Capitolo 63

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Dopo quell'accaduto nessuno di noi aveva più osato aprire bocca. Persino Cherry Bomb, che era sempre allegra ed energica, sembrava essersi come spenta. Non c'era nulla da dire, non c'erano parole adatte per una situazione del genere. Anzi, parlare avrebbe solo aggravato lo stato d'animo di tutti noi.
Quando mi ero ripresa lentamente, avevo sussurrato ad Angel con la poca forza che mi era rimasta in corpo "Riportami a casa", ancora in totale stato di shock. Non lo avevo nemmeno guardato, non avevo ancora avuto una vera reazione a ciò che era accaduto. Ero totalmente scioccata, non riuscivo ad elaborare cosa fosse successo. L'incubo mi sembrava così tremendo da risultare surreale, da non riuscire nemmeno a crederci.
Angel aveva annuito al mio fianco, mi aveva aiutata a risollevarmi da terra ed eravamo andati via senza dire una parola. Mi aveva accompagnata fino alla mia stanza, poi ci eravamo scambiati un debole e triste sorriso, e infine avevo chiuso la porta. Solo a quel punto, dinanzi alla vista del legno che mi riparava da sguardi indiscreti, avevo iniziato a realizzare. Il silenzio in quella stanza aveva amplificato i miei pensieri, li aveva resi assordanti.

Appartengo a Vox.

Me lo continuavo a ripetere, come per convincermi che non fosse solo un sogno. Eppure continuavo a non crederci...a non volerci credere.

Sono seduta sul pavimento con le spalle contro la porta da tempo immemore. Guardo nel vuoto, continuo a rinnegare l'accaduto, nonostante sappia molto bene che non sia stato un incubo.
Ero stata brava, ma non abbastanza.
Avevo perso una partita a Poker, ciò aveva segnato la fine dei miei giorni liberi all'Inferno. Ora sono una prigioniera, per l'eternità.
Non ho scampo, è finita per me, è finito tutto.

Rimando indietro le lacrime che si stanno formando nei miei occhi: se inizio a piangere, so che non smetterò più. Non posso farmi inghiottire dal buco nero della sofferenza, devo combattere, devo proteggermi da Vox. E per farlo, devo essere forte.
Faccio un respiro profondo, tremante.
Guardo le mie mani, le vedo oscillare con foga, senza riuscire a fermare quel movimento incontrollato. Continuo a respirare, non posso perdere il controllo, devo domare le mie emozioni.

Oggi ho fatto solo cazzate, vorrei solo riavvolgere il nastro per rifare tutto daccapo e non commettere errori. Avevo partecipato alla riunione di Carmilla Carmine, avevo incontrato Gerald, poi Zephyr, dopodiché avevo avuto a che dire con Alastor e infine avevo ceduto parte della mia anima a Vox. Una bella dormita non mi salverà da tutto questo: so che quando domani mattina aprirò gli occhi, verrò invasa da tutti questi terribili ricordi. Tutto riaffiorerà con veemenza nella mia mente, sarà ancora peggio di adesso. Gli errori che ho commesso oggi, domani saranno avvolti da un inevitabile senso di colpa: oggi avrei potuto fare scelte migliori.

Ma tra tutte le cose che ho sbagliato, forse posso ancora rimediare ad una: Alastor.
Mi alzo da terra, cercando di farmi forza, e subito mi dirigo verso il balcone. L'aria puzzolente della città invade subito le mie narici, ma in questo momento è l'ultimo dei miei pensieri. Faccio un respiro profondo, cercando di riprendermi, di tornare a mostrare quella sicurezza che fingo di avere. Poi alzo la testa, cercando con lo sguardo il balcone del demone della radio.

"Alastor, ho bisogno di parlarti!" dico a voce alta, sperando che il demone possa udire le mie parole dalla sua stanza.

In realtà non so se si trovi all'interno dell'hotel, ma tentar non nuoce.

"Alastor! Sono Katherine, per favore ascoltami!" dico alzando la voce, mentre rivolgo lo sguardo ai balconi sopra la mia testa.

Continuo ad osservare attentamente sopra di me, ma non noto alcun movimento. Forse non è nella sua stanza, o forse non vuole rivolgermi la parola. Del resto ultimamente ci siamo allontanati molto e i nostri rapporti si sono raffreddati. Inoltre ha motivo di essere arrabbiato con me, dal suo punto di vista almeno.
Sbuffo arresa, tornando a guardare la città alle mie spalle. Non riesco a fare a meno di pensare quanto faccia schifo questo sudicio luogo. E i demoni che lo abitano sono ben peggiori.

Scoperta letale: Alastor ~Hazbin Hotel~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora