Mi sento come se fossi stato investito da un tir, più e più volte. Ho un mal di testa terribile, ho passato la notte abbracciato alla tazza del cesso.
<<Buongiorno, capitano.>> Tyler solleva un braccio dal divano per farsi vedere.
<<Ehi, bello>> Mike si stropiccia gli occhi assonnati mettendosi seduto.
<<Avete dormito qui?>> Sono entrambi sul divano del mio salotto, ma io non ricordo un cazzo di ieri, a parte il funerale di mia mamma, quello lo ricordo eccome.
<<L'alternativa era far dormire Rebecca Scott qui, ma non ci sembrava il caso considerate le tue condizioni di ieri.>> Mormora Tyler guardando di sottecchi Mike.
<<E perché avrebbe dovuto dormire qui?>>
<<Penso glielo abbia chiesto tu, amico.>>
<<Cazzo, l'ho anche baciata.>>
Il primo ricordo mi colpisce dritto in faccia.
<<Eh?>> Mike scoppia a ridere guardando Tyler che spalanca la bocca.
<<Sì, quando eravamo in bagno>>
<<Quindi Nate ha fatto bene a trascinarla con lui>> replica Tyler dando una spallata a Mike.
<<Come se lui non facesse lo stesso alle mie spalle>> sbuffo versando il caffè nella tazza.
<<Perché non ci date un taglio con questa guerra?>> Mike mi strappa da mano la caraffa del caffè per versarne un po' nella sua tazza<<È complicato>> cerco un'aspirina nel mobile della cucina, mi sta davvero scoppiando la testa.
<<Nel senso che vi piace la stessa ragazza?>>
Mi siedo sullo sgabello portando le mani sulle tempie.
<<Te ne sei accorto anche tu che le piace, mentre lui ancora lo nega.>>
<<Penso che sia qualcosa di più della sola attrazione fisica, il modo in cui la guarda...>>
<<Lo so, non ti ci mettere pure tu.>>
Come se non lo sapessi, ci mancava anche Mike a psicanalizzare Nate.
<<Dovrai giocartela proprio bene, bello.>> Mi dice battendo più volte una mano sulla mia spalla.
Buttò giù il caffè e mi alzo in piedi.
<<Dove vai adesso?>> Mike mi osserva preoccupato.
<<Da Rebecca, devo scusarmi per ieri.>>
<<Alle sette del mattino?>>
<<E quindi?>>
<<Tu stai messo davvero male>>
Lo so, cazzo.
Mi infilo una felpa grigia sopra i pantaloni della tuta, prendo le chiavi al volo ed entro in macchina. Alzo subito il volume della radio, la musica mi ha sempre aiutato a non pensare.
Non so esattamente come mi sento, quando mi hanno dato la notizia di mia mamma, ho provato una rabbia che non avevo mai sentito prima, non mi sono neanche accorto di aver lanciato una sedia contro la vetrata mandandola in frantumi.
Perso nei miei pensieri, non mi rendo conto di essere già arrivato a destinazione. Parcheggio fuori il vialetto di casa di Rebecca e subito noto Thomas accanto alla sua macchina.
<<Ciao>> saluto svogliatamente Thomas che alza un sopracciglio appena mi vede.
<<Che ci fai a casa mia a quest'ora?>> Picchietta l'indice sul suo orologio, ma lo ignoro.
<<Tua sorella è in casa?>>
<<Stavamo per andare a scuola.>>
<<La accompagno io, vai pure.>>
<<Magari pensi di chiederglielo prima o la sequestri direttamente?>>
<<Devo parlarle>>
<<Tu non mi piaci.>>
<<Neanche tu, se è per questo.>> Lo supero e busso alla porta.
<<Liam che ci fai qui?>> Rebecca spalanca la bocca appena mi vede.
Indossa una giacca di pelle rosa, un paio di jeans blu e una maglietta nera con il collo alto.
È semplicemente bellissima.<<Volevo scusarmi per ieri, ero fuori di me.>> Mi infilo le mani nelle tasche dei pantaloni.
<<Non scusarti, avevi tutte le ragioni per esserlo.>> Mentre mi parla, alza la testa in cerca di Thomas.
<<Gli ho detto che ti avrei accompagnato io a scuola, spero non ti dispiaccia.>> Sul viso le compare un'espressione pensierosa.
Nate.
<<Non farti controllare da lui, Reb.>>
Le dico scompigliandomi i capelli che ricadono in avanti, mentre ci incamminiamo verso la mia macchina.<<Da chi?>> Mi chiede aprendo la portiera dal lato del passeggero.
<<Lo sai di chi parlo.>> Mi infilo in macchina, lei dopo qualche secondo di troppo fa lo stesso.
Si infila la cintura di sicurezza evitando di incontrare il mio sguardo di proposito e resta in silenzio fino a quando non arriviamo fuori scuola.
Tutto ciò è molto strano.Parcheggio nello spiazzale davanti alla sua scuola e la seguo fuori.
<<Sicura di non avercela con me per ieri?>> Mi appoggio con la schiena contro la mia macchina e le prendo il braccio per avvicinarla a me.
<<No, tranquillo>> si sfrega nervosamente le mani tra di loro abbassando lo sguardo sull'asfalto.
<<Però sei nervosa, come mai?>>
<<Ma no...>>
<<Cosa è successo con Nate?>>
<<Dobbiamo proprio parlarne ora?>> Si porta una mano sopra la fronte per coprirsi gli occhi dal sole.
<<Scusa se voglio sapere che cosa diavolo succede tra voi due>> sbotto innervosito.
<<Liam, io...>>
<<La fai entrare a scuola?>> Thomas spunta alle nostre spalle con una sigaretta incastrata tra le labbra.
<<Perché non ti trovi un hobby, anziché rompere i coglioni a me?>>
<<Che cazzo hai detto?>> Thomas in un attimo mi arriva ad un palmo dal viso.
<<Vuoi che ti regali una visita per l'udito?>>
<<Hai deciso di fare il simpatico con la persona sbagliata.>>
Il rombo di una moto attira l'attenzione di Rebecca e ci giriamo tutti a guardare Nate che mette un piede a terra mentre si sfila il casco nero.
<<Che cazzo succede qui?>> Chiede a Thomas senza guardarmi.
<<Stamattina il tuo amico ha prima deciso di sequestrare mia sorella, poi ha iniziato ad interrogarla come un cazzo di sceriffo.>>
<<Thomas, stavamo solo parlando. Dio santo>> Rebecca si mette una mano tra i capelli e li sposta di lato.
<<Visto che a questa reunion mattutina si è unito anche Nate, ne approfitto. Non so che cazzo di problemi avete voi due, ma lasciate fuori mia sorella dalle vostre cazzate, altrimenti finisce male.>> Thomas indica me e Nate che ci guardiamo di traverso.
Mi sta sul cazzo, ma non posso dargli torto.
<<Reb, ti devo parlare>> si trascina dietro Rebecca che scuote la testa rassegnata.
E così restiamo io e Nate, da soli.
<<Ti dai una cazzo di calmata?>> Nate scende dalla moto e mi si piazza davanti.
<<Sono calmissimo, non è colpa mia se quello è schizzato perso, stavamo solo parlando>> gli dico mentre mi infilo una sigaretta in bocca.
<<Thomas è fatto a modo suo, ma se è scattato in quel modo gli avrai fatto girare le palle, come fai di solito.>>
<<Tra psicopatici, vedo che vi capite.>>
<<Parla quello che alle sette del mattino trascina una ragazza in macchina sua.>>
<<Che strano, credevo dicessi " la mia ragazza">> mimo le virgolette in aria.
<<Sai essere proprio simpatico, quando vuoi.>>
<<Tu neanche se ti impegni>> mi giro le chiavi in mano e apro la portiera.
<<Come stai?>> Mi domanda improvvisamente interessato.
<<Non sono cazzi tuoi!>> Rientro in macchina prima che perda la calma e gli spacchi la faccia di primo mattino.
Una merda, ecco come sto.
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Broken Glass - 1 -
Romance1 ° libro - completo - ✨《Stavo annegando, senza di te.》 《Un pallanuotista che annega?》 《Succede, se gli togli l'ossigeno per respirare. 》✨ Questa è la storia complicata di Rebecca Scott (una ragazza di 18 anni ), una delle ragazze più belle e popola...