Capitolo 4 - Coito mancato in doccia

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COITO MANCATO IN DOCCIA

Quando torno a casa Maryanne sta distesa in divano a guardare il cellulare, il suo passatempo preferito. I boccoli biondi siedono distesi come una sabbia dorata che riversa sul cuscino. I sui occhi azzurri ghiaccio sono imbambolati e leggermente cerchiati ma ai miei occhi è pur sempre stupenda.

"Ciao piccolo"

"Hey"

"Com'è andata la giornata?"

"Clink-clank"

"Il solito?"

"Il solito. E la tua?"

"Oh il solito"

Siedo affianco alla sua figura, questa testa di una bellissima medusa che sporge dalla coperta e sento i suoi piedi sfiorarmi le gambe.

"Fammi un massaggio ai piedi, sono distrutta"

Mi mette i suoi arti perfetti sul ventre, e tira le dita come una gatta con unghie colorate di rosso passione, aspettando il mio tocco. Mentre geme dolcemente per la pressione che applico sulle fasce di nervi in maniera del tutto casuale, sento musiche e suoni che vengono proiettati dal suo telefono.

"Mmh sei bravissimo a fare i massaggi"

Ma è una frase distante e distratta, priva di sentimento. Potrebbe essere chiunque a farle i massaggi e direbbe la stessa cosa, questa creatura bionda e incatenata al mio destino per qualche strana ragione. Potrebbe esserci Gabe qui a massaggiarle i piedi, quel pezzo di merda, si ecciterebbe come un porco, arrivando a leccarle le dita, facendola ansimare di vero piacere. Mentre penso a queste schifezze sento l'ingombrante pressione di un erezione traditrice. Sarebbe semplice abbassare la zip, lentamente far scivolare i pantaloni e mostrare la mia sorpresa a Maryanne. Me la immagino che con felice stupore spegnerebbe il telefono, buttandolo a terra, scoprendo il suo corpo che mi aspettava nudo e fremente, nella sola attesa di un mio gesto, una mia mossa, e avvicinandosi in maniera felina mi bacerebbe appassionatamente, la sua bocca al sapore di fragola matura, il suo collo al profumo di bouquet di fiori primaverili e rose selvatiche e scenderebbe, giù, inesorabilmente, incontrando tra le sue soffici labbra il manovratore del mio destino.

Ma non succede nulla di tutto questo. Le canzoncine e le voci continuano a uscire dal suo telefono, il suo sguardo sempre ipnotizzato, la mia zip, mai stata così sigillata come ora, mentre le mie mani continuano a frizionarle i piedi.

"Vado a farmi una doccia Mary"

"Oh piccolo ma era così bello quel massaggio"

"Magari continuo dopo"

"Oh si ti prego, sarebbe fantastico"

La sua voce è distante un miglio, la combinazione di parole profferite dalle sue labbra che poco fa immaginavo attorno al mio pene, sembrano essere sparate da un circuito automatico che non ha bisogno di alcun coinvolgimento cerebrale.

"Cosa vuoi mangiare stasera?"

"Mmh...pizza?"

"Perfetto"

Perfetto. Mentre l'acqua bollente scroscia come una cascata amazzonica, chiudo a chiave la porta che già presenta qualche alone di condensa. Le persiane sono abbassate, la luce è soffusa, l'acqua continua a scorrere inutilmente, mentre gli specchi, unici testimoni dei miei atti, si offuscano magicamente, soffocano nel calore della stanza, cadono inesorabilmente impossibilitati a fare ciò che sarebbe il loro destino, ovvero mostrare a me la figura di quest'uomo senz'anima, nudo e con un erezione svettante, che con una mano regge il cellulare che proietta una scena lesbica di baci appassionati e con l'altra si masturba per la seconda volta quest'oggi. Cosa penso in questi momenti? Il cervello, questo strumento portentoso, è suddiviso in due, spezzato nella sua angoscia e nel suo utilizzo. Un emisfero, quello calcolatore e analitico, sta pensando a quanto squallido sia tutto questo, a quanto privo di una qualsivoglia utilità sia l'atto della masturbazione se non la liberazione di carica sessuale accumulata e stranamente sempre presente, uno spreco di energia e concentrazione non che di tempo, e a tratti, forse qualche barlume di coscienza che sembra affiorare in superficie, mi dona uno sguardo esterno facendomi immaginare la figura di questo quarantenne che si sega mentre lo schianto di moglie siede distesa a fottersi il cervello con video di gatti e balletti coordinati. L'altro emisfero, quello più creativo, è completamente ed inesorabilmente catturato dall'assoluta perfezione di due donne che si baciano appassionatamente. Sento una corda celestiale che collega le mie parti basse con questo emisfero, è una fune di piacere alimentata dall'energia sessuale in continua tensione, una corda che viene continuamente suonata per provare piacere. Auto-erotismo, che cosa strana, che sia innamorato del mio stesso pene? Dopotutto ci passo ore al giorno a frizionarlo. Ma poi ritorno a concentrare l'attenzione sul video, questa volta entrambi gli emisferi sono ipnotizzati, succubi della bellezza divina di due donne che liberano la loro sessualità, la riversano su se stesse: la più alta forma artistica mai inventata dall'essere umano, l'amore saffico. Il bagno è avvolto da una nebbia misteriosa mentre quest'uomo, questa sordida creatura è completamente rapita da dieci centimetri di schermo contenenti due figure femminili che ora si cavalcano in un estasi di piacere che non può essere simulata. Certo, sono attrici pagate, lo fanno di mestiere e poi, tu che ne sai delle lesbiche e di cosa piace alle donne, magari quelle lo fanno a tutt'altra maniera. Oh ma ecco di nuovo quella parte razionale e calcolatrice, tornata a rovinare la festa a tutti! La corda torna a vibrare, una corda che fa sussultare tutto il ventre, siamo vicini all' epilogo di quest'avventura erotica, di quest'amore non corrisposto tra due amanti ed un guardone avvolto nella nebbia, lo sento incamminarsi, generarsi nel nucleo del mio corpo, nella mia anima, schiava di sesso e di piacere, schiavo della bellezza femminile in tutte le sue forme, in tutta la sua perfezione e assoluta...assoluta...

"Rob tutto ok?"

"Eh? Si si tutto bene ho quasi finito"

"Sta uscendo la condensa da sotto la porta. Ti stai facendo una sauna lì dentro?"

"Che c'è ti serve il bagno?!"

"Devo pisciare forza"

"Cristo santo...arrivo"

L'erezione sparisce come una codarda, le due amanti vengono cancellate dallo schermo e dalla cronologia, abbandonando per sempre questa stanza per forse tornare un giorno quando mi sarò dimenticato di loro e rivedendo le loro facce estasiate, rapite dal piacere, penserò "ma io le conosco queste" per poi gettare questo corpo inutile sotto la doccia, provocandomi un ustione di terzo grado, ma non posso urlare, sarebbe tutto troppo strano, così soffro in silenzio, mi insapono i capelli velocemente e, bagnando tutto il pavimento, apro la porta.

Vedo nuvole di fumo rifuggire la scena, le particelle di condensa, tanti testimoni di oscenità, ora si dirigono verso zone più fresche dove andranno a morire con il mio segreto. Lo sguardo di Maryanne è scocciato ma non ha tempo di perdersi in altro, la vescica chiama, così io mi nascondo nella cabina della doccia, con la speranza che litri e litri di acqua bollente arrivino a sciacquare via dalla mia anima la mia perversione. 

Sex Doll (COMPLETO)Where stories live. Discover now