Capitolo 45

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Mi scostai immediatamente da Niall per paura che ci avesse visti. Ma Steven continuava a fissare Dana e capii che il problema non eravamo noi.

«Hai idea di cosa stiano parlando?» mi chiese Niall, provando a nascondere l'imbarazzo per avermi quasi baciata. Scrollai le spalle, confusa.

«Sei tu quello che passa più tempo con Dana» affermai, più acida del previsto. «Magari a te ha accennato qualcosa. Anche involontariamente» aggiunsi più dolcemente.

Scosse la testa, lanciando uno sguardo veloce verso di loro. «Dana parla più di quanto tu possa immaginare. Diciamo che non ascolto sempre tutto quello che mi dice. La maggiorparte delle volte... fingo di ascoltarla per non sembrare... scortese, credo».

Scoppiai a ridere, nonostante fossimo in una situazione decisamente strana. Niall mi guardò per qualche istante e poi rise con me.

«Sto sfottendo la mia ragazza insieme alla mia ex ragazza mentre guardo un ragazzo piangere senza motivo. Giuro, è il momento più assurdo della mia vita» ammise, coprendosi il viso con le mani. "Ex ragazza". Finalmente qualcosa stava cambiando, dopotutto. Dovevo esserne felice o no?

«Credo che sia meglio tornare dentro» mi avvertì Niall. Steven era come sparito, invece Dana stava tornando nell'aula per raggiungere Niall.

«Già» dissi, ma Niall era già corso via. Era corso da Dana. Sospirai e mi incamminai verso il parcheggio, alla ricerca del mio fidanzato. Quando lo trovai, sembrava completamente distrutto. Avrei tanto voluto picchiare Dana per averlo ridotto in quel modo. Mi avvicinai lentamente e gli posai una mano sulla guancia.

«Va tutto bene?» chiesi, sperando che mi accennasse qualcosa della discussione con la bionda odiosa. Invece mi sorrise e mi strinse la mano.

«Dovrei tornare a casa adesso, se non ti dispiace».

Lo guardai corrucciata. «Mi avevi promesso che saremo andati a festeggiare».

«Lo so, Ellie. Ma non mi sento molto bene. Possono darti un passaggio i tuoi amici no? Divertitevi anche per me».

Abbassai lo sguardo e annuii. Steven mi lasciò la mano e si affrettò ad entrare in macchina. Non sembrava ancora essersi ripreso dalla "lite" con Dana, e sapevo che era quello il motivo per cui voleva andare via. Ma non capivo perchè non volesse confidarsi con me. Lo guardai fino a quando non lasciò il parcheggio e sparì in mezzo alle altre macchine costose messe ordinatamente in fila l'una accanto all'altra. La mia testa nel frattempo era in totale confusione.

Tornai dentro e raggiunsi Pamela e Daniel, appena usciti dall'aula. Da buona amica, Pamela notò subito che qualcosa non andava ma non disse nulla di fronte a Daniel. Sapevo che un semplice regalo non sarebbe bastato a ringraziarla abbastanza per quello che faceva per me. Sempre.

«Steven non sta molto bene, quindi festeggieremo senza di lui» dissi. Daniel scrollò le spalle e ci guidò fino alla sua macchina, meno costosa e più appariscente delle altre, ma sicuramente più accogliente. Pamela allungò una mano fino a prendere la mia e mi sorrise, comprensiva.

«Si va a ballare!» esclamò.

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Un rumore improvvisò mi svegliò di colpo, facendomi quasi cadere dal letto. Mi liberai dalle coperte e mi precipitai in corridoio, cercando di capire da dove venissero i rumori. Mi fermai davanti la porta della cucina, incerta se aprirla o no. Ladri? No, era impossibile entrare in casa di Steven di notte senza farsi notare.

Per sicurezza presi un ombrello colorato dal cesto davanti la porta e lo impugnai come una mazza da baseball. Mi sentivo una completa idiota. Sicuramente con il mio pigiama rosa e un ombrello avrei fatto spaventare chiunque.

Cause you make my heart race || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora