Capitolo 17

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Bevo l'ultimo sorso del drink e poi poggio il bicchiere sul bancone sospirando.

Da quando ero tornata all'Hazbin Hotel, il ricordo della conversazione avuta con Vox mi continuava a tormentare. Mi sento terribilmente in colpa, eppure non ho fatto nulla di male. Nello spiegare a Vox che non so cosa faccia Alastor, ho rivelato i suoi movimenti: e cioè che il demone della radio non passa quasi mai il suo tempo qui all'hotel. Non gli ho dato un'informazione, ma in qualche modo è comunque un'informazione...immagino.

"Posso riavere il bicchiere o hai intenzione di continuare a giocarci?" la voce di Husk mi risveglia dai miei pensieri.

"Oh, scusa." dico sconsolata e lascio stare il bicchiere.

Husk mi rivolge un'occhiata indagatrice e poi inizia a lavare il bicchiere senza aggiungere altro. Solitamente quando Husk nota che qualcuno di noi ha dei pensieri, evita di intromettersi: attende che siamo noi a raccontare i nostri problemi, per poi ascoltarci e dare il suo supporto. Ma io ora non ho voglia di parlarne con nessuno.

Appoggio un gomito sul bancone e poi mi sorreggo la testa con la mano, mentre rivolgo distrattamente lo sguardo verso Husk. Le ferite sulle mani mi bruciano, ma in questo momento non mi interessa nulla, se non di quel che è successo con Vox.

Forse ne dovrei parlare con Alastor: non sia mai finisca nei guai per colpa mia. Però ho paura della sua reazione, di quello che potrebbe farmi. Se non fosse così stronzo non avrei problemi a parlare con lui, e invece ora sono in un fottuto limbo! E lo odio per questo, rende tutto inutilmente complicato!

D'un tratto le porte dell'hotel si spalancano ed io ruoto sullo sgabello per vedere quale demone stia per varcare la soglia dell'edificio.

"Bentrovati, oh voi demoni che alloggiate in questo hotel!" grida Angel imitando la voce di Alastor.

Beato lui che non si fa mai abbattere. Dopo la giornata passata con Valentino non deve essere facile riprendersi. Far finta di nulla è il suo modo di affrontare il dolore.

Cerco di scacciare il pensiero di Vox e ridacchio, anche se in questo momento non riesco ad essere così spensierata come vorrei. Angel chiude le porte alle sue spalle e raggiunge me ed Husk al bar.

"Ciao belli, com'è andata la vostra giornata?" domanda Angel appoggiandosi col gomito sul bancone, sporgendosi poi verso il barista "Che entusiasmo, Baffi Miao Miao! Ma tranquillo, ora c'è il tuo Angel a tenerti compagnia!" esclama stuzzicando Husk, il quale sbuffa.

"Taci, cazzone! E smettila di chiamarmi così." afferma duramente il barista.

Angel ride, poi si prende una bottiglia di un qualche alcolico dal bar e la stappa, facendo grandi sorsi. Affogare il dolore nell'alcol non è la soluzione, ma sicuramente aiuta.
Dopo aver finito la bottiglia, Angel rivolge la sua attenzione a me.

"Allora, hai smaltito la sbornia?" domanda con un sorriso rilassato in volto.

"Sì, stranamente mi è passata in poche ore." affermo.

Effettivamente ero stata male per non molto tempo, considerato anche che Angel mi avesse fatto provare chissà quale droga.
Un'esperienza molto particolare, devo dire.
Infatti la serata era stata estremamente divertente, e sarebbe stata proprio perfetta senza l'arrivo di Valentino.

"Lo so, qui all'Inferno dura di meno. È una figata, vero?" dice Angel pieno di vita "Anche se ci tocca spendere di più per essere sempre un po' alticci."

Come fa a fingere così bene? Sarà anche perché si è appena finito una bottiglia di un qualche alcolico da solo.

"Però mi sembri un po' stanca, sicura che vada tutto bene?" domanda poi.

Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora