Capitolo 24 - Sfogo

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SFOGO

Torno spesso a quella sera e a quella festa con musica anni '90 e continuo a chiedermi, cosa sarebbe successo se non mi fossi ubriacato? E se non fossi proprio andato in quel cazzo di locale? Un uomo con il cuore spezzato e un sacco di alcol in corpo si traducono in decisioni prese a casaccio per un futuro ancora più confuso. Facciamo un esperimento mentale assieme, mettiamo in moto quella parte del cervello che solo noi possediamo in tutta questa stupida terra, quella cosettina che ci permette di immaginare scenari ipotetici che ci dovrebbero poi aiutare a soppesare la nostra esistenza, passata, presente o futura che sia. Se quella sera avessi bevuto moderatamente, senza fare di me uno straccio d'uomo, posso essere certo del fatto che Maryanne mi avrebbe approcciato? Dopotutto non era stata la mia condizione pietosa ad attirarla a me? Dopo vent'anni di relazione e relativo matrimonio, dopo un contratto legale e una casa acquistata con un mutuo cointestato, è bello pensare al fatto che esista una cosa chiamata destino. Cos'è questo destino? L'elaborazione umana di quanto ci è già successo in termini profetici, ecco cos'è. Non si è mai sentito nessuno parlare di un destino che si andrà a compiere, sapete perché? Perché sono tutte stronzate e se mai qualcuno ha fatto delle previsioni strampalate, è finito dimenticato da tutti perché è questo quello che succede in questi casi. Se Maryanne fosse stata una donna qualunque che una sera, mentre io ero alticcio, mi avesse detto che il nostro destino era stare assieme e io l'avessi semplicemente scopata e scaricata, ora non sapreste nulla di lei o della sua stronzata di profezia. Invece Maryanne dev'essere una strega, perché quella volta c'ha azzeccato. Eccovi servito il vostro destino da quattro soldi. Non ho ricordi di nessun'altra donna che mi avesse detto che il mio destino fosse di stare con lei, ma forse ho semplicemente una pessima memoria, forse, come spiegavo prima, tendo a ricordare, come tutti, solamente le cose che per me hanno un senso. Quindi, oltre al destino, perché ho deciso di uscire con Maryanne? Perché, perché, perché. E' difficile spiegare le azioni di un uomo senza interpellare il suo avvocato, il fantomatico signor pisello, suo rappresentante e ministro delle decisioni prese in stato di ubriachezza. Quella sera ero ubriaco e triste, fottutamente triste, avevo il cuore a pezzi e le frasi di quella che all'epoca era la mia ex ragazza che mi rimbombavano nelle orecchie, solo che non ero ancora mentalmente pronto a definirla come "ex" e quindi quelle frasi erano l'unica cosa che mi restava di lei.

"Buona vita a te Rob"

Cristo che frase ad effetto per salutare definitivamente una persona per cui non provi più nulla da tempo.

Ma torniamo a quella sera. La festa faceva schifo e avrebbero potuto esserci un centinaio di fiche che non me ne sarei comunque accorto, come non mi ero accorto di Maryanne, del suo vestitino, delle sue mosse sensuali in pista e delle sue gambe da urlo, perché ero troppo intento a non volermi uccidere per il dolore. Io ero, in quel momento, l'uomo perfetto. Triste, sconsolato, ubriaco, solo, da confortare, da plasmare o ri-plasmare, insensibile a qualsiasi ragazza. Una sorta di ragazzo gay che però non è gay. Cos'era Maryanne dopo quella vomitata liberatoria? Una ragazza bellissima che mi rivolgeva la parola senza provare pietà per me, una ragazza che con gli occhi mi dimostrava di potersi prendere carico della mia vita donandomi in cambio solamente il suo corpo. Capite che per me era un affare irrinunciabile, perché non avrei dovuto dare nulla se non una sorta di mio consenso. E' questo quello che si pensa in quei momenti confusi dove ogni cosa che esce dalla tua bocca sembra essere stata scritta da un Cirano de Bergerac che porti tra le gambe. In quei momenti non si pensa che le cose sono un po' più complesse di così, che la persona che si ha davanti ha le sue richieste, le sue debolezze, i suoi punti di vista, le sue pene, le sue giornate no, i suoi difetti, le sue manie e tutte quelle cose che compongono un essere umano diverso da noi stessi, troppo diverso a volte. Eppure eccoci qui, apparentemente felici a sorridere mentre viviamo questa vita sospinti dal, rullo di tamburi, destino.

Che ci volete fare, credete che non lo sappia? Dopo tutti questi anni e tutte queste relazioni, credete davvero che non abbia capito la lezione? Non voglio fare il maschilista da quattro soldi, così generalizzerò in grande, prendendo in mezzo anche noi ometti. Siamo tutti fottutamente uguali, donne, uomini e anche quelle creature che ora si piazzano nel mezzo, tutti uguali, perché l'essere umano è uguale, e sapete una cosa? Non siamo fatti per stare assieme una vita. Due persone, in qualsiasi combinazione preferiate, non possono stare assieme felici, per un esistenza. E' tutto troppo breve e privo di significato per passarlo in compagnia di una sola anima, Cristo, è evidente che dovremmo riportare in auge la poligamia o un concetto un po' più ampio di relazione. Ci vorrebbero anni, forse secoli di indottrinamento per lavarsi di dosso tutta questa melma hollywoodiana di amore monogamo, ma prima o poi dovremmo uscirne, per il bene dell'umanità. Io, di mio, sono destinato a perire in una relazione noiosamente monogama, assieme per sempre ad una persona, finché morte non ci separi e allora, sentite questa, nell'aldilà potremmo vivere per sempre felici e contenti, due anime prive di corpo per sempre assieme. Cristo santo, sono fottuto capite? E' questo il nocciolo della mia malattia, il perché delle mie manie e delle mie nevrosi, questo sentimento di oppressione e fatalismo che mi porta a sfogare una sessualità prorompente in ipotetiche scopate moleste ma soprattutto immaginarie. Perché immaginarie? Perché c'è un cinismo di fondo che mi suggerisce che se fossero reali, queste relazioni, non sarebbero tanto diverse da quella in cui sono attualmente invischiato e poi, vivere come un puttaniere non sarebbe possibile né attuabile. Cosa mi resta se non le mie adorate seghe di sfogo, le mie fantasie, le mie macchinazioni mentali in cui sono tutte belle, perfette, e soprattutto nuove ed intercambiabili. Vorrei dirvi che vedo la donna come un oggetto, ma se così fosse, avrei il coraggio di fare quello che non mi riesce di fare, ovvero tradire Maryanne, tradirla il più possibile, quotidianamente ed inesorabilmente con chiunque mi capiti a tiro che attiri la mia attenzione e, come avrete ben capito a questo punto, ce ne sarebbero davvero tante. Eppure, eccomi qua invece a sfogare la mia frustrazione sessuale e mentale in queste considerazioni da divanetto di Freud, senza che nessuno possa darmi la sua modesta e inutile opinione. E' un destino effimero quello di chi si racconta a questo modo e voi signori miei, ve lo dovete beccare tutto, perché a quanto pare, se siete arrivati fin qui, siete invischiati quanto me in questa sordida faccenda, in questa confessione di un segaiolo che non ha più nulla da perdere perché questa volta, ho perso tutto, davvero tutto e non ho più occasione di tornare indietro. Se siete arrivati fino a questo punto, avete indirettamente sottoscritto un patto con il sottoscritto, avete scelto di condividere con lui i suoi segreti e le sua macchinazioni mentali malate e, ahimè, da questo punto in poi, so che non vi sembrerà possibile, ma diventerà tutto più oscuro, losco, putrido e appiccicoso. Perciò armatevi di compassione e pazienza e proseguite, o se pensate di averne avuto già abbastanza, chiudete questo libro e andatevene affanculo per sempre.

Sex Doll (COMPLETO)Where stories live. Discover now