Capitolo 9

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Appena raggiungo la mia stanza, mi chiudo la porta alle spalle e mi lancio sul letto. Infilo la testa nei cuscini e mi lascio andare ad un pianto isterico.

Fanculo Alastor, lo odio!

Non riesco ad accettare la situazione che si è appena verificata. Sono incredula e...arrabbiata. Come ha osato trattarmi in quel modo? E chi gli ha dato il permesso di toccarmi?

Ben presto la rabbia viene soppiantata solo da sofferenza e delusione: mi sento il cuore spezzato. Alastor è stato il primo demone che ho incontrato qui all'Inferno, per questo motivo sento un legame particolare con lui. Ma a quanto pare per il demone della radio non è lo stesso. Mi ha presa sotto la sua ala, e poi invece si è dimostrato ostile, cercando di affermare il suo potere su di me.
Ma forse sono stata stupida io a pensare che Alastor non fosse fatto così. O a pensare che con me sarebbe stato diverso.

***

Sobbalzo nel letto, aprendo gli occhi all'improvviso. Mi siedo di scatto, cercando di riprendere fiato.

Va tutto bene, sono nella mia stanza.
Continuo a ripetermelo finché non mi tranquillizzo.

Il mio respiro torna ad essere normale, anche se io mi sento estremamente confusa e persa. Immagino sia normale sentirsi così all'Inferno.

Mi alzo dal letto e mi dirigo nel mio bagno, sciacquandomi il viso con dell'acqua fredda. Per la prima volta prendo coraggio e guardo il mio riflesso nello specchio: non avevo ancora visto il mio aspetto, mi era giusto capitato di vedere sott'occhio il riflesso di me stessa, ma fino ad ora non avevo mai desiderato soffermarmi ad osservare il mio nuovo corpo. Temevo che non sarei riuscita ad accettarlo così facilmente, ma ora mi sento pronta.

La prima cosa che noto è il mio viso stanco ed estremamente pallido. I capelli rossi non fanno altro che accentuare questo pallore: sono di un rosso estremamente scuro, sembrano quasi rosso sangue. Ma i miei capelli li avevo già visti, sono molto lunghi.
I miei denti sembrano abbastanza umani, tranne che per i canini estremamente appuntiti e affilati, come quelli di Angel...o di Alastor. Eppure fino ad ora non li avevo ancora notati, non avevo avuto sensazioni diverse, pensavo che almeno la mia dentatura fosse rimasta simile a quella avuta in vita.
Il mio naso è eccessivamente piccolo e punta all'insù: non mi fa impazzire, è assolutamente sproporzionato.

Sbuffo, di base non ho un aspetto così terribile, ma al momento sembro un cadavere.

Esco dal bagno e indosso i vestiti che mi ha prestato Charlie: camicia bianca e pantalone nero. Forse è giunta l'ora di andare a comprare dei vestiti che siano della mia misura.
Non ero più uscita dall'hotel, da quando Alastor mi ci aveva portato qualche giorno prima. Stranamente non avevo avuto ancora il desiderio di esplorare la città, ma forse è perché ho paura dell'Inferno e dei suoi abitanti. Considerato che non mi sento al sicuro nemmeno in questo hotel...

Decido di scendere nella hall, sicuramente troverò qualche demone con cui chiacchierare e svagarmi.
Inizio a scendere le scale e con mia grande sorpresa noto che il salone è vuoto. Resto interdetta, ma continuo a percorrerle. Così mi avvicino al bancone del bar, ci siamo solo io e Husk nella hall dell'albergo.

"Ciao Husk..." dico con aria stanca, mentre mi siedo davanti al demone.

Husk mi scruta per pochi istanti mentre è intento ad asciugare un bicchiere, e poi chiede "Nottataccia?"

Faccio cenno di sì con la testa e sospiro.

"Ho capito...so io cosa farebbe al caso tuo." continua Husk, iniziando a prendere delle bottiglie.

Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora