Capitolo 27

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Dopo la discussione con Angel non ero riuscita a prendere sonno facilmente.
Inoltre continuavo a svegliarmi in preda all'ansia e al terrore, aprivo gli occhi spaventata e poi mi rendevo conto di essere semplicemente nella mia stanza. Così mi tranquillizzavo, tornavo a dormire, ma poi la cosa si ripeteva. E stava andando avanti così da ore. Inoltre questo mal di testa continuava a non darmi tregua.

Basta, non ne posso più di stare nel letto.
So che è ancora notte fonda, ma non mi importa. Ho bisogno di alzarmi.

Scalcio le coperte lontano da me, poi mi siedo sul bordo del letto lasciando penzolare le gambe nel vuoto. Guardo il pavimento sotto i miei piedi, leggermente illuminato dalla penombra della notte.

Ma perché è tutto così complicato? Perché Angel non ha voluto ascoltarmi?
Domani sarà anche il mio primo giorno da co-responsabile dell'hotel e dovrò stare al fianco di Alastor. Ciò significa che lo dovrò sopportare tutto il giorno. Dovrò sopportare quei giochetti del cazzo per tutto il tempo e, se non voglio dargliela vinta, dovrò ignorarlo.
Ed è così difficile ignorare Alastor.

Mi alzo dal letto estremamente assonnata, mi sento completamente rimbambita dalla stanchezza. Però decido di avanzare verso la mia porta, quasi barcollando. Mi affaccio nel corridoio e, come sempre, non vola una mosca in questo edificio.

Sospiro.

Appoggio i miei piedi scalzi sulla moquette del corridoio, poi mi chiudo la porta della stanza alle spalle, cercando di non fare rumore.
Arrivo al balconcino del primo piano e inizio a scendere la scalinata: penso che berrò del latte caldo...o forse qualche alcolico. Vedrò cosa troverò nella zona bar.
Una volta giunta a metà scala mi rendo conto che io non sia stata la sola ad avere questa idea perché vedo un demone al bar, e non è Husk, si tratta di una presenza a me poco gradita: Alastor. Adesso non ho proprio voglia di sopportare anche lui, già sto male così, e non posso permettere che lui mi fotta il cervello con i suoi merdosi giochetti.

Non mi hanno vista, posso ancora tentare la fuga prima che sia troppo tardi. Per una volta ringrazio di essere scalza (dato che lo sono praticamente sempre) perché i miei passi non fanno rumore, se non un lieve fruscio. Eppure un po' per la fretta, un po' per il buio, quasi inciampo. Mi sorreggo alla balaustra, la quale però scricchiola leggermente.

Cazzo.

"Oh qualcuno vuole unirsi a noi!" sento la voce di Alastor fare eco nella hall.

Mi volto lentamente a guardare i due demoni: trovo Husk con la sua solita espressione seria al bancone, mentre Alastor è seduto su uno sgabello e guarda nella mia direzione.

"Katherine, anche tu sei una persona mattutina?" domanda Alastor sfottendomi.

Ahhh fanculo!

Torno a scendere la scala, poi attraverso la hall e raggiungo il bar. Noto subito che Alastor ha una tazzina da té in mano. Allora avevo ragione a credere che il demone della radio venisse qui a notte fonda per bere il suo tanto amato té, preparato rigorosamente da Husk. Probabilmente lo fa solo per tormentarlo. A quanto pare Alastor non ha pace nemmeno di notte.

"Un'altra nottataccia?" mi domanda Husk.

Annuisco e poi mi siedo sullo sgabello affianco ad Alastor, poggiandomi con i gomiti sul bancone e rivolgendo il mio sguardo verso il barista.

"Ho capito, ti faccio un latte caldo. Basta con gli alcolici, prima o poi Angel ti farà diventare dipendente come lui." sbuffa Husk prima di iniziare a preparare la bevanda.

"Quel bizzarro demone ti sta portando sulla cattiva strada, non è così?" infierisce Alastor divertito.

Io mi volto a guardarlo e lui sembra piacevolmente sorpreso dal fatto che io gli stia dando un briciolo di attenzioni. Probabilmente si aspettava che lo avrei semplicemente ignorato.

Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora