Capitolo 29 - Risoluzioni e considerazioni

4 0 0
                                    

RISOLUZIONI E CONSIDERAZIONI

Il momento in cui ho avuto la brillante intuizione di affittare un monolocale per me stesso e la mia futura Sex Doll, stavo facendo la spesa. Stavo gironzolando per il reparto frigo, guardando i diversi tagli di carne, le variopinte confezioni di salumi, yogurt, formaggi e nel mentre, il mio cervello pensava e ripensava a quanto sarebbe stato eccitante possedere una Sex Doll. Non è strano provare a ritornare nei propri pensieri? Per farlo, è necessario immaginare il preciso stato d'animo e non è facile, pensare a cosa si pensava, alla confusione di immagini che si susseguono quando pensiamo di non pensare affatto. La mente è un'aggeggio complesso, non si ferma mai, è un motore perennemente acceso che non fa altro che consumare batteria vitale a suon di preoccupazioni sul presente, rimuginare sul passato e sperare in un futuro preciso. Se faccio un tentativo di auto-ipnosi e torno a quel preciso giorno, vedo il rosso della carne, le striature del grasso, quasi fossero piastrelle animali di marmo e quelle confezioni asettiche bianche opache di polistirolo plastico, quel cellophane avvolgente e soffocante che si appiccica al materiale organico che è lì per essere acquistato e consumato, ingurgitato, digerito. Curioso come l'immagine che mi compare davanti agli occhi sia di carne morta, inerme, distante chissà quanti giorni, quante ore e quanti chilometri da quello che prima era, ovvero un animale vivo e vegeto, pensante, ruminante. Parlandone ora, sembra tutto così stupido, così privo di senso, così veloce, immediato, quasi quest'idea mi fosse stata conficcata nella testa da qualcun altro. Non ce l'ho con Lee, per carità, non sapeva quali sarebbero state le conseguenze. Lui voleva solamente farsi bello davanti a noi, sparandone una di grossa, talmente grossa e spregiudicata che nessuno, pensava, ci avrebbe mai speso più di qualche secondo a pensarci, perché, dopotutto, come noi stessi gli abbiamo detto quel giorno alla mensa, siamo uomini sposati, non abbiamo tempo per quel genere di stronzate, ci accontentiamo di quello che abbiamo per le mani e dell'occasionale sega sotto la doccia come diversivo. Tutti lo fanno, nessuno esente, nessuno ci fa più caso. Come poteva sapere Lee? Come poteva immaginarsi tutto quello che sarebbe successo? Non ho avuto occasione di parlarci dall'accaduto, non credo sia necessario e d'altronde, perché dovrei? Per sentire delle scuse idiote del tipo "Cristo Rob, io non potevo sapere" e cazzate del genere? Non credo abbia bisogno di essere perdonato da me o da nessun altro, nemmeno da Maryanne. Sono decisioni che ora sembrano stupide e distaccate completamente dalla realtà quotidiana e il fatto è che mi sentivo proprio così in quel periodo, completamente distaccato dalla realtà. Quindi, mentre gironzolavo per quelle lunghe file di prodotti, non pensavo a fare la spesa, pensavo solamente ad una soluzione ottimale per ottenere ciò che volevo, quanto prima avessi potuto, e l'affittare un monolocale in una zona squallida, qualcosa da duecento dollari al mese senza caparra, mi sembrava un investimento più che legittimo. Ricordo l'adrenalina scorrermi dentro, la sensazione di euforia, il mondo di possibilità spalancarsi di fronte a me. Era come se la mente letargica e sonnambula di quel periodo si fosse di colpo risvegliata in funzione di un solo e unico scopo. Trovare un monolocale, creare la mia Sex Doll perfetta, affittare il monolocale, acquistare la mia Sex Doll perfetta, farla arrivare nel monolocale, stare con lei nel monolocale. Il raggio dei miei piani futuri arrivava ad illuminare solamente fino a quel punto. Perché? Perché il resto non era importante. Quando si ha una fissazione, si ha uno scopo e tutto il resto è irrilevante, una perdita di tempo, inutili momenti che si continuano a intersecare e a sovrapporre tra te e il tuo obbiettivo. Se in quell'istante di folgorante illuminazione mi aveste chiesto di Maryanne, dei soldi, della mia vita normale, vi avrei semplicemente detto di andarvene affanculo e di non rompermi le palle con le vostre domande da guastafeste. D'altronde, è questo il vantaggio di vivere una seconda vita all'interno di se stessi senza rivelare nulla a nessuno. Si risolvono tante piccole spiacevolezze come il dover rispondere a domande scomode che potrebbero farti tornare alla realtà dei fatti. Quando si è in quelle situazioni, quando ci si sta lentamente convincendo che la cosa peggiore da fare sia invece la cosa migliore per se stessi, credo sia davvero importante parlare con qualcuno, farsi aiutare, svuotare tutti i propri pensieri addosso ad una persona estranea e magari, perché no, pagata per ascoltare le malefatte della gente. Se l'avessi fatto, all'epoca, non saremo qui a parlarne, o forse si, chi lo sa, oramai non ci capisco più nulla dal momento che è venuto tutto a galla e non me ne importa più niente. Credo che dovrei sentirmi in colpa, dovrei sentirmi male, davvero male, ma ancora non ci riesco, credo sia troppo presto. La notte sogno cose strane, dicono che urlo frasi sconnesse, che mi agito e mi avvolgo nelle coperte, ma io non ricordo nulla. La mente è strana da quel punto di vista. Quando vive qualcosa di terribile, mette in atto questi comodi meccanismi che ti tengono all'oscuro di tutto, come succede a quelle persone che hanno subito una molestia sessuale da piccole e quando sono adulte hanno delle strane fobie o manie che mai e poi mai collegherebbero a quell'episodio, semplicemente perché la loro mente l'ha rimosso. Credo sia questo il mio stato attuale ed è per questo che voglio raccontare tutto, per ricordare e per non dimenticare, anche a costo di rivivere tutto. Credo sia giusto così, per me e per tutti quelli come me. Lo devo a tutti.

Sex Doll (COMPLETO)Where stories live. Discover now