61-Liam

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È da ieri sera che provo a chiamare Rebecca, ma non mi risponde.
Dalla sera del falò, non ci siamo più sentiti. Nonostante sia incazzato per averla beccata a baciare Nate dopo aver baciato me, non riesco proprio a togliermela dalla testa.
Ho provato anche ad uscire con altre ragazze, ma ogni volta, mi sono ritrovato a paragonarle con lei. Ovviamente, lei ha vinto dieci a zero, ogni volta.
<<Lanciala qui>> alzo la mano verso Tyler, forse è meglio che mi concentri sull' allenamento.
<<Vediamo se la prendi questa>> sgancia una cannonata, ma riesco ad afferrarla, come sempre.

<<Vieni ad allenarti, Mike>> urlo a Mike che cammina con il cellulare in mano.
Lo osservo meglio e noto che ha una faccia anemica, anziché entrare in piscina, si siede sul bordo della piscina con le gambe penzoloni nell'acqua.
Nuoto verso di lui e gli schizzo l'acqua in faccia, ma non reagisce.
<<Mike, che ti prende?>>
<<Rebecca e Grace hanno avuto un incidente ieri sera>> dice con la voce rotta dal pianto.
<<Che cazzo dici...>> Salto subito fuori togliendomi la cuffia.
<<Come stanno?>> Gli chiedo allarmato.
<<Grace bene, mentre Rebecca...>>
<<E parla Mike, Dio santo.>> Agito la mano in aria.
<<È in coma...>> Tuona.
<<Come in coma?>>
Mi sento morire dentro, se mi chiedessero di fare due più due risponderei sei.
<<Vado in ospedale, avverti la squadra.>>
Corro negli spogliatoi, mi infilo una felpa al volo ed esco da scuola per raggiungere subito la mia macchina.
Non me ne frega niente di beccare una molta, guido senza fermarmi ad un fottuto semaforo.
Quando arrivo in ospedale, individuo subito Nate e Thomas, seduti l'uno accanto all'altro nella sala d'aspetto dell'ospedale.
<<Hai saputo...>> Mi dice Nate appena mi vede arrivare.
<<Tu non dirmelo, eh>> sbotto innervosito.
So che non siamo in buoni rapporti, ma cazzo, poteva anche avvertirmi.
<<Scusa se avevo altro a cui pensare... >> ribatte sarcastico sedendosi accanto a Thomas.
<<E comunque ho avverto Mike...>> Aggiunge.

<<Questa giornata faceva già abbastanza schifo prima che arrivassi tu.>> Brontola il fratello maggiore di casa Scott che mi sta enormemente sul cazzo, poteva essere simpatico solo a questo burbero del mio amico
Ex amico, Liam.
<<È sempre un piacere vederti, Thomas.>> Ricambio a mia volta il saluto affettuoso che mi ha riservato.
<<Cosa hanno detto?>>
<< A parte il fatto che non sanno se si risveglierà, va tutto alla meraviglia>> mi risponde Thomas, passandosi una mano tra i capelli.

<<Hanno dubbi che...>>
Mi sento male, devo sedermi.

<<Si risveglierà>> tuona Nate.
So cosa significa per lui ritrovarsi in questa situazione e non oso immaginare cosa stia provando al momento.
All'improvviso, ci passano davanti due paramedici che seguono una dottoressa che agita le mani in aria.
<<È una ragazzina di soli diciotto anni, muovete quel culo>> li esorta la dottoressa muovendo le mani in aria con fare sbrigativo.
<<E chiamatemi il neurochirurgo!>> Aggiunge agitandosi.
<<Ma è il suo giorno libero>> replica un paramedico, e lei gli lancia uno sguardo inviperito.
<<Non me ne frega un cazzo! Se tua figlia fosse in fin di vita, ti faresti questi problemi?>> Alza la voce di due toni.
<<Lo chiamo subito>> replica l'altro senza avanzare ulteriori obiezioni.
Stanno parlando di Rebecca.
Mi sento male.
Thomas si alza dalla sedia e sparisce all'istante, mentre Nate guarda la scena con uno sguardo terrorizzato. Noto subito che gli tremano le mani, segnale che sta trattenendo la rabbia a stento, ma a breve scoppierà.
<<Nate, andiamo a prendere un po' d'aria>> gli dico, ma non mi risponde.
<<Nate, ci sei?>> Ha lo sguardo completamente perso nel vuoto.

<<Dovrei esserci io lì e non lei.>> Mormora continuando a guardare in avanti.
È arrivato il momento di agire.
<<Andiamo fuori.>> Gli afferro il braccio e lo trascino via da questa di situazione di merda.

<<Perché dici così?>> Gli domando una volta usciti fuori.

<<Quei bastardi di Ryan e Tony l'hanno spaventata ieri sera. Ryan le addirittura mostrato la pistola...>> Si strofina nervosamente una mano sulla guancia destra.
<<Cazzo, ma perché l'avrebbe fatto?>>
<<Secondo te?>> Mi domanda alzando un sopracciglio.
<<Non è colpa tua, Nate.>> Gli metto una mano sulla spalla.
<<Se solo l'avessi fatto venire con me ieri...>>
<<Nate, perché l'hai baciata proprio quando l'ho fatto io?>>
Gli chiedo all'improvviso, non so come mi salti in mente in questo momento.
<< Che cazzo volevi l'esclusiva?>>
<<E poi ne bacio tante...>> Aggiunge sulla difensiva.

<<E dovrei credere alla storiella che per te lei sia una delle tante?>>
È perso di lei, quasi quanto me.

<<Al momento non me ne frega un cazzo di quello che pensi, credimi>> sbotta innervosito, ma decido di lasciar correre perché è piuttosto fuori di sé.
La cosa che mi preme al momento è che Rebecca si risvegli, comunque andranno le cose tra di noi.
Non desidero altro che riapra i suoi meravigliosi occhi azzurri il prima possibile.

Broken Glass - 1 - Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora