Capitolo 42

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"Arrivederci, grazie di tutto!" esclamo.

"È stato un piacere servirvi." afferma Evander con un gran sorriso sul volto.

"Buona giornata, mio caro amico." dice Alastor prima di varcare la soglia del negozio con la sua consueta eleganza.

Finalmente cammino sulle strade di Pentagram City con delle scarpe che mi calzano a pennello, senza rischiare continuamente di inciampare e spiaccicarmi sull'asfalto. Non camminavo così bene da fin troppo tempo, quel leggero tacco aggiunge comodità ad ogni mio passo e mi trasmette una strana ma piacevole sensazione di sicurezza e potere.
Ho sempre odiato le scarpe basse.
Alastor sembra genuinamente contento nel vedere quel sorriso stampato sul mio volto, o almeno sembra in qualche modo soddisfatto. C'è un sottile riflesso di compiacimento nel suo sguardo.
Finalmente inizio a sentirmi a mio agio col mio nuovo corpo demoniaco: del resto, avere in dosso dei vestiti della mia taglia è tutta un'altra storia. La stoffa mi avvolge come una seconda pelle, trasmettendomi una sensazione di fiducia. L'unica cosa, forse un po' strana, è che ora io e Alastor sembriamo fin troppo simili: certo, i colori sono decisamente diversi, ma il modello di giacca che sto indossando è praticamente identico al suo. E diciamo che questo tipo di giacca è abbastanza particolare.

"Sai Alastor, non pensavo che mi sarei sentita così bene ad indossare dei vestiti che finalmente mi stanno." dico mentre camminiamo a braccetto lungo il marciapiede.

"Mi fa molto piacere, mia cara." afferma lui, con un tono che mi rassicura, che mi fa sentire come se lui mi avesse veramente a cuore.

"Ti devo ringraziare." dico poi, ancora con quel sorriso che non riesco a trattenere "Ma perché non me lo volevi dire?" domando curiosa, guardandolo di sottecchi.

"Un po' perché temevo che avresti piantato una grana, un po' perché volevo che fosse una sorpresa." afferma.

Soffoco una risata, ma fallisco miseramente.

"Qual è la ragione di tanta ilarità?" domanda il demone con fare disinteressato.

"Parli come mia madre, quando ero piccola." ridacchio, ricordando la mia vita con un pizzico di malinconia.

"Quindi eri capricciosa." considera "Beh è un tratto di te che non è affatto sparito."

Vorrei replicare con "e tu sei sempre stato così dispotico e serioso?", ma temo di rovinare il momento, e così decido di non aggiungere altro. Non credo che Alastor si offenda facilmente, del resto si mostra sempre così impassibile a tutto. Eppure sotto quel suo sorriso impossibile da scalfire so che si cela molto di più...ma vorrei tanto sapere cosa.

Improvvisamente un demone corre affianco a noi terrorizzato, ci supera e si nasconde nel buio del vicolo cieco che si trova alla nostra sinistra. Subito dopo uno squadrone di demoni armati corre dinanzi a noi ma, appena vedo i loro fucili, d'istinto stringo con più forza il braccio di Alastor. Il mio corpo è improvvisamente scosso da una scarica di paura.

"Tranquilla." mormora il demone senza farsi notare da quelli.

Cerco subito di nascondere il mio nervosismo, di certo non voglio creare guai.
I demoni si guardano attorno rallentando il passo, poi si rivolgono a noi.

"Avete visto un demone correre da queste parti? Gli dobbiamo fare il culo." afferma uno alternando lo sguardo tra me ed Alastor.

E così ci fermiamo dinanzi a quei demoni, mentre spero con tutta me stessa di non finire in un brutto guaio.
Fingi, mi aveva detto Alastor.
Se non vuoi essere schiacciata dall'Inferno, fingi di essere più forte di tutti quei demoni.

"Temo proprio di no." risponde Alastor con voce calma, prima di riprendere a camminare con me sotto braccio.

Ma i demoni non ci permettono di avanzare di più di pochi passi, perché si posizionano di fronte a noi con i loro fucili. I loro occhi sono affamati di sangue, di vendetta.

Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora