armadietto, sempre incasinato, quando sentii dei passi farsi sempre più vicini. Chiusi gli occhi con un sorriso stampato in volto, credendo che mi sarei trovata davanti Wesley. Quando allungai lo sguardo, mettendo a fuoco il corridoio, corrugai la fronte perplessa. Deglutii.

"È solo una tua allucinazione, Beverley." sussurrai a me stessa, abbassando le palpebre. Quando riaprii gli occhi però, ciò che avevo visto era ancora lì: una persona con una maschera da pagliaccio.

I miei piedi si mossero in fretta, prima che il mio cervello potesse realmente elaborare le mie intenzioni. A passo veloce mi stavo dirigendo da quell'individuo, chiunque esso fosse, determinata a fermarlo. Tuttavia, ad un tratto sparì, e quando svoltai l'angolo non c'era più nessuno nei paraggi.

Mi si bloccò il respiro e per qualche interminabile secondo mi parve che il mondo attorno a me stesse girando vorticosamente.

"È mai possibile che tu sia sempre in mezzo?" sbottò una voce fastidiosamente famigliare.

"Tyler." mormorai il suo nome.

"Che ti prende?" domandò, guardandomi piuttosto perplesso.

Tentai di calmarmi, recuperando il mio normale respiro. Mi passai le dita tra i capelli. "Ho... ho visto-"

"Hai visto?" mi incitò a concludere la frase.

Scossi la testa. "Lascia perdere, non mi crederesti. Passerei per pazza."

Tyler alzò gli occhi al cielo. "Avanti, dimmi cosa hai visto." mi spronò.

Sospirai, incurvando le sopracciglia. "C'era... c'era una persona con una maschera da pagliaccio nel corridoio. Proprio lì." dissi, indicando il punto esatto in cui l'avevo visto.

Tyler si voltò verso quella direzione.

"L'ho seguito ma è scappato via prima che potessi raggiungerlo." aggiunsi.

"L'hai seguito?" ripetè.

"Si." confermai. "Qualche giorno fa quel bigliettino... ora questo, finirò per impazzire!"

"Bigliettino? Ne hai ricevuto altri?" chiese.

Mi mordicchiai il labbro inferiore. Mi guardai attorno, assicurandomi che non arrivasse nessuno di sospetto, poi annuii.

"Non l'ho detto a nessuno, non voglio far preoccupare Wesley più di quanto non lo sia già. E Adam andrebbe a dirglielo sicuramente, non perché sia pettegolo ma perché si preoccupa quasi più di lui e..."

"Hai pensato di dirlo a me?"

"Non ci ho riflettuto... te l'ho detto di getto, sono ancora scioccata e..." mi portai una mano nel taschino cucito sulla camicia, all'altezza del petto. "Te lo mostro..."

"Cosa? Non vorrai spogliarti?"

"Eh?!" esclamai con voce stridula. "Che ti passa per la testa!?" arrossii.

Dal primo istanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora