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buon weekend cucciole🫶🏻

canzoni per il capitolo:

young, wild & free - Snoop Dogg

thinking out Loud - ed Sheeran

"Ma come hanno fatto a chiudersi dentro scuola?!" domandai, perplessa.

"Immagino lo scopriremo presto." rispose, mentre ci stavamo già avviando verso scuola appunto.

Mi appoggiai con la testa sul finestrino, e solo in quel momento mi realizzai di essermi veramente fermata. Respirai profondamente.

Tyler mi lanciò un'occhiata. "Vuoi che ti lasci a casa tua?"

Scossi la testa. "No, perché?"

"Sembri esausta."

"Si, beh... lo sono. Ma se andassi a casa, mi struggerei soltanto. Ultimamente soffro d'insonnia, e aggiungendo il fatto che sarei sola, non riuscirei a riposare. Tanto vale che faccia qualcosa." scrollai le spalle.

"A casa mia hai dormito come un angioletto. Russavi persino."

"Non è vero!" praticamente strillai, imbarazzata.

Tyler scoppiò a ridere. "Lievemente."

Arrossii. "Oh, santo cielo... la prima volta che dormo con un ragazzo mi metto a russare." esclamai. Mi bloccai di colpo, spalancando gli occhi. "Non l'ho detto ad alta voce?"

"Credo che tu l'abbia fatto."

"Dovrei proprio chiudere la bocca ogni tanto." mormorai, sprofondando sul sedile.

"Non avevi davvero mai dormito con Ryan o Wesley?"

"Quando stavo con Ryan ero troppo piccola, i miei genitori non mi lasciavano ancora fuori tutta la notte. E con Wesley non c'è mai stata occasione..."

"Neanche io avevo mai dormito con una ragazza." dichiarò.

"Che assurdità." commentai.

"Dico sul serio."

"Com'è possibile?"

"Che vuoi dire?"

"Nessuna ragazza si è mai davvero fermata da te o viceversa?"

"No, insomma... a casa mia non porto le ragazze. Mia madre le farebbe scappare prima ancora che mettano piede dentro. E non mi sono mai trattenuto più del dovuto... non ho mai avuto rapporti tanto stretti da farmi pensare di rimanere."

Il mio cervello si soffermò troppo sul fatto che avesse usato il presente. Mi chiesi se stesse vedendo ancora con qualcuna. 

"Quindi era la prima volta anche per te." constatai. "E ho russato." realizzai.

"Non farne una tragedia, l'ho detto per provocarti. È stata una giornata lunghissima, quella. Eri stanca. E sei anche appiccicosa, ti sei arpionata a me tutta la notte."

Ormai il mio viso doveva avere lo stesso colore del semaforo che ci stava tenendo fermi. "Oh, finiscila!" borbottai.

Lui ridacchiò.

"È davvero un peccato che siamo arrivati a scuola!" esclamai, saltando giù dall'auto. A metà tragitto, verso la porta, mi fermai. "Ma come hai intenzione di entrare se la porta è chiusa?"

Lui indicò il retro della scuola. Lo seguii. "Ho come l'impressione che la tua modalità non mi piacerà."

"Da qua." disse, fissando le finestre in alto. "È una specie di ripostiglio, sotto ci sono degli scaffali su cui potersi appoggiare."

Dal primo istanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora