Capitolo 70

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Dopo tale conversazione, Vox aveva considerato che per oggi, ciò che mi aveva mostrato, bastava e avanzava. Un silenzio glaciale si era abbattuto su di noi, mentre camminavamo per tornare all'ascensore. Per tutto il tempo Vox aveva un'aria allegra, come se avesse appena compiuto la buona azione della giornata: si sentiva appagato, lo si leggeva sul suo viso, un po' malandato, ma contornato sempre da quel sorrisetto maligno. Non avevo più pronunciato una parola, avevo lasciato che il silenzio si abbattesse inesorabilmente su di noi. Mi sentivo ferita, usata e arrabbiata, il cuore pulsava forte nel mio petto. Ma avevo spostato quelle emozioni in secondo piano perché, se Vox pensava di avermi in pugno, beh sbagliava di grosso. Le sue parole mi avevano caricata di determinazione, fremevo in attesa di tornare all'hotel. E fremevo di felicità, non di paura. La felicità di poter usare il mio asso nella manica e mandare a monte il piano di Vox.
Appena si aprono le porte dell'ascensore, Vox esce subito, mentre io lo seguo sfoderando tutta la mia sicurezza. Non riuscirà a vedermi ferita o spaventata, vedrà solo la donna forte che sono diventata stando qui all'Inferno. Non mi arrenderò così facilmente, più lui sferrerà i suoi attacchi e più io mi dimostrerò combattiva. Forse un tempo mi sarei arresa all'inesorabile destino, al potere degli overlord che giocano con noi demoni come se fossimo pupazzi, ma io sono cambiata...tutto è cambiato. Non sono più la persona che Vox ha incontrato la prima volta, ora sono decisa a farmi valere, a guadagnarmi il posto che mi spetta qui all'Inferno. Non so quale sia, ma presto lo capirò. E so per certo, che il mio posto non sia al di sotto di un lurido demone come Vox.
Appena incontriamo un gruppo di dipendenti dei Vees, quelli si precipitano dal demone della tv.

"Signore, cosa le è successo? Sta bene?" chiede uno, le parole cariche di profonda preoccupazione e il viso stravolto.

Vox fa un gesto di noncuranza con la mano, come per indicargli di non agitarsi, di mantenere la calma.

"Oh non è nulla, ho solo bisogno di un cambio schermo." afferma con tono pacato e rassicurante.

Quelli lo guardano interdetti, non abbandonando però quella preoccupazione. Alternano lo sguardo tra Vox e me, cercando di capire cosa sia successo, ma io non ho la minima intenzione di intervenire. La mia espressione è glaciale, il viso serio e impenetrabile.

"Piuttosto vi chiedo di aiutare Katherine, portatela in infermeria e fatele medicare la mano." ordina immediatamente "E mi raccomando, togliete bene tutte le schegge e fasciatela con cura. Spero di essere stato chiaro." dice con tono fermo e deciso.

Io alzo gli occhi al cielo, sbuffando silenziosamente. Il suo comportamento mi dà sui nervi, non ho di certo bisogno del suo aiuto.
I dipendenti annuiscono subito, avvicinandosi a me per esaminare la mia mano. Vox osserva la scena in silenzio, mentre io lascio che quelli mi prendano la mano delicatamente per dare un'occhiata.

"Dopo che ti avranno medicata, potrai andar via. È stata una giornata produttiva, perciò goditi il resto del pomeriggio libero." dice Vox accennando un sorriso falso.

Io mi limito a lanciargli un'occhiataccia, senza replicare.

"Oh e mi raccomando, assicuratevi che non vada via prima di averle medicato la mano. Trattenetela con la forza, se necessario." dice con tono minaccioso.

Quelli annuiscono spaventati, subito uno di loro mi prende sotto braccio come per timore che io possa fuggire.

"Ti auguro un buon proseguimento di giornata, Katherine. Ne avrai bisogno." Vox si rivolge a me con quello stesso tono minaccioso.

"Oh anche tu ne avrai bisogno." dico ricambiando quello sguardo di sfida.

Vox ridacchia divertito.

Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora