Capitolo 17 - Maryanne flashback parte III

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MARYANNE FLASHBACK PARTE III

Sembra un tempo lontano appartenente ad una realtà alternativa, eppure, ci sono stati anni in cui Maryanne era il solo oggetto delle mie fantasie, la donna che abitava costantemente i miei pensieri, la bellezza che consideravo suprema ed ineguagliabile e che ricercavo in qualsiasi volto femminile che incrociasse il mio sguardo. Quel tempo erano i primi anni della nostra relazione, anni turbolenti e passionali, fatti di liti furibonde e riconciliazioni altrettanto potenti. Passionali, è la parola che meglio descrive quegli anni, in tutto e per tutto. Ricordo come all'epoca considerassi Maryanne come un rompicapo che non riuscivo a risolvere, un enigma che richiedeva tutte le mie energie e che in cambio mi lasciava più disperso e incompreso che mai. Lei si era gettata tra le mie braccia, lei mi aveva cercato quella sera a quella festa, lei aveva voluto insinuarsi nella mia vita e ora sembrava volersi ritrarre quel poco dal farmi dubitare tutto, ma non abbastanza da sparire completamente alla mia vista. Nonostante fossimo una coppia consolidata e approvata da tutti, non da copertina ma pur sempre solida, la relazione con Maryanne di quegli anni era un continuo domandarsi "perché continuo ad ostinarmi nel cercare la felicità con questa donna?". Non so cosa pensasse lei all'epoca e non credo di essere stato in grado di offrire quello di cui lei aveva bisogno, altrimenti, presumo, quegli anni sarebbero filati più lisci di quanto ricordo. So solo che un giorno, tutto sembrava "abbastanza". In che senso, chiedete? Nel senso che andava tutto bene così com'era, con le differenze e le incomprensioni del caso, con il mio non essere probabilmente adatto ma abbastanza completo dal diventare materiale per una relazione a lungo termine. Quell'enigma sembrava essersi risolto da solo quando la sfinge si era semplicemente stufata di lottare contro l'unico stronzo disposto a soffrire le pene dell'inferno per risolvere le sue prove di fiducia. A descriverla così, la faccio più facile di quello che in realtà è stato, quel periodo di sbalzi d'umore e quell'altalena di amore e odio. L'unica cosa che ricordo con piacere era l'attrazione sessuale che provavo nei suoi confronti, nei confronti di quell'enigma in tacchi a spillo e tette strizzate in vestitini succinti. Alla fine, restiamo le stesse scimmie primitive di qualche millennio fa, quei cavernicoli cacciatori che muoiono dietro ad una preda per il semplice fatto che questa si ostina a scappare, per poi, quando la stessa si fa catturare, per disperazione o allo stremo delle forze, stufarsi con un'infantile facilità. La verità è che Maryanne era la mia dea del sesso quando non si lasciava catturare, quando sembrava volermi tenere distante dai suoi segreti, lontano dal suo vero cuore, mentre è diventata una donna qualunque quando si è resa noiosamente disponibile e finalmente mia. Forse, sono solamente un bambino viziato, un collezionista di femmine, un capriccioso individuo che ha bisogno sempre di novità. Chissà cosa direbbe lei al mio posto, chissà cosa ricorda lei di quei tempi così confusi? Probabilmente, e vado ad intuito, è l'esatto opposto, ovvero, ho smesso di essere un uomo qualunque quando finalmente mi sono arreso. E' proprio in quel momento, mentre lei diventava un pezzo di carne a cui oramai ero legato sentimentalmente, che io sono diventato materiale da matrimonio e un corredo genetico al cui stare aggrappati con tutte le forze. E' strano come funzionino le relazioni. A volte credo che se lei avesse resistito con quel suo atteggiamento scontroso e dannatamente misterioso, forse non ci sarebbe spazio per una Johanne nella mia testa, o spazio per tutte le mie avventure sessuali che avvengono nella mia mente. O forse mi sbaglio, forse mi sarei semplicemente stufato arrivando a gettare la spugna. Chi può saperlo? Credo fosse Nietzsche ad aver scritto che le relazioni umane, di qualsiasi natura, sono tutte relazioni di potere, che siano sentimentali, lavorative o di amicizia. Secondo Nietzsche l'uomo non può percepire un rapporto con l'altro se non in una dinamica di potere. Quindi? Esistiamo in una relazione credendo di cercare o di aver trovato amore, quando quello che vogliamo è semplicemente dominare o essere dominati. Le relazioni diventano subdoli giochi di potere in cui si vuole prevalere sull'altro e fin tanto che esiste questa tensione, questa sottile competizione, le relazioni vanno avanti, ma quando il conflitto si estingue, per il volere di uno o dell'altro, finisce la partita e anche la relazione, poiché uno ha vinto definitivamente sull'altro. Il segreto, mi sembra di capire, è saper mantenere viva quella tensione in un continuo equilibrio. Le coppie solide che resistono la prova del tempo sono quelle che in tacito accordo giocano questi ruoli, trovando quell'equilibrio tra il vincere e il saper perdere astutamente. Io e Maryanne abbiamo un altro tipo di relazione invece, bloccata in una fase di noioso stallo in cui entrambe le parti attendono nella propria trincea in paziente attesa che l'altro, sempre l'altro, faccia la prima mossa per poi scatenare l'inferno. In questo tipo di relazione è difficile percepire i ruoli e ancora più difficile capire lo stato della relazione stessa.

Chi domina chi, è difficile a dirsi, ma ho in mente un metro di giudizio per risolvere il nostro cruccio: chi sarebbe distrutto dall'abbandono dell'altro? Rispondere a questa domanda sembra più facile di quello che si crede, soprattutto quando per la testa si ha una fiamma rossa e dagli occhi verdi, il nuovo giocattolo, la nuova specie da collezionare, eppure, persino io sono pronto a dubitare di me stesso. Credo che ci sia qualcosa di profondo a legare me e Maryanne, qualcosa che va oltre il sesso e oltre due fedi placcate in oro. Forse è questo l'amore no? La consapevolezza della fragilità della propria relazione con l'altro, della vacuità dei sentimenti che due persone possono provare in un arco di tempo indefinito, con le loro assurde fantasie e le loro debolezze, ma restando, alla fin fine, sempre assieme. 

Sex Doll (COMPLETO)Where stories live. Discover now