69-Liam

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Siamo fratelli.
Noi due siamo fratelli.
<<Quindi papà lo sa?>> Chiedo a mia mamma.
<<Sì, lo sa. Anche Nina è conoscenza di tutto, lei lo sa da sempre>> abbassa lo sguardo per non incrociare quello di Nate.
<<Ve l'abbiamo tenuto nascosto per troppo tempo, quando avete litigato volevamo dirvelo ma eravate ancora troppo piccoli, temevamo che non la prendeste bene...>> Ci spiega mortificata davanti alle nostre espressioni sconcertate.
<<Invece saperlo adesso, è tutto un carnevale di Rio...>> Sbotta Nate strappandomi una mezza risata.
<<Ragazzi, lo so che per voi può essere scioccante una notizia del genere, ma dovevate saperlo. Noi abbiamo fatto di tutto per farvi crescere insieme, con la convinzione che la vera amicizia supera anche i legami di sangue, ma è giusto che voi sappiate la verità>> prende la mano mia e di Nate.
Questo complica maledettamente le cose, penso alla biondina seduta fuori ignara di tutto, penso a mio padre che non è davvero mio padre, penso al legame con Nate, penso a tutte queste maledette cose.
È un incubo, questo è un fottuto incubo.

Io e Nate percorriamo il corridoio senza spiccicare una parola, siamo entrambi piuttosto sotto shock. Guardiamo Rebecca che sfoglia distrattamente una rivista e ci blocchiamo in mezzo alla sala d'aspetto.
<<Non cambia niente>> dico a Nate che sta fissando Rebecca.
<<Eh?>>
<<Tra di noi, non cambia niente.>>
<<Tranquillo, neanche io ti voglio nel mio stato di famiglia.>> Ribatte duro guardandomi negli occhi.
Rebecca appena ci vede, richiude la rivista che stava leggendo e si incammina a passo spedito verso di noi.
<<Ragazzi, cosa succede?>> Ci chiede piuttosto allarmata, facendo saettare lo sguardo su entrambi.
<<Succede che siamo appena finiti in una cazzo di telenovela!>> Sbotta Nate superandoci.
Mi sembrava strano che non avesse ancora reagito come al suo solito.
<<Non capisco>> sussurra Rebecca guardandolo andare via.
<<Andiamo fuori>> le dico seguendo Nate che esce come una furia facendo sbattere la porta alle sue spalle.

<<Nate, va tutto bene?>> Rebecca gli prende la mano e alza la testa per guardarlo.
Il modo in cui lo guarda, mi fa girare le palle.
<<Chiedilo a lui.>> Nate si sfila il pacchetto di sigarette dalla tasca e ne mette una in bocca.
<<Dammene una.>> Gli strappo da mano il pacchetto e ne pesco una anche io, ne ho bisogno.
<<Sembrate sconvolti...>> Ci osserva confusa sedendosi sul primo gradino delle scale in metallo, mentre Nate sprigiona una nuvola di fumo verso l'alto osservandomi in silenzio.
<<Chiamo qualcuno per farmi venire a prendere, forse avete bisogno di restare da soli.>> Rebecca si alza in piedi, ma ha un mancamento improvviso, per fortuna Nate scatta subito in avanti per prenderla.
<<Di nuovo?>> Le domanda preoccupato.
<<In che senso di nuovo?>> Gli domando senza capire.
<<Ieri sera è quasi svenuta...>> Nate risponde in tono distaccato senza guardarmi.
<<Eri con lei?>>
<<È passato a salutare mio fratello>> si intromette Rebecca e, Nate le lancia un' occhiataccia.
<<Ho dormito con lei, Thomas doveva uscire e non poteva restare da sola>> ribatte lui guardandomi negli occhi, mentre Rebecca lo guarda spalancando la bocca.
<<Cazzo, tra un po' ti santificano per la tua bontà>> sputo sarcastico inspirando un altro tiro.
<<Strano, credevo ci fossi già tu in lista>> replica pronto alzando lo sguardo per guardarmi.
<<Rebecca vuoi sapere la novità del giorno?>>
<<Liam>> Nate mi ammonisce.
<<Io e questo stronzo siamo fratelli!>> Indico Nate agitando la sigaretta nella sua direzione.
<<In che senso fratelli?>> Rebecca spalanca la bocca e sbatte gli occhi ripetutamente.
<<Mio madre si è scopata suo padre>> sputo fuori di me.
<<Se vogliamo dirla tutta, è mio padre che si è scopato tua mamma>> replica Nate facendomi perdere del tutto la pazienza.
<<Dillo di nuovo!>> Gli intimo ad un palmo dalla faccia.
<<Ragazzi, siete sconvolti, non è il momento di litigare.>> Rebecca si piazza davanti a Nate come per difenderlo.
<<State insieme?>> Alzo la voce guardando entrambi, costringendo Rebecca a  fare un passo indietro.
<<Che dici...>> Sussurra abbassando lo sguardo.
<<Quante altre volte ancora devo baciarti perché tu capisca cosa provi per me?>>
<<Liam...>> Sul viso di Rebecca compare un'espressione quasi dispiaciuta, china il capo e indietreggia di un altro passo.
<<Sto provando a mantenere la calma con tutte le mie forze. Ma se non la lasci stare, oggi finisce male.>> Nate sposta Rebecca di lato e riduce le distanze tra di noi.
<<Sto aspettando.>> Lo provoco di proposito.
Rebecca improvvisamente ci supera con la testa china, facendoci voltare nella sua direzione.
<<Dove vai?>> Le chiede Nate da lontano.
<<Non posso intromettermi tra voi due, ho già creato abbastanza problemi. Vi chiudo scusa, ragazzi.>> Si richiude la porta alle spalle e sparisce.
<<Sei il solito egoista del cazzo, ha già abbastanza problemi a casa, ti ci metti pure tu e le tue cazzate.>>
Forse ho esagerato...
<<Cosa intendi?>>
<<Lo sapevi che in tutto questo tempo, sua mamma si è fatta vedere solo mezza volta?>>
<<Ho notato che non veniva mai nessuno a trovarla, ma credevo di non averli incrociati...>>
<<E non si è fatta vedere neanche quando è ritornata a casa. Thomas ieri sera l'ha vista insieme ad uno in un locale fuori città>> si sfila la felpa e la avvolge intorno ai fianchi.
<<E come faccio a saperlo se mi nascondi tutto?>> Alzo la voce innervosito.
<<E quando cazzo avrei dovuto dirtelo se è successo stanotte?>> Sputa una nuvola di fumo verso il basso.
<<E cos'altro è successo "stanotte"?>> Gli domando mimando le virgolette in aria.
L'espressione che gli compare sul viso mi fa girare le palle.
Di nuovo.
<<Niente>> afferma convinto guardandomi negli occhi.
<<Stai mentendo, te lo leggo in faccia.>>
<<Se hai un disturbo che ti fa vedere cose che non esistono, forse dovresti farti aiutare.>> Mi risponde sollevando un angolo della bocca verso l'alto.
<<Sei proprio uno stronzo.>> Gli dico voltandomi di spalle per andarmene.
<<Dimmi un po'... se ci andassi a letto, cosa faresti?>>
Mi blocco con la maniglia stretta nel palmo e mi volto lentamente per guardarlo.
<<Ci sei andata a letto, Nat?>>
<<No>>
<<Ma non vedi l'ora, giusto?>>
<<Ti ho fatto una domanda>> allontana la sigaretta dalle labbra, stringendo il filtro con il pollice e l'indice.
<<Tu non fai domande senza uno scopo ben preciso, cosa stai cercando di dirmi?>>
Faccio due passi verso di lui.
<<Non hai ancora risposto però.>>
<<Nate, è un cazzo di gioco per te? Perché per me non è così, non lo è mai stato. Quindi se non hai le idee chiare, fatti da parte e lasciala andare una buona volta.>>
<<Ascoltami bene>> riduce ancora una volta la distanza tra di noi prima di parlare.
<<Rebecca in questo momento ha bisogno di qualcuno che le stia accanto, non ho alcuna intenzione di lasciarla da sola. Quindi puoi prendere le tue considerazioni del cazzo e ficcartele su per il culo. Ora me ne vado, mi hai rotto il cazzo.>> Mi assesta una spallata e si incammina verso la porta.
<<Se vuoi raccontarti che lo fai per lei continua pure ad illuderti.>> Alzo la voce per farmi sentire, lui solleva il dito medio verso l'alto a mo' di saluto prima di andarsene.
Nate ha un modo tutto suo di dire le cose, ma se lo conosco bene come penso, non era quello che voleva chiedermi. Lui non l'ha mai fatto con una ragazza vergine, è uno dei pochi limiti che si è sempre imposto, quindi non lo farebbe mai con Rebecca se non fosse davvero importante per lui.
Cazzo, non mi stava chiedendo questo...
Nel suo modo contorto, voleva solo sapere se riuscissi ad accettare una loro possibile relazione.
Fa sul serio, stavolta.
Porca puttana.

Broken Glass - 1 - Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora