58) il sogno

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Quel pomeriggio, finita la scuola, tornarono a casa e si misero a pranzare con la loro famiglia.
Subito dopo pranzo, aiutarono la nonna a sistemare la cucina, raccogliendo le briciole da terra e asciugando i piatti, disponendoli nella credenza.
Finito la sistemazione, si ritirarono nella loro stanza, chiudendo la porta a chiave.
Questo era il simbolo che non avrebbero perso altro tempo, ma avrebbero recuperato il tempo dedicato all'amore, che non avevano sfruttato la mattina nel bagno della scuola a causa della troppa ressa di ragazzi che avevano urgenza di usare i servizi.
Dopo essersi preparati e sistemati, in un attimo si ritrovarono completamente nudi a letto, coperti e pronti per poter fare l'amore, desiderato e voluto da entrambi fortemente.
Simone indossò il preservativo, come sempre e iniziarono.
Fu davvero appagante per entrambi e altamente erotico. Simone era bravissimo e il suo tocco delicato, lasciava sempre senza parole Manuel.
Dopo aver finito, si  addormentarono abbracciati e rimasero a letto fino al tardo pomeriggio, scendendo verso le 17:45, facendo merenda e iniziando a studiare.

Alcuni giorni dopo, era stata una mattina pesante a scuola per Simone e Manuel, fatta di interrogazioni e verifiche per entrambi.
Tant'è vero che tornati a casa pranzarono insieme alla nonna, a Dante e ad Anita, poi decisero di coricarsi e riposare.
Avrebbero studiato per il giorno successivo, soltanto nel tardo pomeriggio, prendendosela comoda.
Andarono in camera e non chiusero nemmeno la porta a chiave, tanto sapevano che quel pomeriggio non avrebbero fatto l'amore, come spesso capitava, ma avrebbero dormito beatamente.
Infatti così successe, si coricarono abbracciandosi e si addormentarono entrambi.

Ma nonostante la stanchezza Simone riuscì a sognare, anche se era pomeriggio....

Quando si svegliarono alle 17:45, dormendo più di 3 ore, la prima cosa che fecero fu darsi un dolcissimo bacio, poi Simone disse:

S: "amore ho fatto un bellissimo ma stranissimo sogno!!"

M: "vuoi raccontarmelo?"

S: "certo amore mio!!"

S: "senza che tu te ne accorgessi, telefonando in comune, avevo prenotato un un appuntamento con l'ufficio matrimoni e unioni civili per il lunedi successivo, perché volevo chiederti di sposarmi!!.
Mentre facevi la doccia, ho guardato su internet uno dei posti più romantici per poterti fare la proposta.
Avevo trovato un balcone che si affacciava su una meravigliosa cascata, chiamata:
"cascata dell'amore",
dove i flutti creavano questa bellissima e suggestiva "nebbia" che faceva da meravigliosa cornice alla terrazza addobbata di fiori.
Questo luogo incantato, si trovava nelle Marche.
La Domenica volevo portartici,  ma tu, stanco della settimana piena di lezioni e correzione di compiti, mi hai detto che non te la sentivi di fare un viaggio lungo e preferivi rimanere a casa a guardare un film sul sofà, dolcemente coperti dalla coperta di pile con i delfini azzurri.
Era vero, eravamo stanchi entrambi, essendo insegnanti presso il nostro liceo con una settimana molto pesante sulle spalle.
Mentre tu sparecchiavi la tavola, dopo il pranzo ed io ero in camera a sistemare il letto, mi venne un'idea....
Presi la scatolina di velluto blu, contenente un meraviglioso anello a forma di cuore, nascosta in fondo all'armadio, in modo da non fartela trovare, la misi in tasca, e ti chiamai:
- "amore mio, potresti venire un attimo?"
Con il barattolo di borotalco di nonna Virginia, spruzzai in aria la polvere, creando per pochi secondi la bellissima nebbiolina e aprì il rubinetto del lavandino ricreando il suono della nostra cascata dell'amore personale e mi inginocchiai.
Quando arrivasti, ero gia in posizione e aprendo il cofanetto ti dissi:
- "amore mio, avrei voluto portarti alla cascata dell'amore nelle Marche, ma la stanchezza ha impedito di metterci in viaggio. Ma avendo lo scroscio dell'acqua personale che fa da splendida cornice in questa suggestiva location, volevo chiederti:
"Dolce amore della mia vita vuoi sposarmi? E passare ogni singolo momento delle nostre vite insieme? Siano esse in viaggio o sul sofà?"
Tu emozionatissimo mi hai risposto di si, ti sei avvicinato piangendo e mi hai dato un dolcissimo bacio sulle labbra.
Solo allora, dopo aver accettato di sposarmi ti comunicai che il giorno successivo, avevamo l'appuntamento nell'ufficio matrimoni.
Andammo e programmammo la data del nostro matrimonio fissata per:
"Domenica 13 Luglio alle ore 10"
a villa Balestra, cioè qui a casa nostra."

Manuel nel sentire raccontare il sogno fatto da Simone, si commosse tantissimo e asciugandosi le lacrime capì quanto amore smisurato provava il suo ragazzo. Niente che parole umane potessero descrivere alla perfezione.

Il loro amore era una delle cose più belle che potevano esistere....

MOMENTI - Simone e Manuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora