Capitolo 66

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"Voglio farti vedere un ultimo posto per oggi." annuncia Vox, mentre continuiamo a guardare le porte chiuse dell'ascensore durante la salita.

È l'ennesima volta che questo pomeriggio saliamo o scendiamo, visitando diversi piani e stanze del palazzo. Vox mi aveva fatto vedere il dipartimento in cui lavora lui stesso ed anche quello di Velvette, la quale aveva abbandonato l'edificio dopo la sfuriata con i suoi dipendenti, lasciandoci così liberi di curiosare nel suo dipartimento di moda. Avevamo visitato anche l'area conferenze in cui i Vees sono soliti riunirsi per questioni di lavoro o per chiacchierare sorseggiando qualche drink, o almeno così mi aveva detto Vox. Tuttavia il demone della tv non aveva ancora nemmeno nominato Valentino, probabilmente per timore che potessi scattare in qualche modo. Beh, dire che io ce l'abbia con Valentino è un eufemismo. Lo odio, lo odio a morte per tutto ciò che fa ad Angel ogni singolo giorno. Vederlo rientrare in hotel con la faccia tumefatta era un evento fin troppo comune, e tutti noi sapevamo bene chi fosse l'artefice di tutto ciò. Ma quel che faceva più male, ogni volta di più, è che nessuno di noi potesse farci nulla.

Vox si trova proprio di fianco a me, ad un passo di distanza, mentre osserviamo immobili le porte rosse dinanzi a noi.
Il cuore mi batte forte alla sola idea che potremmo visitare il dipartimento di Valentino...il luogo in cui lavora Angel. Del resto, mancherebbe da visitare solo quell'ala del palazzo per averne una visione generale che sia abbastanza completa. Eppure non voglio dover incontrare Valentino, non voglio vedere Angel proprio nel luogo in cui accadono tutti quegli orrori.
Quando le porte si aprono, sento mancarmi il respiro. Vox esce prima di me, mentre io esito a seguirlo: ho paura di ciò che potrei trovare al di fuori di questo ascensore. Il demone percepisce subito la mia incertezza, nota la preoccupazione nel mio sguardo.

"Non temere, vieni." dice voltandosi verso di me con un dolce sorriso "Voglio che questo luogo possa essere come un rifugio per te." afferma con tono di voce caldo e rassicurante.

Poi mi prende la mano con delicatezza, quasi che nemmeno me ne rendo conto, e mi guida all'esterno dell'ascensore. Attraversiamo un lungo corridoio, fino poi ad arrivare ad una porta. Vox abbassa la maniglia e mi lascia entrare per prima, nonostante io sia ancora titubante. Appena varco la soglia, mi ritrovo in un'immensa stanza piena di finestre. Il cielo rosso dell'Inferno conferisce un colore rosato e luminoso alla camera, la quale ha un aspetto veramente curato ed in linea con il resto del palazzo. Vox chiude la porta alle nostre spalle, poi preme un interruttore. Rimango a bocca aperta a guardare l'immenso lampadario di cristallo appeso al centro del soffitto: tutte quelle gemme conferiscono ancora più luce alla stanza. Faccio qualche passo sul lucido pavimento, identico a quello presente in quasi tutte le aree del palazzo, mentre mi guardo attorno. La stanza è quasi priva di mobilio. Vi sono solo un tavolino di cristallo, sorretto da una struttura dorata, e un divanetto rosso imbottito: entrambi si trovano al centro della camera. Vox cammina guardandosi attorno e studiando quel luogo, quasi come se non gli appartenesse. Solo in quel momento noto una sorta di balconcino all'interno della stanza, a cui è possibile accedere da delle lunghe scale. Delle bellissime colonne dall'aspetto classico sostengono quel balcone, il quale è circondato da una ringhiera dorata.

"Che ne pensi?" domanda Vox, distraendomi dall'osservare tutta quella meraviglia.

"Questo luogo è immenso." dico subito, quasi sconcertata.

"Oh sì, abbastanza." conferma Vox, ridacchiando per ciò che ho detto.

Forse abbiamo canoni diversi, ma non ho mai visto una stanza privata così grande.

"Però...che ne pensi? Ti piace?" chiarisce lui, mentre si avvicina a me con passi lenti.

Torno a guardarlo, dedicandogli la mia più completa attenzione.

Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora