A breve Charlie sarebbe partita per il Paradiso ed io mi sentivo in ansia come non mai. Non mi sentivo così nervosa da quando ero solo una stupida ragazzina che pregava affinché non venisse chiamata all'interrogazione. Ero nella mia stanza da ore, da quando ero tornata dalla riunione di Carmilla Carmine, quasi come se volessi nascondermi dalle mie responsabilità. L'inaspettato incontro con Zephyr mi aveva scossa, meno di quanto si potrebbe pensare, ma mi aveva decisamente scossa. Una nuova preoccupazione, un nuovo demone da cui dovermi guardare le spalle...un altro nemico. E chissà quanti altri se ne nascondevano in giro per l'Inferno. Non voglio nemmeno pensarci ora.
Apro le portefinestre della mia stanza, uscendo in balcone per prendere una boccata d'aria. Non mi capitava mai di ammirare il paesaggio da qui perché...beh, l'Inferno ha un odore terribile. Non è così gradevole trascorrere il proprio tempo in balcone, ma ora sento di aver bisogno di cambiare aria, possibilmente senza incontrare nessuno. Non sono in vena di chiacchiere in questo momento.
Mi appoggio alla ringhiera del balcone, osservando il paesaggio di Pentagram City che si staglia dinanzi a me. L'hotel è posizionato in un punto rialzato, perciò da qui si ha una buona visuale della città. Mi domando cosa si celi tra tutti quegli edifici, cos'altro mi potrà mai riservare il futuro in questo luogo. Spero solo di poter andare via un giorno, spero che Charlie riuscirà nella sua impresa. Anche se inizio a dubitare seriamente che il Paradiso possa essere un bel luogo...
Sì, era ormai un po' di tempo che mi ponevo questa domanda, che mi sforzavo di credere ancora che il Paradiso fosse perfetto ma, ogni volta di più, iniziavo a crederci sempre meno. Era proprio ciò che non volevo che accadesse: iniziare a dubitare. Ma più il tempo passava e più aprivo gli occhi su questo nuovo mondo. Finalmente iniziavo a capire perché tutti i demoni continuassero a ridermi in faccia quando affermavo di credere nel progetto di Charlie, nella redenzione come mezzo per raggiungere il Paradiso. Qualcosa mi dice che lassù si celi un mondo oscuro, forse ben peggiore di questo...e non so se mi convenga scoprirlo. Non sono più sicura di sapere ciò che voglio o ciò che sia meglio fare."Non pensi che dovremmo parlare di ciò che è accaduto oggi?" una voce radiofonica alle mie spalle mi fa sobbalzare.
Subito mi volto, poggiando la schiena contro la balaustra e tenendo le mani saldamente strette ad essa.
"Alastor..." mormoro spaventata e confusa.
Il demone è immobile a poca distanza da me, poggiato con tutto il peso sul suo bastone mentre mi scruta minacciosamente.
"Oh brava ricordi il mio nome." commenta sarcastico "Eppure non ricordi che ti avevo detto di stare lontana dai miei affari." dice visibilmente adirato.
Continuo a squadrarlo, timorosa e confusa.
Come diavolo è possibile che ora lui sia qui con me?"Perché sei qui? Abbiamo un patto io e te." dico sempre più confusa, ignorando le sue parole.
Il suo cipiglio si fa più marcato, mentre l'aria viene avvolta da una nube buia, da quell'oscurità che circonda Alastor ogni qualvolta egli si arrabbia.
"Tu hai deciso di disobbedirmi." dice con tono accusatorio, avanzando lentamente verso di me "Questo segna l'inizio del tuo tormento." mi minaccia con voce tagliente.
La cupa atmosfera ci avvolge sempre più. Alastor è a un passo da me e mi scruta attentamente. Percepisco perfettamente la sua ira, il suo sdegno nei miei confronti.
Poi improvvisamente capisco."Questi sono i cavilli di cui parlavi, eh?" domando con un sorriso amaro.
Certo, Alastor deve starmi lontano all'interno dell'hotel, ma il balcone è all'esterno. Perciò, nonostante il suolo su cui siamo faccia comunque parte dell'edificio, il nostro patto qui non ha valore.
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Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~
Fanfiction⚠️LINGUAGGIO SCURRILE E SCENE FORTI. LEGGETE A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO⚠️ Katherine è appena giunta negli Inferi, è spaesata, non sa cosa sia appena accaduto...ma per sua fortuna (o sfortuna) incontra Alastor, il famoso demone della radio. Alastor...