Capitolo 8 - Masturbazione a letto con la moglie

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MASTURBAZIONE A LETTO CON LA MOGLIE

Vi è mai capitato di parlare con quegli uomini sposati che vedono una ragazza che gli fa perdere la testa, che sia in un film o al supermercato, e di tutta risposta, si accaniscono sessualmente sulla moglie immaginando che al posto del volto che oramai conoscono da anni, ci sia il volto della loro fantasia. Non sono mai stato in grado di capire come facciano, perché a me risulta impossibile, non solo, addirittura degradante nei confronti di mia moglie. Gabe è ovviamente uno di questi portenti dell'immaginazione. Sono sicuro che ora sta facendo sesso e sulla faccia di sua moglie, la povera Christine, ci sia il volto di Johanne o addirittura della mia Maryanne. Se io mi invaghisco di qualcuno, vedo lei e lei soltanto, e voglio lei e lei soltanto, non un surrogato, né appiccicare mentalmente il suo ricordo su qualcun altro. E' una cosa patetica e disgustosa, senza contare che nel mentre, si prende in giro una persona che a sua volta ha dei sentimenti ben precisi nei tuoi confronti. Ho sentito che alcune donne fanno la stessa cosa con noi uomini e beh, buon per loro. Spero di non essere mai dall'altra parte di questo scambio d'identità mentale e dalla mia, non credo che Maryanne faccia cose del genere o almeno, non ne ho mai avuto il sospetto. Quand'è l'ultima volta che abbiamo fatto sesso? Non ricordo, ma dev'essere tanto tempo fa perché a pensarci mi sembra di vivere con un estranea sotto quell'aspetto. Se dovessimo fare sesso questa sera, proprio a casa nostra, dovremmo procedere a tentoni e in maniera imbarazzata, ricominciando tutto da capo. Io lo so e lei lo sa, non ne parliamo ma è così, ormai ci conosciamo troppo bene. Non è che l'attrazione sessuale sia scemata, continuo a vederla come la Maryanne di sempre, la mia Madonna personale, solo che il fare sesso sembra troppo faticoso, troppo laborioso, e quindi lasciamo perdere rimandando tutto al giorno dopo, che si trasforma nella settimana successiva e nel mese successivo e poi, chissà, magari pure nell'anno successivo, anche se questo record non è ancora stato raggiunto. Chissà se Gabe sta facendo sesso con sua moglie o se anche lui è invischiato in una routine di attesa ascetica. Forse sta facendo sesso proprio ora e sta immaginando Johanne e la cosa mi fa andare in bestia e non so perché. O meglio, lo so benissimo perché. La voglio, la desidero, vorrei che fosse mia, vorrei reclamarla come una mia proprietà su cui solo io ho diritto e se solo penso a lei con qualcun altro, mi sembra di venire trafitto da un tronco direttamente nel petto, all'altezza del cuore, il nobile organo dell'amore. E se invece stesse immaginando mia moglie? Cerco di sforzarmi nel trovare lo stesso sentimento di gelosia, ma è tutto sfocato e distante, sono confuso e quando chiudo gli occhi rivedo le labbra di Johanne e le sue dita maneggiare la fettina di limone. Sono a letto e mia moglie sta dormendo a pancia in su, russando teneramente come suo solito. E' sempre così tenera e indifesa quando dorme. Io, per cambiare e sotto consiglio suo consiglio, sto provando a leggere un libro: "l'insostenibile leggerezza dell'essere" di un tale Kundera che non so se si legga Kundera o Kunderà. Da dove veniva questo tizio, Arabia, Turchia, Armenia, Grecia? Come posso leggere di scrittori stranieri senza aver prima dato una possibilità alla letteratura americana di Whitman, Melville, Thoreau? Tutta gente che peraltro, ho sentito solo nominare di sfuggita da mia moglie. Dopo un po' di tempo che leggo questo presunto arabo scrivere di un certo Thomàs e delle sue indecisioni amorose, mi rendo conto di non aver capito un cazzo, nonostante l'argomento sembri terribilmente pertinente, ma il problema è che non riesco a smettere di pensare a Johanne. Ho seriamente intenzione di starle alla larga, di non mettere mai più piede in quella caffetteria e di tenere fede a quanto le ho detto. Eppure. Odio questa parola, la odio con tutto me stesso in questo momento, perché sento che regge il peso della mia vita. Eppure sento di doverla tenere vicina a me, di sorvegliarla, di farle credere che forse, un giorno, chissà, potrei fare una follia e magari mandare tutto a puttane per lei, insomma, sento di doverla tenere come una sorta di potenziale biglietto per una vita nuova e avventurosa. Appena indulgo in queste sciocchezze mi percorre un brivido che mi fa scuotere la testa. Punto primo: chi cazzo te l'ha detto che lei ci stia? Cosa ti fa credere che non fosse una banale sceneggiata, che si comporti così con tutti? Chissà a quante persone ha fatto scivolare il limone nel bicchiere con le dita? Magari, semplicemente, non conosce le norme dell'igiene e dietro i suoi gesti non c'è nulla di esplicito. Magari è semplicemente una rozza sporcacciona che non sa che con queste cose fa rizzare anche i cazzi dei cadaveri.

Sex Doll (COMPLETO)Where stories live. Discover now