Capitolo 3 - Il toro meccanico

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IL TORO MECCANICO

Oltre ad essere un egregio signor nessuno ed un segaiolo senza speranza, tra i miei pregi, vanto anche l'essere un tifoso sfegatato degli Eagles, squadra di football americano che mi sembra persino stupido specificare sia di Phialdelphia. Gli Eagles credo siano la seconda cosa a cui tengo più nella vita dopo la figa, e se state giudicando malamente le mie priorità, è solamente perché ritengo Maryanne una compagna di vita che non rientra in queste categorie, perché, attenzione, lei è un gradino più su, occupa insomma una stratosfera dedicata solamente a persone tangibili e vicine, come potrebbero esserlo i miei, se fossero ancora vivi.

Tornando a cose più astratte, se vogliamo così definirle per mantenere gli animi di tutti più calmi, conosco gli Eagles come fossero una squadra di amici del cuore, conosco il percorso di ogni giocatore, la loro storia, da che college provengono e quali sono i loro punti forti, così come i loro punti deboli. Il problema del football sta nel fatto che le squadre cambiano ogni anno giocatori quanto io cambio preferenze per le porno attrici, il che per una persona sensibile come me, diventa alla lunga un problema di insicurezza e diffidenza nei confronti della vita. Vi faccio un esempio: come possiamo aver vinto il Superbowl tre anni fa con Mcnabb come quarterback e l'anno successivo lo sostituiamo con quella mezza pippa di Charlie Purdy, arrivando da campioni ad avere uno dei record peggiori dell'anno?

O ancora: come possiamo sostituire tre giocatori della linea difensiva di cui uno aveva il record per sacks dell'intera stagione? Ok, contratti, carriera, circostanze. Stronzate.

Nonostante gli Eagles di questi tempi siano una squadra mediocre, io e la combriccola continuiamo a trascinarci al Lincoln Financial Field per le partite, se non altro per le attrazioni che lo stadio offre, come lo stand di O'connor che offre il migliore Philly Cheese-stake sandwich di tutta la città o il crazy-bull dove, ogni weekend, file interminabili di ventenni in jeans attillati e perizoma, fanno la fila per cavalcare questo toro meccanico gigante, manovrato da una pompa idraulica e azionato da un tizio alto e smilzo con i capelli unti, l'orecchino e un profilo da topo. Visto gli scarsi successi sportivi degli Eagles, definirei tranquillamente il crazy-bull come l'highlight di ogni uscita allo stadio, soprattutto per la sua particolarità intrinseca nel combinare gli elementi a cui tengo più di tutto. E' strano stare seduti in quei tavoli a tracannare boccali in plastica di birra scadente ed osservare queste ragazzine dimenarsi come delle ossesse per il nostro unico piacere. Cosa c'è per loro in quella sfida? Davvero vogliono riuscire a battere il record? Che sia materiale per una tesi universitaria il resistere più di venti secondi sopra un toro idraulico? Mentre scoliamo l'ennesima birra e addentiamo i nostri sandwich dal formaggio filante e bollente che ci ustiona le labbra, osserviamo attentamente la fila interminabile di bellezze di tutte le forme e colori, in ansiosa attesa del loro momento in groppa al toro, mentre chiacchierano e si scambiano quelli che credo siano gli ultimi gossip del momento. Parliamoci chiaro, è uno spettacolo rivolto solamente a noi e per noi soltanto, non esiste donna al mondo che voglia, di sua spontanea volontà e per sua soddisfazione personale, cavalcare quel coso inventato sicuramente da un uomo, chissà quanti anni fa. E' l'ennesima messa in scena sociale per farci rizzare il membro in situazioni diametralmente opposte, l'ennesima farsa maschilista per coinvolgere la donna nei nostri subdoli giochetti erotici e il vedere tutte quelle giovani ragazze ansiose, da un lato mi eccita, dall'altro, mi rattrista un poco. Il tizio dal profilo da roditore è abile nel far sì che i movimenti del toro e la sua potenza, riescano a mettere in mostra i sederi delle ragazze, mentre noi folla di allupati ubriachi, possiamo apprezzare e valutare il tutto. Hai visto quella? Visto che chiappe quest'altra? Oh e le tette della biondina? E via così, fino a che ti accorgi di aver perso metà partita degli Eagles in favore dell'ennesimo spettacolo sessuale in cui la femmina mette in mostra la propria mercanzia davanti ad una platea di cazzi irrigiditi. Dopo il crazy-bull ci sono strip-club, pornografia e prostituzione. Eppure non posso che restare a guardare ipnotizzato, affascinato, seriamente interessato nello scoprire di che colore siano le mutandine della prossima aspirante cavalcatrice o ancora meglio, se anche oggi ci sarà una spudorata in gonna che vorrà avere il suo turno in questa prova di forza. Tanto varrebbe tirarsi giù le brache e menarselo davanti a tutti, invece, parte del bello sta proprio in questo, il guardare ma non toccare, o meglio, guardare ma non toccarsi, l'ennesimo giochetto in cui viene stuzzicata la nostra smania sessuale che poi riverseremo chissà dove. Non so quanto bene facciano queste attrazioni alla nostra società, ma di certo non sarò io a protestare con cartelloni e megafoni uno dei prossimi giorni in piazza.

Sex Doll (COMPLETO)Where stories live. Discover now