Capitolo 45 - Dialogo con Doc parte V

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DIALOGO CON DOC PARTE V

"Stiamo arrivando al fulcro della storia Rob. Come ti senti?"

"Beh rivivere tutte queste cose non mi fa certo piacere. Quando raggiungo certe zone della memoria comincio a tremare tutto. E' come se il mio corpo, attraverso la mia mente, rivivesse tutto daccapo. Sono sicuro che ora mi tirerà fuori qualcosa di neurologico al riguardo, sul fatto che è tutto normale perché quando si rivive intensamente un ricordo è una sorta di auto-ipnosi o roba del genere"

"Tu che ne pensi?"

"Io penso sia proprio così"

"Allora forse hai ragione"

"Tutto qui?"

"Tutto qui. Spesso siamo il miglior analista di noi stessi, non lo sapevi? Un consiglio però posso comunque dartelo. Quando senti di ritrovarti in quella situazione e senti l'agitazione risalire in superficie, fermati un attimo, fai un bel respiro come ti ho insegnato e se necessario, ricomincia da capo"

"Ok doc, ci provo. La vita con Maryanne era diventata insostenibile e io mi stavo nascondendo da lei nel mio monolocale di cui nessuno sapeva l'esistenza, ma sapevo che la cosa non poteva durare a lungo. Perché? Beh per il fatto che prima o poi avrei dovuto affrontare il mondo reale e le mie responsabilità da uomo sposato che deve delle sacrosante spiegazioni alla moglie che ha abbandonato di punto in bianco senza dire nulla. Era solamente procrastinare, io lo so, lei lo sapeva e persino tu doc lo sai, ma non ci potevo fare niente, era più forte di me. A lavoro evitavo tutti, ero diventato una specie di reietto perennemente incazzato col mondo, ma pur sempre un lavoratore modello poiché non perdevo tempo con nessuno e badavo a fare il mio. Se devo essere sincero, credo di non aver mai lavorato sodo come in quel periodo preciso e dal momento che la produzione saliva e i risultati si leggevano sulle statistiche aziendali, nessuno poteva certo rompermi le palle perché non davo più corda ad un gruppo di perditempo. Se il segreto di ciò era regalare una Sex Doll ad ogni dipendente, penso che la LuxGlass l'avrebbe fatto da tempo, se solo avesse saputo. Il problema era ben altro ovviamente, poiché evitavo i colleghi per non dover dare spiegazioni scomode sulla mia vita, così dal dovermi scomodamente arrampicare su specchi che poggiavano sull'oblio delle mie menzogne. Non ce l'avrei mai fatta a sostenere un paio di domande mirate, figuriamoci un inquisizione di gruppo con tanto di battutine, così era più semplice giocare a fare l'incazzato scorbutico che non voleva farsi avvicinare. Niente rapporti con la moglie, niente rapporti umani a lavoro, di conseguenza, riversavo tutte le mie energie, le mie emozioni e le mie speranze sulla mia Johanne"

"Intendi emozioni sessuali?"

"Non solo doc, vivevo una vera e propria relazione sentimentale con quell'affare, una relazione complessa in cui mi sfogavo della giornata, del mio matrimonio fallimentare e della mia subdola esistenza e me lo lasci dire, all'inizio la cosa mi faceva sentire più che bene. C'era un qualcerto sollievo a raccontare se stessi, denudarsi metaforicamente di fronte a quella creatura che sapevi non ti avrebbe potuto giudicare come ti avrebbe giudicato un essere umano"

"E lei cosa...cosa diceva? La tua Johanne"

"Beh dipende"

"Dipende, da cosa?"

"Dall'argomento, dalla situazione, dalla giornata. Insomma, era un essere complesso che sapeva essere profondamente empatico se voleva"

"E lo voleva? Essere empatico intendo"

"Eccome. Credo sempre per i suoi scopi, ma non l'avresti mai potuto dedurre nella mia situazione"

"Sono curioso Rob, vorrei che mi descrivessi, se riesci, una giornata tipica con lei di quel primo periodo iniziale, in cui tutto andava bene"

Sex Doll (COMPLETO)Where stories live. Discover now