<<Non seguirmi>> mi avverte la rompiscatole, ruotando appena la testa all'indietro mentre varca l'ingresso.
<<Sto solo andando in classe, cretina.>>
Si volta di spalle e il mio sguardo ricade sul suo fondoschiena, spesso oggetto di argomento negli spogliatoi.<<Bene>> ribatte stizzita continuando a guardare in avanti.
<<Sai cosa ti dico? Tu vieni con me.>> La raggiungo in due falcate, le afferro il braccio e la spingo nel bagno dei ragazzi.
<<Ma sei impazzito?>> Esclama quando la trascino con me.
<<Esci>> ordino ad un ragazzino che si asciuga frettolosamente le mani che gli tremano e si dilegua senza fare storie.
<<Ma ti pare il modo di trattare la gente?>> Osserva scuotendo la testa il ragazzino andare via.
Prova ad aprire la porta, ma la richiudo premendo i palmi contro la superficie liscia ai lati della sua testa.<<Puoi evitare di avercela così tanto con me?>>
Mi guarda le labbra mentre parlo, io faccio lo stesso con le sue, qualcosa mi dice che se si sfiorassero farebbero scintille.<<Tu devi fare pace con il cervello>> preme le mani sul mio petto e prova a spingermi via senza successo, considerato che sono il doppio di lei e la supero in altezza di una trentina di centimetri.
<<Reb, voglio che tu capisca perché ti ho detto quelle cose ieri sera.>>
<<Lasciami andare, Nate.>> Abbassa il viso verso il pavimento, quando le sollevo il mento per guardarla, una scintilla malinconica attraversa l'azzurro dei suoi occhi.
<<Sto cercando solo di proteggerti, non me lo perdonerei mai se ti succedesse qualcosa per colpa mia, lo capisci?>>
<<E se non volessi starti lontano?>> Alza il mento verso l'alto mordendosi il labbro inferiore, un gesto che mi fa impazzire, io appoggio la fronte contro la sua e ci guardiamo in silenzio.
<<Esci da qui, Reb>> le ordino appena mi accorgo che i nostri respiri iniziano ad accelerare e senza rendermene conto spingo i fianchi contro il suo bacino.<<Adesso, Reb.>>
Aggiungo accarezzandole il viso con il pollice, lei mi guarda sbattendo più volte le ciglia, chiaramente confusa.
Si alza sulle punte e mi stampa un bacio sulla mia guancia, indugiando qualche secondo prima di allontanarsi.<<Ci vediamo, Nate>> sussurra con un filo di voce, io scosto le mani dalla porta per lasciarla andare.
La porta si spalanca di nuovo ed entra Mason con un sorrisetto stampato sulla faccia, mentre osserva Rebecca andare via.
<<Ora capisco perché ti sei tanto innervosito l'altro giorno, potevi anche dirlo che te la scopi di nascosto.>> Si lava le mani continuando a guardarmi attraverso lo specchio.
<<Non è successo niente>> rispondo a denti stretti, non so fino a quando tratterrò la rabbia stamattina.
<<Meglio per me, Anderson.>>Mi strizza l'occhio per farmi girare di palle. Cosa che gli riesce perfettamente, dal momento che senza neanche ragionarci un secondo, riduco la distanza tra di noi arrivando ad un palmo dal suo viso.
<<Tu provaci e ti assicuro che non riuscirai più a prendere una palla con le mani.>> Ringhio stringendo i pugni, un attimo prima che perda la calma, ci giriamo entrambi verso la porta da cui entrano Jason e Max.
<<Oh non aspetto altro, Anderson>> mi bisbiglia all'orecchio prima di allontanarsi.
<<Avete finito voi due?>> Ci richiama Jason appena si accorge di come ci stiamo fissando.
<<In realtà non ho ancora iniziato.>> Mason lo supera e sparisce.
<<Lo sai vero che ce l'ha con te per sua cugina?>> Max si apre la zip dei pantaloni e si avvicina all' orinatoio.
<<Non è colpa mia se sua cugina mi chiamava per farsi sbattere tre volte a settimana.>>
Quella ragazza era ingestibile, ammetto che ne approfittavo, ma era lei a chiamarmi ogni volta.<<È un tuo compagno di squadra, potevi evitare di agire alle sue spalle.>> Mi redarguisce Jason guardandosi allo specchio per sistemarsi i capelli, come se non fossero già abbastanza perfetti.
<<Parla quello che si scopava la figlia della fidanzata di suo padre.>>
Si sbatteva la ragazzina ogni volta che erano da soli in casa, e pensa di venire a farmi la morale.<<Ragazzi, credo proprio che nessuno dei due sarà santificato per le sue azioni.>> Max esplode in una risata fragorosa, ci spinge fuori dal bagno e imbocchiamo il corridoio che porta alla nostra classe.
<<Tranne te, Max. Se non ti muovi a farti avanti con Summer, ti faranno davvero una statua all'onore.>> Indico la brunetta che sta parlando con Rebecca fuori alla sua classe.
<<In realtà... l'altro giorno siamo usciti insieme.>> Ci confessa quasi timidamente.
<<E perché non ci hai detto niente?>> Jason ha la mania di voler tenere tutto sotto controllo, prende troppo sul serio il ruolo di capitano anche fuori dal campo.
<<Saranno cazzi suoi, Jas>> sbotto innervosito.
<<È più nevrotico del solito o sbaglio?>> Assesta una spallata scherzosa a Max e mi scrutano entrambi da capo a piedi.
<<Qualcosa mi dice che è colpa della biondina lì in fondo.>> Rilancia Max, osservando prima Rebecca e poi me.
<<Mi state facendo girare le palle.>>
Li avverto.<<Mmh... perché non le andiamo a salutare?>> Propone Jason sollevando un angolo della bocca verso l'alto.
<<Io me ne vado, ci vediamo in classe.>>
<<Anderson, stavamo scherzandooo>> mi urla dietro Jason, ma ormai sono già a metà corridoio.
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Broken Glass - 1 -
Romance1 ° libro - completo - ✨《Stavo annegando, senza di te.》 《Un pallanuotista che annega?》 《Succede, se gli togli l'ossigeno per respirare. 》✨ Questa è la storia complicata di Rebecca Scott (una ragazza di 18 anni ), una delle ragazze più belle e popola...