Capitolo 56

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Proprio come immaginavo, l'evento di Rosie è un qualcosa di importante, non una stupida e frivola festa. Ammesso che Alastor stia dicendo il vero. Ma di cosa tratterà? Ansia e curiosità si mescolano dentro di me come un vortice incessante, ma so bene che porgli ulteriori domande sull'argomento non mi porterà a nulla. Alastor è un demoniaccio che gode immensamente nel veder soffrire gli altri facendo lo stronzo reticente, perciò eviterò di dargli l'occasione di farlo con me.

"Hai messo tu la lettera sulla mia scrivania?" domando, cercando di mantenere un tono neutro.

Penso di conoscere già la risposta, ma voglio una conferma da parte di Alastor.

"Sì." dice sicuro di sé "E nonostante lo sperassi, non pensavo che saresti venuta ad ascoltare le parole di Rosie." confessa, scrutandomi con quei suoi occhi penetranti "Altrimenti non sarei nemmeno venuto qui."

Osservo il suo viso, mi concentro sul suo sguardo. Ma, come sempre, non riesco a capire le vere intenzioni che si celano dietro il suo sorriso. La sua espressione è un enigma, quel sorriso è come un sipario dietro cui si nasconde qualcosa di oscuro.

"Hai ragione, non sarei mai venuta qui, ma forse tempo fa. Ora è tutto diverso." dico con fermezza, senza alcuna emozione nella mia voce.

Voglio che Alastor percepisca tutta la mia sicurezza e determinazione, deve capire che io non sono il suo giocattolino. O almeno, non lo sono più.

"Lo vedo, sei cambiata Katherine." dice lui con uno strano bagliore negli occhi.

Quella scintilla nel suo sguardo nasconde qualcosa di più, un qualcosa che non riesco a comprendere. Un brivido mi percorre la schiena.

"Me lo ha detto anche Rosie." mi limito a dire, distogliendo lo sguardo con amarezza.

Degli istanti di silenzio avvolgono l'aria attorno a noi, densi e pesanti, quasi come se la conversazione fosse terminata, ormai satura di parole. Ed effettivamente mi domando quale sia il senso di questo dialogo...perché siamo ancora qui a parlare?

"In meglio, oserei aggiungere." dice lui d'un tratto, il mio sguardo scatta immediatamente sul suo viso.

"Detto da te, non deve essere di certo un complimento per me." dico accigliandomi.

"È un complimento anche per te invece." risponde subito "Sei più forte, più determinata, più sicura di te...il potere sembra averti resa raggiante. Più di quanto fosse rimasto impresso nella mia mente." dice quasi incantato dalla visione di me, seduta proprio dinanzi a lui.

Sono pur sempre le parole di un manipolatore, non devo dimenticarlo.

"Mi hai spezzato il cuore, mi hai ingannata e manipolata più di una volta." affermo con tono duro "Forse lo hai sempre fatto...ecco cosa è cambiato." concludo con una punta di tristezza, sentendo tutto il peso di quelle parole.

Eppure non voglio mostrare alcun tipo di debolezza perché so bene che Alastor troverebbe il modo di approfittarsene e sfruttarla a suo vantaggio. Se il demone della radio percepisce anche una minima incertezza da parte mia, so che continuerebbe a scavare fino a raggiungere il fondo: farebbe di tutto per far insinuare in me dubbi su dubbi.

"Non sempre, Katherine, non sempre." mi corregge lui "E tutto ciò che ho fatto, è stato per te, nonostante tu ancora pensi che io voglia solo farti del male." dice con una fermezza tale da spingermi quasi a credere alle sue parole.

Il cuore mi scalpita nel petto.
Sta mentendo, Katherine. Non dimenticarlo.

"E allora cosa volevi? Cosa vuoi?" domando incalzante, cercando però di mantenere il controllo sulle mie emozioni.

Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora