Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~

Capitolo 15

Ormai è pomeriggio, e l'albergo era silenzioso da quella mattina, da quando Alastor ed Angel erano usciti.

Questo hotel è mezzo vuoto, ci sono solo io a girovagare senza avere nulla da fare.
E beh, ci sono Husk e Nifty, ma in un certo senso è come se fossero qui a lavorare. Husk non si divertiva molto, ma si calava perfettamente nella parte del barista ubriacone: secondo me sotto sotto non gli dispiace così tanto stare qui all'Hazbin Hotel. Anche perché sembra nutrire una certa simpatia per Angel...ma sempre sotto sotto. Invece Nifty sembra divertirsi un mondo ad uccidere tutti gli animaletti che girovagano in questo posto. La vedevo sempre correre in giro per tutto l'hotel, una volta con un ago, una volta con un coltello...sempre oggetti affilati e quasi più grandi di lei. Non le avevo ancora mai parlato veramente: è un demone piuttosto strano, lo devo ammettere.
Poi ci sono Charlie e Vaggie, che però hanno sempre qualcosa da fare per pensare a come mandare avanti l'hotel.

Sbuffo sul mio letto, continuando a guardare il soffitto. Mi annoio così tanto.

Mi sembra di essere costretta a stare qui, quando in realtà non è assolutamente così. Io sono libera, non ho costrizioni, non ho fatto patti con demoni...nulla di nulla. Potrei fare quel che più desidero, e sicuramente l'Inferno è pieno di divertimenti. Del resto se non ci si diverte agli Inferi, non so dove altro ci si possa divertire! È il nucleo del peccato, è il luogo dove posso trovare tutti i vizi, e il tutto senza censure. Eppure io ho paura di uscire da qui: appena arrivata agli Inferi mi sono ritrovata nel bel mezzo di una strada, e poi quando sono uscita con Angel abbiamo avuto a che fare con Valentino. Insomma, al di fuori dell'hotel ci sono stati sempre e solo guai per me. Ed io mi sento così spaesata, così terrorizzata in una situazione che non conosco: mi sento piccola di fronte a tutto ciò. Gli esseri che si trovano all'Inferno sono animati da una forza demoniaca, ed io invece non ho modo di proteggermi da loro.

Mi siedo sul letto, stanca di stare sdraiata a fissare il vuoto. Ma cosa posso fare? Mi guardo un po' attorno in cerca di un'idea. Magari potrei cominciare col cambiarmi: ho ancora l'abito dell'altra sera. Lo so, ho avuto tutto il tempo per rimettermi in sesto...ma la verità è che non mi andava. Mi sento così svogliata, non c'è nulla che mi sproni a fare qualcosa. Ciò che mi manca è un obiettivo, un sogno...un qualcosa che dia un senso alle mie giornate.

Mi balena un'idea in mente. E se trovassi anche io un lavoretto o un hobby? Giusto per non passare le giornate intere in questo hotel senza far nulla. In questo modo potrei anche guadagnare qualche soldo, dato che a quanto pare anche in questo luogo servono. Charlie non ci fa pagare né l'affitto, né il cibo, né qualunque altra cosa, questo è vero. Ma se un giorno questo progetto crollasse? Dove andrei a finire? Ho bisogno di acquisire un po' di indipendenza, anche economica. Non posso appoggiarmi sempre agli altri demoni, sperando che siano pronti a darmi una mano.
E poi Angel aveva pagato la serata al locale anche per me, non lo trovo giusto. Devo contribuire anche io in qualche modo.

Mi alzo dal letto e mi dirigo verso l'armadio. Apro le ante e trovo la camicia e il pantalone di Charlie appesi a due stampelle. Infilo subito i pantaloni, nascondendo i tagli che ho sulle ginocchia a causa della sera prima.

Mi torna in mente che non ho nemmeno dei vestiti tutti miei, ho solamente questo abito e il cambio gentilmente prestatomi da Charlie. Sono sempre più convinta di voler uscire da qui e trovare qualcosa da fare, qualcosa che mi piaccia. Devo ricostruirmi una vita.

Indosso la camicia e poi la inserisco all'interno del pantalone. Alastor ha fatto un buon lavoro con la sua magia: i vestiti mi calzano molto meglio, anche se ancora non sono perfetti. Faccio per uscire dalla stanza quando mi ricordo delle scarpe. Sempre prestatemi da Charlie, che infatti non indosso mai perché mi stanno larghissime. Ma per questa volta me le faccio andar bene.