<<Lui è mio fratello Alexander.>> Nate indica con fare annoiato suo fratello.
Mi volto verso il bruno con gli occhi color ghiaccio, poi torno a guardare Nate, chiaramente sbigottita.
<<Tu hai un fratello?>> Dico con fin troppa enfasi.<<Dalla reazione della tua ragazza, non sembra che tu parli molto di me>> ribatte sarcastico Alexander.
<<Non sono la sua ragazza.>> Ci tengo a puntualizzare.
<<Non è la mia ragazza>> rilancia il nevrotico accanto a me.
Alexander ci osserva con aria incerta, prima di cominciare a ridere.
<<Okay, okay... scusate.>> Dice alzando le mani in alto.<<Nate cosa pensavi di fare se non fossi arrivato in tempo?>> Chiede al fratello, guardandolo serio.
Osservo Alexander mentre parla, è molto bello. Ad occhio e croce, penso sia alto quanto Nate, ha un piercing sul sopracciglio destro che gli dona parecchio, il suo fisico è atletico anche se meno grosso rispetto al fratello, la genetica in casa Anderson è stata clemente a quanto pare.
<<Non rompere le palle. Noi andiamo, ci vediamo dopo.>>
Nate mi prende per mano e mi trascina fuori dal locale.<<Ma cosa ti prende?>> Gli chiedo mentre mi infila il casco e poi avvia subito il motore.
<<Sali>> mi ordina senza guardarmi in faccia.
Mi fa impazzire il suo continuo cambio di umore, è più lunatico di Summer quando ha il ciclo.<<Voglio parlare, Nate.>>
<<Io no, sali o ti lascio a piedi.>> Mi dice chiudendosi la visiera.
<<Ti odio quando fai così!>>
Noto che stringe forte i manubri della moto, mi avvicino e gli accarezzo la mano cogliendolo alla sprovvista.<<Non ti voglio nella mia vita, devi starmi lontano. Sali, senza fare storie.>>
Non riesco a ribattere niente, salgo sulla moto restando in silenzio durante tutto il tragitto.
Appena parcheggia fuori casa mia, gli lancio il casco sul petto e mi avvio verso la porta senza salutarlo, lui di tutta risposta, sfreccia via come un fulmine facendo sgommare le ruote sull'asfalto.
Entro in casa scalciando via nervosamente le scarpe, mio padre è sull' uscio della porta che divide il salone dalla saletta principale e mi osserva con le braccia conserte.
<<Tutto bene?>><<Sì papà, sono solo stanca.>>
Non amo aprirmi con i miei genitori, in realtà non mi piace parlare dei miei sentimenti in generale, mi fa sentire debole. E io odio sentirmi debole e impotente,
che è proprio come mi sento in questo momento, per colpa di quell' arrogante presuntuoso.
Non riesco a capire la sua reazione, volevo solo che si aprisse con me anziché chiudersi a riccio.<<Va tutto bene con Dan? Quello lì fuori, mi sembrava un tantino diverso...>>
Non gli sfugge mai niente a quanto pare.<<Ci siamo lasciati papà, non andavamo d'accordo.>> Minimizzo facendo spallucce nella speranza che non mi faccia domande.
<<Potrei mentire dicendoti che mi dispiace, ma sai che non mi è mai piaciuto.>> Dan non piaceva neanche a lui.
<<Sì papà, lo so. Ora vado a farmi una doccia.>>
Mi sfilo la giacca e la appendo all'attaccapanni prima di salire le scale che portano al piano superiore, ignoro la camera di Thomas da cui proviene una musica assordante e mi rifugio nella mia.
Gli ultimi giorni sono stati un susseguirsi di eventi che mi hanno stravolta. Sono passata dall'essere la ragazza di Dan ad essere la cornuta della scuola, per poi intraprendere con Nate questa strana amicizia, che non so come altro definire.
Che la storia con Dan si fosse arenata, l'avevo capito da un pezzo, ma non credevo che si comportasse così alle mie spalle. Nate invece sembra un dannato quiz da risolvere. Ma una cosa l'ho capita, è immischiato in affari con brutta gente.***
Da circa mezz'ora cerco di scegliere cosa vedere su Netflix, ma la mia mente è altrove, non riesco a concentrarmi. Quando il cellulare vibra e vedo il numero che mi scrive, mi cade il telecomando da mano.Scusa.
Mi scrive quel dannato dagli occhi nocciola, ma decido di ignorarlo. Se pensa che può trattarmi come vuole e poi uscirsene con un semplice " scusa", non ha capito con chi ha a che fare. Spengo il cellulare per evitare di cedere, perché è quello che in realtà vorrei fare, se non fossi così orgogliosa. Ma lo sono, quindi lo spengo e scelgo di guardare per l'ennesima volta Crazy, Stupid, Love, solo per ammirare Gosling che da playboy si innamora perdutamente di Emma Stone. Cose che succedono solo nei film e nei romanzi.
All'improvviso la porta della mia camera si spalanca e compare una sagoma alta.
Nate?
<<Perché hai spento il cellulare?>>
Accendo la lampada che ho sul comodino, mi metto seduta e mi stropiccio gli occhi assonnati.<<Ma sei impazzito? Cosa ci fai qui a quest'ora?>>
Si strofina una mano dietro alla nuca e con tre falcate raggiunge il mio letto sedendosi sul bordo.
<<Ero passato a dare una cosa a Thomas.>><<Alle dieci di sera?>> Gli domando, ma lui mi ignora.
<<Allora?>>
<<Allora cosa?>> Non ci capisco più niente.
<<Perché hai spento il cellulare?>>
Si passa una mano tra i capelli scompigliati, indossa una tuta grigia e una felpa nera con il cappuccio. Dal profumo intenso che emana, capisco che è appena uscito dalla doccia.<<Mi si è scaricato.>>
Bugia.<<Esistono quegli oggetti per caricare i cellulari, sai?>> Il suo tono si ammorbidisce appena.
<<Volevo guardare un film in santa pace, va bene?>> Indico il fermo immagine di Gosling senza maglietta mentre solleva la Stone.
<<Sono molto meglio io, se vuoi qualcosa a cui pensare mentre...>> Spalanco gli occhi e sento le guance andare a fuoco.
<<Ma per chi mi hai preso?>> Replico indignata.
La mia reazione lo diverte e mi spazientisco.
<<Senti, cosa vuoi da me?>><<Volevo solo sapere se stessi bene...>> I nostri sguardi si allineano e sono costretta a guardare verso il basso.
Ho caldo,
molto caldo.
Sposto la coperta, mi alzo dal letto e cammino nervosamente avanti e indietro per la mia camera.<<Fammi capire, tre ore fa mi hai detto che non mi vuoi nella tua vita, poi all'improvviso piombi qui come se niente fosse, come dovrei stare secondo te?>> Chiudo la porta per evitare che ci sentano.
<<È complicato, Reb>> si limita a dire, cosa che mi innervosisce ancora di più.
<<Nate, cosa vuoi da me?>>
<<Non lo so.>>
<<Non lo sai?>> Esasperata, chiudo gli occhi e mi passo una mano tra i capelli, poi la mia attenzione si sposta su Nate che sospira profondamente.
<<Ho sbagliato a venire, scusa.>> Si alza in piedi e raggiunge di nuovo la porta da cui è entrato da appena dieci minuti.
<<Io non ti capisco>> sussurro con un filo di voce.
<<Neanche io mi capisco>> risponde senza voltarsi, richiudendosi la porta alle spalle.
Chiudo gli occhi per non scoppiare a piangere. Di nuovo.
STAI LEGGENDO
Broken Glass - 1 -
Romance1 ° libro - completo - ✨《Stavo annegando, senza di te.》 《Un pallanuotista che annega?》 《Succede, se gli togli l'ossigeno per respirare. 》✨ Questa è la storia complicata di Rebecca Scott (una ragazza di 18 anni ), una delle ragazze più belle e popola...