Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~

Capitolo 39

Quando apro gli occhi mi sento ancora frastornata a causa della faticosa nottata. Subito rivolgo il mio sguardo alla mia destra, come se cercassi Alastor, come se pensassi che lui possa aver dormito affianco a me. E infatti nel letto sono sola, è rimasto solo uno spazio vuoto al posto di Alastor. Noto ancora la sua sagoma sul materasso, le coperte schiacciate sotto al suo peso sono estremamente sgualcite.

Almeno so di non aver immaginato tutto, almeno sono certa che lui sia rimasto lì con me, forse anche fin troppo tempo. Però mi ha aiutata e, per un volta, Alastor è stato altruista. E questo non posso di certo dimenticarlo.
Forse in qualche modo sta cercando di farsi perdonare per come si è comportato con me in passato. Magari sta cercando di essere un demone migliore, almeno con me.

I miei pensieri vengono interrotti da qualcuno che bussa alla porta della mia stanza. Forse è Alastor? Quasi mi sento elettrizzata all'idea di rivederlo. Devo ringraziarlo ancora, ma stavolta con un po' più di lucidità.

Mi siedo meglio sul letto e poi dico "Avanti!" ad alta voce.

Ma quando la porta si apre, vedo la piccola Nifty entrare saltellando con un mucchio di lenzuola tra le braccia. Non riesco nemmeno a vedere la sua testolina.

"Alastor mi ha mandato a cambiarti le lenzuola!" esclama chiudendosi la porta alle spalle.

Poi sale a fatica sul letto, poggiando tutte quelle lenzuola perfettamente piegate sul materasso. Appena mi vede, le si illumina l'occhio di felicità.

"Uhhh corna!" dice avvicinandosi a me con un ghigno, mentre apre e chiude le manine ripetutamente.

"No piccolina, non si toccano!" la rimprovero, rivolgendole un lieve sorriso "Devono prima guarire."

Nifty mi guarda stranita, mentre tutto il suo entusiasmo la abbandona improvvisamente.

"Poi mi prometti che mi farai salire sulla tua testa e mi ci lascerai giocare?" domanda speranzosa.

"Certo! Dammi giusto un po' di tempo per riprendermi." la rassicuro accarezzandole la testolina.

Nifty sembra contenta di quel contatto, tanto da tornare a sorridermi felice.

"Il padrone ha un messaggio per te: ha detto che per oggi non gli è necessaria la tua compagnia, ha detto di riposarti." afferma sorridente.

Impiego qualche secondo per capire di cosa stia parlando. Il padrone...? Questa parola mi fa rabbrividire. Non pensavo che Nifty si rivolgesse in questo modo ad Alastor, non avevo nemmeno mai sentito Husk utilizzare un tale appellativo. Ma scaccio subito il pensiero: per quanto la cosa mi faccia rabbrividire, non mi riguarda, del resto i patti li hanno fatti tra loro ed io non posso di certo immischiarmi.

"Andrà a svolgere le commissioni da solo?" domando sorpresa.

Nifty annuisce con veemenza, sempre con quel suo solito fiato corto dato dall'eccessivo entusiasmo.

"Oh...okay." mi limito a dire "Penso che mi darò una sistemata allora. Grazie Nif." dico con un sorriso.

Così mi alzo lentamente dal letto, ancora un po' scombussolata dall'insolita nottata, e mi dirigo verso il bagno. L'ultima cosa che vedo è Nifty che disfa il letto, arrotolando le coperte sporche di sangue sul pavimento della stanza. Appena chiudo la porta e mi volto verso il lavandino, mi immobilizzo dinanzi al mio riflesso nello specchio. Non avevo intenzione di guardarmi, a dir la verità lo volevo evitare a tutti i costi. Eppure mi ero quasi dimenticata di quelle corna, tanto da guardarmi nel riflesso dello specchio senza nemmeno pensarci. E così inizio a scrutarmi attentamente, avvicinandomi ancor di più al mio riflesso. Le corna sono nere e piccole, ma molto appuntite. Non sono come quelle di Alastor che hanno più diramazioni: le mie sono semplici cornette. È così strano pensare che d'ora in poi avrò quelle due cose così appuntite in testa, proprio tra i capelli. Capelli che in questo momento sono totalmente incrostati di sangue, persino le lunghezze risultano sporche.