26-Thomas

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La sveglia suona troppo presto, ho dormito solo cinque ore. Colpa di Teresa, la ragazza che frequenta il primo anno al college fuori città, per cui ho perso letteralmente la testa. Ci ha messo un bel po' solo per darmi il suo numero, cosa che per uno abituato a ragazze che fanno di tutto per farsi scopare, non ha fatto altro che stuzzicare la mia curiosità.
Ed eccomi qua, mezzo moribondo, per aver passato tutta la notte a farlo in macchina.

<<Ma hai dormito?>> Nate si siede sul mio letto e appoggia lo zaino a terra.

Mi infilo una maglietta verde che tiro fuori dal cassetto e mi scompiglio i capelli guardandomi allo specchio.
<<Per niente, Teresa mi ha tenuto impegnato ieri sera, sono un tantino fuori forma dopo averla fatta venire tre volte di seguito e io...>>

Nate finge un'espressione nauseata e si porta una mano allo stomaco.
<<Non continuare, ho appena fatto colazione.>>
Gli lancio addosso una penna che schiva spostandosi di lato, il bastardo ha sempre i riflessi pronti.

<<Vado a chiamare mia sorella, da quando Summer ha cambiato quartiere non vuole prendere l'autobus da sola. Sono sicuro che qualcuno la infastidisca, ma non vuole dirmelo.>>

<<Chissà come mai non si confida con te...>> Infila una mano nel vasetto e raccoglie un po' di gel.

<<È troppo ingenua e si ritrova sempre nei guai.>>

<<Mmh>> si limita a rispondere seguendomi fuori dalla mia camera.

Appena usciamo, sentiamo delle urla provenienti dal piano di sotto.
I miei stanno litigando?
Rebecca è seduta sul primo gradino e si porta un dito sulle labbra indicandoci di fare silenzio.
<<Che succede?>> Bisbiglio avvicinandomi.

<<Non ne ho idea>> mi scruta preoccupata, prima di posare un rapido sguardo su Nate per poi tornare a guardare me.

<<Mi stai dicendo che mi sono sbagliato?>> Papà alza la voce.

<<Andiamo.>> Sollevo mia sorella da terra e la trascino giù, apro la porta di casa lentamente per evitare che i nostri genitori ci vedano e fuggiamo fuori.

<<Va tutto bene>> cerco di rassicurarla, mentendole spudoratamente.

<<Thomas pensi che sia stupida? Qualche settimana fa, ho beccato mamma che tornava all'una di notte. Quando le ho chiesto spiegazioni, si è indispettita non poco...>> Mi confessa tutto d'un fiato, torturandosi nervosamente le unghie.

E ora cosa mi invento?
È da circa un anno che esce ogni volta che mio padre e Rebecca sono fuori. Il dubbio che tra loro ci fossero problemi, mi ha sfiorato da un bel po'.

<<Thomas, cosa sai?>> Rebecca osserva la mia espressione corrucciando la fronte.

<<Ragazzi che ne dite se entriamo in macchina?>> Nate prende le chiavi dalla tasca e le fa roteare intorno all'indice.

Rebecca si siede sul sedile posteriore, mentre io scivolo accanto a lui.
<<Sto aspettando una risposta!>> Alza la voce e Nate la osserva dallo specchietto retrovisore.

<<Reb non ne so niente, ti giuro. So solo che mamma esce spesso quando tu e papà non ci siete.>>

<<E quando diavolo pensavi di dirmelo?>> Mi sbraita contro come una pazza.

<<Non c'è nulla da dire. Ho detto che esce, non che vada a letto con qualcuno>> preciso.

<<La verità è che a te non frega niente, ti importa solo di te stesso.>>
Nel frattempo Nate parcheggia fuori scuola, appoggia il braccio sul finestrino abbassato e ci osserva pensieroso.

Broken Glass - 1 - Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora