Capitolo 44

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Improvvisamente il mio corpo diventa più un leggero, come se non avessi più un macigno a schiacciarmi il cuore. Subito mi rilasso, raddrizzandomi sullo sgabello.

"Un patto può essere stretto solo quando c'è consapevolezza da entrambe le parti, bisogna essere estremamente chiari, come hai fatto prima con Gerald." spiega "Quindi non posseggo la tua anima, io e te non abbiamo stretto esplicitamente alcun tipo di accordo. Puoi starne certa, Husk lo avrebbe sicuramente notato e te lo avrebbe detto." aggiunge cercando di avvalorare le sue parole.

"Quindi non mi hai mentito?" dico incredula.

Alastor scuote la testa.

"All'Inferno non ci si stringe la mano, non è un segno di educazione come sulla Terra. Ci si stringe la mano solo per sancire patti o rapporti tra demoni, come ad esempio la promessa di un'amicizia." spiega.

Ecco perché Evander non aveva stretto la mia mano: non avevo capito il motivo per cui Alastor avesse abbassato il mio braccio quando avevo teso la mia mano al demone.

"Io e te abbiamo sancito la nostra amicizia, un qualcosa di tanto importante quanto un patto. Questo comporta degli effetti collaterali, se così li vogliamo chiamare." aggiunge Alastor.

La curiosità si impossessa subito di me.

"Di che tipo?" domando immediatamente, quasi spaventata dalla risposta che potrebbe darmi.

Alastor mi scruta, non molto sicuro di voler parlare ancora, ma per fortuna decide di darmi informazioni importanti.

"Ecco spiegato perché comunichiamo telepaticamente, Katherine. Finalmente hai la tua tanto bramata risposta." dice con fare teatrale.

Avevo persino dimenticato quella storia, ormai ci avevo fatto l'abitudine, tanto da pensare che all'Inferno fosse in qualche modo normale...anche se non riuscivo comunque a spiegarmelo.
Tutto ora inizia ad avere un senso.

"Ma perché non me lo hai detto subito? Perché mi hai fatto penare per tutto questo tempo?" domando incalzante.

Sono confusa, pensavo che sotto ci fosse molto di più e invece...è tutto qui. Possibile che sia così?

"E darti la possibilità di sfruttarlo a tuo vantaggio contro di me? Oh Katherine, pensavo che mi conoscessi meglio di così." dice divertito, facendo un altro sorso del suo whisky.

Lo osservo con le sopracciglia aggrottate, improvvisamente con fare sprezzante. Quindi Alastor si è preso gioco di me per l'ennesima volta...

"Non guardarmi così, il nostro rapporto era diverso. Non potevo di certo fidarmi della prima demonietta che passava." afferma come se fosse una cosa ovvia "E così, ti ho fatto credere che fossi io ad avere il potere su di te." conclude soddisfatto.

"Quindi tu avevi paura di me?" domando incredula e quasi divertita.

"Assolutamente no, ma non sapevo chi fossi." dice ridacchiando "Perciò ti ho fatto credere che fossi io ad avere le redini del gioco, così non avresti mai indagato o capito altro."

Scuoto la testa, sospirando incredula.
In questo momento non so nemmeno cosa dire, continuo a guardare Alastor con delusione.

"Katherine, non essere ipocrita. Tu faresti lo stesso con me." dice con sicurezza "E poi ti ripeto: il nostro rapporto era diverso. Ora abbiamo più fiducia l'uno nell'altra, è inutile pensare al passato."

Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora